Uno dei MMORPG più giocati e osannati del momento, ovvero Black Desert Online di Pearl Abyss, ha compiuto da poco “il grande passo” e ha debuttato su dispositivi mobili. La casa sviluppatrice sudcoreana sarà riuscita nell’intento di riprodurre il fratello maggiore anche per i nostri smartphone? L’ardua sentenza la troverete qui di seguito, in una nuova e accorata puntata di Mobile Zone, dedicata appunto a Black Desert Mobile, che può essere scaricato gratuitamente dal sito ufficiale.
Si inizia bene, non c’è che dire, visto che il primo impatto è con un accuratissimo editor del personaggio, praticamente identico alla controparte PC. Di rado si è visto qualcosa di simile per Android o iOS. Le classi sono ovviamente gender based, e qualcuno non avezzo alle “coreanate” viste nei decenni passato potrebbe storcere il naso, ma questa è la scelta di Pearl Abyss fin da quando è uscito il fratellino maggiore (che recensimmo nel 2016).
Abbiamo il Warrior, la Ranger, la Witch, il Giant e la Valkyrie. Quando si entra nel mondo di gioco, invece, cominciano le note dolenti, a cui ci si abitua, se piace il brand, ma sempre dolenti sono. Ad iniziare dalla scelta di riempire ogni inquadratura con mille mila dettagli e rendere caotica la vista e la visuale, specie in campo lungo, dove anche la scelta dei colori non fa che complicare il tutto, rendendo l’insieme abbastanza indistinguibile, a meno che non usiate un tablet per discernere personaggi da effetti speciali, terreno o mob che siano.
Le cose migliorano restringendo il campo, ma il problema è che il vostro personaggio continuerà a seguire una certa direzione di marcia che non può essere supportata da una telecamera “alle spalle”, come siamo abituati nei MMORPG da PC. È vero che questa è un scelta tipica per molti giochi simili su dispositivi mobili, ma in altre occasioni non si è arrivati a mandare in “overdose” la vista dei videogiocatori. Superato il senso di confusione, dovrete abituarvi all’auto tracking, che è sì disattivabile, ma il vero problema è che la costruzione delle sequenze di gioco è basata proprio su un percorso che segue le indicazioni del routing automatico e anche se lo toglierete farete esattamente gli stessi percorsi (della serie “l’open world è un’altra cosa”). Avrete da subito una cavalcatura, ma non è che le potrete apprezzare più di tanto, perché alla fine rimarranno abbastanza inutili, se non da un profilo estetico.
L’interfaccia di gioco è anche questa molto piena e densa di tasti, pulsanti virtuali, menù vari, tanto che ogni volta che loggherete in-game passerete diversi minuti a riscuotere le ricompense più disparate, date dal raggiungimento di achievement quotidiani davvero frequenti, che comunque alla fine creano un senso spietato di supermarket gratuito, fatto apposta per stimolarvi ad usare quello vero, cioè lo shop del gioco, che viaggia sulla delicata linea di separazione fra il free-to-play e il pay-to-win.
Meglio se passiamo a parlare della vostra base istanziata dove potrete costruirvi le varie strutture, coltivare e raccogliere i vari materiali, grazie all’ausilio di lavoratori che potrete ingaggiare direttamente nella taverna. Le cose qui sono riprodotte molto bene, e non vi faranno rimpiangere la parte corrispondente del gioco per PC.
Anche se l’interfaccia è caotica, la ruota delle skill alla fine è sufficientemente praticabile, anche se spesso sarete vinti dall’auto play pure nel combat, e la cosa che vi stimolerà di più nel proseguire su Black Desert Mobile sarà scoprire nuove zone e vedere dove vi porterà la trama. Anche il sistema dei pet è implementato e potenziabile, così come il vostro “spirito nero”, assolutamente uguale a quello che già conoscete, anche questo con la possibilità di miglioramenti grazie al sacrificio di pezzi dell’equipaggiamento. Molte le quest e i dungeon istanziati, questi ultimi con percorso obbligato che vi porterà allo scontro con il boss finale in un tripudio di effetti speciali che vi offuscheranno le pupille.
Altro problema del gioco è che il grinding è davvero sempre dietro l’angolo, forse per questo alla fine vi piegherete al sistema automatico di distruzione di massa. Molte quest infatti sono basate solo ed esclusivamente sull’uccidere centinaia di mob, e capiterà abbastanza frequentemente di doverle completare prima di passare oltre.
Inoltre la grafica è pesante per molti dispositivi anche di fascia medio-alta, per cui Black Desert Mobile non può essere definito un prodotto “per tutti”. Il mondo di gioco finisce per essere senz’altro vasto e importante, ma il vero limite è che abbiamo sempre in mente il fratello maggiore e qui si finisce per avere un buon prodotto per mobile, che ha lo stesso nome ed alcune caratteristiche ma che soffre più di altri, forse per l’ambizione, dei problemi tipici che hanno i MMORPG sugli smartphone.
Il senso di dover passare da una situazione all’altra come una corsa frenetica in cui si può mettere il pilota automatico è mitigata solo in parte dalla zona personale istanziata, ma alla fine saranno in molti ad abdicare e a lasciare il gioco. A mio avviso un’occasione sprecata, forse era meglio sviluppare uno spin off hack ‘n’ slash, alla Dungeon Hunter, sarebbe stato più plausibile.
In ogni caso potete vedere il video qui di seguito. Ricordatevi di iscrivervi al nostro canale YouTube, e buona visione!
Lascia una risposta