L’ultimo aggiornamento di World of Warcraft: Battle for Azeroth, Visions of N’Zoth, ha fatto molto discutere i giocatori. In particolare, al di là della qualità degli encounter e del nuovo contenuto, quello che ha fatto storcere il naso a molti è stato il meccanismo delle corruption, qualità degli oggetti che sono state viste eccessivamente legate ad un RNG infame, che premiava non i più meritevoli ma i più fortunati con oggetti dalla potenza smisurata e quantomai essenziali per una buona resa nel raid.
Dopo la release dell’alpha di Shadowlands, la prossima espansione di WoW che potrebbe uscire in autunno, alcuni giocatori hanno avuto già modo di esprimere i loro pareri sul contenuto endgame che dovrebbe, almeno all’inizio, tenere impegnati gli avventurieri nel mondo ultraterreno di Azeroth.
Questo contenuto endgame è rappresentato da Torgast, la Torre dei Dannati (in inglese Torghast, Tower of the Damned). Questa torre è l’occasione per rivoluzionare il tipico contenuto di alto livello di WoW, rendendolo più affine a quello di Diablo 3: essa è un dungeon i cui piani sono generati casualmente e popolati da una varietà di mostri diversi di volta in volta. I giocatori devono salire piano dopo piano, affrontando contenuti sempre più difficili e remunerativi (un sistema molto simile a quello previsto sarcasticamente da noi di MMO.it nello speciale di questo primo aprile dedicato a The Division 2 e Wuhan).
Durante il percorso si sbloccano anche nuove abilità, a volte piuttosto esagerate, che permettono varie interazioni al limite del lamering. Rispetto al contenuto tradizionale dell’endgame di WoW, molto serioso e impostato, affrontabile solo con coordinazione ed impegno di tutti i partecipanti, Torgast sembra essere molto più caotica e randomica.
Rispetto alle Mitiche+ di oggi, Torgast non avrà un tempo limite: un’altra feature criticatissima dai giocatori di WoW attuali. I giocatori potranno impiegare tutto il tempo che vorranno a pulire i piani, e verrà quindi eliminata quella concezione di gara contro il tempo tipica dell’endgame di oggi.
In ogni piano è poi nascosto un mostro peculiare: una sorta di boss chiamato Tarragrue. Questo si attiverà nel momento in cui i giocatori moriranno troppe volte, e inizierà a seguirli lungo il dungeon, mettendo loro pressione, un po’ come accade in Resident Evil 3 con il Nemesis.
Stando ad un lungo articolo pubblicato su PcGamer questo nuovo sistema funziona, ed anche bene. Intanto il dungeon è gradevole, e richiede sempre una certa attenzione da parte dei giocatori e la loro volontà di impegnarsi. I reward, rappresentati da oggetti leggendari sbloccabili lentamente, sono buoni. L’esplorazione è garantita e remunerata tramite oggetti ed esperienza.
Tuttavia, rimane un punto di dubbio: Blizzard ha già dichiarato che l’accesso a Torghast sarà limitato. Ogni settimana infatti si potrà affrontare il dungeon soltanto un numero ristretto di volte, per evitarne un farming eccessivo.
Se da una parte una tale scelta è comprensibile, dall’altra molti giocatori in alpha stanno chiedendo di limitare non l’accessibilità in sé del dungeon, ma la quantità di ricompense ottenute verso gli oggetti leggendari. In questo senso non si limiterebbe la fruizione del contenuto, ma soltanto la velocità di progressione verso i leggendari: una scelta più sensata, soprattutto considerando come la Torre dei Dannati faccia leva sulla volontà di esplorazione dei giocatori.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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