Come forse ricorderete, per alcuni anni è andata avanti una controversia legale tra Cloud Imperium Games, gli sviluppatori di Star Citizen, e Crytek, gli autori del CryEngine.
L’azione era stata intrapresa dagli ex sviluppatori di Crysis per via di una presunta violazione di copyright, dal momento che CIG avrebbe utilizzato elementi del CryEngine per sviluppare asset non legati al progetto Star Citizen, precisamente per Squadron 42, la campagna single player.
Inoltre Crytek aveva accusato Cloud Imperium di aver fraudolentemente rimosso i suoi marchi e loghi dal momento in cui Chris Roberts ha iniziato a parlare del motore grafico del gioco come di Star Engine e non più di CryEngine, violando ulteriormente gli accordi di licenza iniziali.
Per i curiosi, dal punto di vista giuridico l’oggetto del contendere era principalmente legato ad una clausola nella licenza del CryEngine, per cui Crytek interpretava il termine “exclusively”, inteso nella sua forma di “esclusivamente” come “senza alternative”, obbligando perciò CIG ad utilizzare sempre e solo il CryEngine durante la realizzazione di Star Citizen. Questo avrebbe comportato l’impossibilità per CIG di utilizzare asset creati con altri software, e ovviamente di lavorare al gioco col Lumberyard Engine di Amazon, con cui il CryEngine è stato sostituito da diversi anni.
Altre materie contese riguardavano il fatto che CIG avesse risolto il logo di Crytek dai materiali promozionali e dal fatto che, malgrado la licenza del CryEngine fosse stata data per un solo prodotto, gli sviluppatori fossero al lavoro sia su Star Citizen che su Squadron 42.
Sembrava però che Cloud Imperium Games avrebbe avuto la meglio: erano infatti emersi documenti provenienti da Amazon che avevano lasciato intendere come nella licenza del Lumberyard Engine fosse compreso anche il CryEngine, rendendo di fatto invalide buona parte delle pretese di Crytek. A quel punto, Crytek sembrava voler fare marcia indietro, chiedendo per la decisione di giugno 2020 un “dismissal without prejudice”, cioè una conclusione neutra della causa senza che fossero addebitate spese legali. Al contrario, CIG era cosciente di essere in una posizione di supremazia e chiedeva a Crytek danni e pagamento delle spese processuali.
Infine, ieri è giunta la notizia del fatto che Crytek e CIG si sono accordati extragiudizialmente per porre fine alla controversia. Non occorrerà quindi attendere giugno per sapere della decisione: le parti hanno trovato un accordo tra loro, il contenuto del quale è però ancora secretato – e non è detto che non lo resti per molto tempo.
Ora sia Crytek che CIG hanno trenta giorni di tempo per recarsi in tribunale e rinunciare alla causa, cosa che, con ogni probabilità, faranno entrambe. Infine ricordiamo che, a meno di ulteriori rinvii, la versione beta di Squadron 42 dovrebbe uscire nel corso del 2020.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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