La distopia si avvicina sempre più al nostro mondo: un nuovo brevetto depositato da Sony e basato sulle tecnologie di intelligenza artificiale sembra essere l’ultima trovata per spingere i giocatori a spendere soldi sulle microtransazioni.
L’intelligenza artificiale, si legge nel brevetto, sarà presente durante la fruizione dei livelli in un gioco, e si renderà conto dei progressi del giocatore. Se quest’ultimo rimarrà bloccato, l’IA suggerirà delle soluzioni.
Il problema è che queste soluzioni non sono soltanto di “schivare quando la luce diventa rossa” o di “utilizzare munizioni esplosive”: alle volte è necessario dare una mano più specifica ai giocatori: “spesso ci può essere una risorsa in-game, reperibile nell’ambiente di gioco, che potrebbe aiutare il player a superare l’obiettivo”. Questa risorsa in game può anche essere rappresentata da oggetti a pagamento: “DLC, add-on, upgrade, oggetti, suggerimenti, strategie… della cui esistenza spesso il giocatore non è nemmeno a conoscenza”.
L’intenzione sembra pertanto quella di aggiungere questa fantomatica IA ai giochi Sony che suggerisca all’utente l’acquisto di microtransazioni in-game o altro genere di contenuto nel momento in cui questi dovesse avere difficoltà nella fruizione del titolo. Occorre comunque considerare che l’IA è, al momento, soltanto un progetto su carta, le cui funzionalità potranno variare in corso di sviluppo. Certo è che il brevetto, scritto com’è scritto, apre le porte ad utilizzi quantomeno discutibili della tecnologia.
Già due anni fa abbiamo scritto un articolo sulle principali tecniche usate da sviluppatori e produttori di videogiochi per spingere gli utenti a spendere su loot box e microtransazioni. Che ne pensate?
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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