Tempo fa era uscita questa notizia che voleva Pearl Abyss a lavoro su ben quattro nuovi MMO. Ebbene, vera o non vera, esagerata o non esagerata, ieri è arrivato il comunicato ufficiale della casa, che cita tre nuovi MMO in fase di sviluppo. Ecco la lista:

• Crimson Desert (non è uno scherzo): un MMORPG open world ambientato in un “mondo fantasy epico” dove ci sono “tre tribù che lottano per la sopravvivenza nel continente di Pywell”.
  Super generico, con un titolo che francamente lascia perplessi (sarà divertente distinguere Black Desert da Crimson Desert…), questo sembra l’MMO più “classico” dei tre. Aspetteremo novità.
• Plan 8: uno “shooter MMO” con gli esoscheletri, realizzato dal co-creatore di Counter Strike Minh Le. Detto così sembra una sorta di Anthem, ma le informazioni sono troppe poche per poter fare congetture. Anche qui, la perplessità è alle stelle, e non ci resta che aspettare nuove notizie.
• DokeV: un “MMORPG basato sui collezionabili adatto a tutte le età”, che sembra che strizzare l’occhio a Pokémon. Inutile commentarlo granché, anche perché non si sa ancora praticamente nulla. Su DokeV, però, pare che stiano lavorando molti degli sviluppatori che una volta erano al lavoro su Black Desert Online.

C’è poi il possibile arrivo di Shadow Arena, che era originariamente una modalità battle royale di Black Desert Online poi soppressa per l’influsso di hack e cheat. Da ciò, a quanto pare, è scaturito un progetto originale: un nuovo gioco stand alone che avrà meccaniche molto simili. La closed beta dovrebbe essere dietro l’angolo.

Pearl Abyss ha comunicato che darà maggiori informazioni sui tre/quattro giochi durante la presentazione Pearl Abyss Connect 2019 presso il G-Star, la prossima settimana. Restiamo dunque in attesa.

Fonte

Giacomo "Asczor" Conti

Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.