L’E3 2020, la più importante fiera del mondo sui videogiochi, è stato cancellato a causa di “preoccupazioni sempre più forti per il COVID-19”. Così ha dichiarato con un comunicato stampa l’Entertainment Software Association (ESA), che si occupa dell’organizzazione dell’evento.
Rispetto alla Game Developers Conference, che è stata per ora soltanto “rimandata”, a quanto pare l’E3 proprio non si terrà.
Dopo aver considerato con attenzione la situazione insieme ai nostri partner per ciò che riguarda la salute e la sicurezza di tutti quelli che lavorano nell’industria – i nostri fan, i nostri esibitori, i partner di lunga data dell’E3 – abbiamo preso la difficile decisione di cancellare l’E3 2020, che doveva tenersi tra il 9 e l’11 giugno a Los Angeles.
A seguito di preoccupazioni sempre maggiori sul virus COVID-19, abbiamo ritenuto che questa fosse la maniera migliore di procedere durante una situazione globale senza precedenti.
Siamo molto delusi del fatto che non riusciremo a tenere questo evento per i nostri fan. Ma sappiamo che questa è la decisione corretta basandosi sulle informazioni reperibili al momento. Verranno dati rimborsi completi.
Sicuramente una decisione comprensibile, specie negli Stati Uniti dove l’emergenza coronavirus è al momento sottovalutatissima. Ma alcuni hanno voluto leggere dietro la cancellazione dell’E3 anche un segnale di perdita di importanza e di rilevanza della fiera nel mondo dei videogiochi. Già Activision-Blizzard ha iniziato a partecipare molto meno all’E3 sin dal 2016, e EA aveva smesso di prendere parte all’evento dallo stesso anno, per dedicarsi all’EA Play. Perfino Nintendo sono molti anni che non ospita un evento live, accontentandosi di trasmettere le presentazioni Nintendo Direct, filmate precedentemente.
Dopo l’assenza di Sony dall’E3 del 2019, e la conferma che non ci sarebbe stata neanche quest’anno, la perdita di prestigio della fiera di Los Angeles si è palesata come non mai. Con ogni probabilità, il COVID-19 ha dato il colpo di grazia ad una fiera che quest’anno era già in declino. L’ESA sta comunque valutando se programmare uno show online con delle dirette streaming. Ne sapremo di più nelle prossime settimane.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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