L’update di Elite Dangerous basato sulle tanto attese Fleet Carrier è finalmente giunto sui server di gioco. Con esse, i giocatori saranno messi nella condizione di usufruire di una nuova serie di possibilità, a partire dal nuovo jump range di ben 500 anni luce.
Le Fleet Carrier costano 5 miliardi, e quindi sono un appannaggio di pochissimi giocatori di Elite. In più utilizzeranno una nuova risorsa, il Tritium, per saltare di sistema in sistema.
Nell’ottica di Frontier, le Fleet Carrier dovrebbero essere “una nuova piattaforma per l’esplorazione dello spazio profondo, equipaggiate con ogni elemento essenziale che i giocatori possono desiderare”. Si tratta quindi di una “casa lontano da casa” che offre numerosi servizi a bordo.
Le Fleet Carrier sono aggiornabili con vari upgrade, ed alcuni di essi avranno come effetto l’incremento di guadagni da parte del possessore della nave, sbloccando nuove opportunità. Costi, quindi, ma anche benefici.
Molto interessante, per la parte multiplayer, la presenza di 16 landing pad sulla Fleet Carrier, che permetterà quindi di organizzare con facilità le attività di un gruppo allargato di giocatori.
Chiaramente, spetterà ai proprietari della Fleet Carrier decidere chi può atterrare e chi può unirsi al grande gruppo, e questo potrebbe dare interessanti sviluppi a livello di roleplay (si pensi, ad esempio, ad una Carrier che offra rifugio ai criminali e ai contrabbandieri).
Potete leggere tutte le patch notes sul sito ufficiale di Elite Dangerous, mentre qui di seguito trovate il trailer di lancio dell’aggiornamento. Infine ricordiamo che la scorsa settimana Frontier Developments ha annunciato la prossima espansione Odyssey.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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