J. Allen Brack, presidente di Blizzard Entertainment, ha rilasciato in data 19 giugno un comunicato autografo contestualizzato alla situazione di tumulto sociale che sta piagando gli Stati Uniti, conseguentemente all’uccisione di George Floyd a Minneapolis, in Minnesota, provocata dall’agente di polizia Derek Chauvin.
Il comunicato, nello specifico, tratta del tema del razzismo nei confronti degli individui di carnagione non chiara e di come, dalla BlizzCon dello scorso anno, Brack abbia fatto propria la missione di cambiare Blizzard in meglio, anche sotto questo frangente. Procede, poi, a giustificare una mancanza di precedenti comunicazioni ufficiali a tal riguardo spiegando che “la parte importante è agire”.
Discutibili alcune scelte di parole, come ne “il razzismo è una pandemia pericolosa come qualunque altra per le persone da esso affette”, in cui viene ignorato che il problema riguarda l’etica della società nel suo complesso e non solo le persone che risentono dei danni del razzismo, tant’è che in molti frangenti è ora il “maschio bianco caucasico” a subire discriminazione per il suo innato privilegio di essere tale, quasi come fosse il peccato originale della tradizione cristiana.
Vengono poi elencate alcune delle più rilevanti attività di impegno di Activision Blizzard in questo contesto, quali:
- Le donazioni all’Equal Justice Initiative, allo United Negro College Fund e al Management Leaders of Tomorrow.
- L’aver bannato più di 30.000 account e l’aver dato più di 3 milioni di ore di sospensione complessive agli utenti rei di incitamento al razzismo, anche mediante l’aiuto di algoritmi di machine learning, portando ad una riduzione del 43% nelle segnalazioni di comportamenti non consoni e del 59% dei casi di nuove offese. D’altronde Blizzard ha una certa esperienza nel far chiudere la bocca alle persone.
- Una maggiore dedizione nel promuovere partnership nei confronti di business gestiti da afro-americani e nel dare maggiore risalto ai contenuti dei loro content creator e influencer (tipico ragionamento statunitense che compartimentalizza allontanando dall’integrazione e crea frustrazione in chi non gode di suddetti privilegi).
- La celebrazione del Juneteenth, che si tiene proprio ogni 19 giugno, in ricordo di coloro che sono vissuti sotto il giogo della schiavitù. A tal proposito si è tenuta una lezione virtuale atta a istruire i dipendenti di Blizzard su come essi possano guidare il cambiamento e su temi come la discriminazione implicita.
Infine, Brack promette di rendere “l’ambiente di lavoro di Blizzard più equo, incluso come e dove reclutiamo, le nostre pratiche di risorse umane e il supporto dei dipendenti”, chiudendo con una dedica e una dichiarazione di supporto nei confronti di Black Lives Matter e, più in generale, della comunità afro-americana.
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