Il 17 maggio 2009 usciva in anteprima Minecraft, il titolo di Mojang che ha fatto la storia dei videogiochi nello scorso decennio. Da allora sono passati numerosi aggiornamenti, ed è nato un modo diverso di intendere il medium videoludico con piattaforme di streaming come Twitch.
Il numero di copie vendute è straordinario: oltre 200 milioni. Secondo i dati Microsoft, che aveva acquisito Mojang nel 2014, circa 126 milioni di giocatori continuano a giocare almeno una volta al mese a Minecraft.
Questi dati già impressionanti sono aumentati ulteriormente durante l’attuale pandemia: si è infatti registrato un incremento del 25% complessivo di giocatori soltanto nell’ultimo mese, e del 40% per ciò che riguarda le sessioni multigiocatore. Microsoft aveva pagato ben 2,5 miliardi di dollari per l’acquisizione di Mojang, ma a conti fatti sono stati soldi ben spesi: il numero di utenti e la loro continua dedizione al titolo ha ripagato ampiamente l’investimento.
La formula di Minecraft, straordinaria per l’influenza che ha avuto, si è poi prestata molto bene ad una serie di progetti educativi che hanno coinvolto numerosi giovanissimi nel corso del tempo. Si può citare ad esempio Minecraft: Education Edition, che è stata resa gratuita per gli educatori in modo tale da tenere occupati gli studenti in un periodo di quarantena. Le potenzialità dei progetti educativi svolti attraverso Minecraft è stata recentemente celebrata in un post sul sito ufficiale delle news Xbox ad opera di Helen Chiang, studio head di Mojang, che ha anche ringraziato la community per tutti questi anni spesi sul titolo.
Ricordiamo infine che il prossimo 26 maggio uscirà su PC Minecraft: Dungeons, un nuovo action adventure cooperativo che condivide l’universo e lo stile grafico di Minecraft.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Lascia una risposta