Malgrado fosse inizialmente prevista per settembre, la nuova espansione di Star Wars: The Old Republic, Onslaught, è finalmente arrivata sui server.
Essa continua la storia del gioco e aggiunge nuove zone esplorabili a Onderon e Mek-Sha, più un nuovo raid, Dxun, con nuovi oggetti ed un nuovo Flashpoint, ambientato a Corellia.
Ecco come l’espansione viene descritta dagli sviluppatori:
La guerra tra la Repubblica e l’Impero Sith continua lungo tutta la galassia. Molte risorse cruciali sono scarse a causa dell’escalation di crimine e pirateria. In questo caos, il Comandante dell’Alleanza ha la possibilità di fare la differenza a favore dell’una o dell’altra fazione, impiegando le sue forze d’élite per decidere la sorte della galassia.
Mentre l’impero Sith si prepara a compiere un’operazione cruciale contro un nuovo spazioporto della Repubblica su Corellia, i membri del Dark Council vedono che la vittoria è ormai a portata di mano, e iniziano a complottare l’uno contro l’altro per ottenere più bottino. Nel frattempo, le forze della Repubblica devono combattere contro il tempo per far arrivare rinforzi dai quattro angoli della galassia così da difendere Corellia dai Sith.
Contestualmente con la release di Onslaught, i giocatori free-to-play riceveranno gratuitamente le espansioni Rise of the Hutt Cartel e Shadow of Revan. Esse possono essere riscattate gratuitamente sul sito ufficiale.
Ricordiamo che con il Game Update 5.10.4 di SWTOR sono state rimosse molte restrizioni per gli utenti free e preferred (cioè coloro che erano abbonati o hanno speso soldi nel Cartel Market).
BioWare ha pubblicato il trailer ufficiale di lancio dell’espansione, che potete vedere qui di seguito.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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