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EVE Online: cambio di regole per gli sviluppatori

EVE Online: cambio di regole per gli sviluppatori

Ieri 16 dicembre CCP Games, creatori del leggendario MMO spaziale EVE Online, ha modificato e aggiornato una clausola del proprio regolamento interno, che coinvolge una percentuale minuscola dei suoi giocatori.

La notizia non avrebbe nessuna rilevanza di per sé, se non fosse che questa clausola riguarda gli stessi sviluppatori (termine generico con cui indichiamo in realtà qualsiasi dipendente di CCP Games). Si sa che molti degli impiegati della software house, a partire dall’amministratore delegato Hilmar Veigar Pétursson, giocano attivamente al loro stesso videogame. E anzi, sarebbero pure incoraggiati a partecipare al loro stesso prodotto, per contribuire con esperienze di prima mano, e dare così un feedback più autorevole ai colleghi progettisti e programmatori.

Sfortunatamente, nel lontano 2007 questa pratica portò a un grosso scandalo, destinato a cambiare per sempre il volto di EVE Online. Uno sviluppatore, noto col nome di battaglia di CCP T20, sfruttando i privilegi derivanti dall’essere impiegato dell’azienda, fornì all’alleanza per la quale giocava col suo personaggio ordinario una serie di risorse all’epoca molto preziose. Con queste l’alleanza si arricchì vertiginosamente e divenne per qualche tempo la più forte di New Eden.

Quando questa condotta venne scoperta – in un mare di altre peripezie – il colpevole si scusò pubblicamente, il CEO di CCP prese un impegno di trasparenza e severità nei confronti dell’utenza, e venne creata una divisione interna proprio per “sorvegliare” quei giocatori che, incidentalmente, erano anche stipendiati dalla software house.

Insieme a questa nuova divisione, vennero stabilite delle rigide regole su come i programmatori potessero partecipare al loro stesso gioco. Tra le altre:

  • Se il dipendente avesse avuto un personaggio nel gioco prima di essere stato assunto in CCP, quel personaggio sarebbe stato inderogabilmente congelato, e non più utilizzabile fintanto che il giocatore fosse stato dipendente dell’azienda.
  • Il dipendente avrebbe potuto giocare con altri personaggi ordinari, ma sotto il tassativo obbligo di anonimato: nessuno avrebbe dovuto scoprire che dietro un determinato pilota si celasse in realtà qualcuno a libro paga del team islandese. In caso di rivelazione della reale identità del giocatore, il personaggio sarebbe stato rimosso permanentemente dal gioco.
  • Sia in caso di utilizzo dei personaggi con privilegi di Game Master, sia con personaggi normali, tutte le azioni sarebbero state registrate ed esaminate da staff preposto allo scopo (Internal Affairs).

 

In seguito a quest’incidente, peraltro, venne istituito il Consiglio Stellare (Council of Stellar Management), eletto direttamente dai giocatori anche per supervisionare queste delicate attività.

La notizia di oggi, che dovrebbe portare a decisi miglioramenti, è che la seconda clausola – inerente l’anonimato – viene finalmente rimossa. Gli impiegati sono liberi di rivelare di essere sviluppatori di EVE Online, se lo vogliono, per potersi meglio mescolare al tessuto della comunità di giocatori “normali”. Spesso questa pratica era difficoltosa in passato, soprattutto per quei “volti noti” le cui voci sarebbero state riconoscibili sui sistemi di comunicazione vocale (Mumble, Teamspeak, Skype, Ventrilo, ecc.), o che partecipavano solo marginalmente a EVE Online, spesso giocando in solitaria, col terrore di essere riconosciuti.

L’intento è quindi quello di riavvicinare utenti di EVE Online e dipendenti di CCP Games. Ai primi, si chiede la pazienza di accogliere quelli che – per molti versi – sono dei newbie del gioco più avanzato e smaliziato, di lasciare giocare anche i programmatori senza assillarli di richieste, e di fidarsi di dodici anni di esperienza nel prevenire, gestire e punire (eventuali) abusi. Ai secondi si suggerisce di imparare meglio come funzioni realmente il prodotto che sono pagati per sviluppare, al fine di capirlo più a fondo, padroneggiarlo, e migliorarlo come merita.

 

Fonte 1, Fonte 2, Fonte 3

 

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