Raph Koster è un nome che potrebbe non dire molto al grande pubblico. Eppure si tratta di una figura fondamentale per il genere MMO: stiamo parlando del lead designer di Ultima Online e creative director di Star Wars Galaxies, nonché consulente di ArtCraft Entertainment per Crowfall. Non solo, Koster è anche un grande esperto di mondi virtuali, al punto da aver scritto due libri, A Theory of Fun for Game Design e Postmortems: Selected Essays Volume One (di quest’ultimo vi abbiamo parlato un anno fa nel nostro speciale Letture consigliate).
Oggi vi parliamo del game designer americano perché lo studio da lui fondato, Playable Worlds, sta lavorando ad un nuovo MMORPG, ancora senza titolo. Nel team di sviluppo sono presenti diversi veterani del settore con un passato in Disney, Amazon, Marvel, Trion Worlds e Sony Online Entertainment, come Scott Hartsman, Mat Broome e Greg Costikyan.
Non si tratta di un progetto da poco: la compagnia ha annunciato sul sito ufficiale di aver raccolto 2,7 milioni di dollari solo come investimento iniziale. Come recita il comunicato stampa:
“Playable Worlds sta costruendo un mondo online in cui un’ampia gamma di giocatori potrà trovare una casa, indipendentemente da quale sia il loro stile di gioco preferito (esplorare, vivere avventure, socializzare, craftare o combattere in PvP). Queste diverse comunità potranno giocare ciascuna a modo suo o incrociarsi tra loro, offrendo esperienze di gioco diverse e arricchendo così il mondo. Riunendo le comprovate funzionalità di alcuni dei giochi più famosi al mondo in una combinazione unica mai vista prima, il team sta sviluppando un’esperienza ampiamente interessante e innovativa che sfrutta la moderna architettura cloud, la simulazione e l’IA. Il finanziamento sarà utilizzato per organizzare un team esperto e accelerare lo sviluppo del prodotto.”
In un’intervista con GameDaily.biz, Koster ha dichiarato che il gioco è “lontano almeno alcuni anni”, ma incorporerà elementi da diversi generi ed epoche videoludiche:
“Ci sono anche molte lezioni, dure lezioni, che richiedono un po’ di tempo per essere imparate se provieni dallo sviluppo di un tipo di gioco più permissivo. Io ho realizzato giochi basati sui servizi praticamente per tutta la mia carriera, e non solo MMO. Dopo Star Wars Galaxies, ho fatto console portatili, ho fatto browser game, ho creato alcuni giochi Facebook di successo, ho fatto un paio di giochi in realtà aumentata per mobile l’anno scorso… Ho persino lavorato a un gioco a quiz digitale. Le stesse sfide continuano a ripresentarsi in contesti diversi. Ciò che troviamo entusiasmante è il fatto che esiste una reale opportunità di riunire le lezioni apprese da tutte queste esperienze in un unico prodotto. Un MMO non deve per forza richiedere pesanti sessioni di gioco da ore e ore. E una partita giocata in sessioni brevi non deve per forza essere superficiale.”
C’è insomma qualcosa da imparare da tutti i generi ludici, persino dal mobile gaming, e Koster vuole creare un mondo virtuale che sia adatto a tutti i giocatori, dai casual gamer ai più hardcore. Il designer americano è convinto che qualcosa sia andato storto con l’industria MMO negli ultimi anni. Come dargli torto?
Quando guardo a quello che è successo con gli MMO, mi sembra che tutto si sia ridotto al seguire uno schema, ed è uno schema piuttosto vecchio. Creiamo un party, uccidiamo un po’ di mostri, saliamo di livello e poi ripetiamo tutto. E guardando quanto i giochi di tipo sandbox si siano evoluti nel corso dei decenni, noi sappiamo che i giocatori online vogliono fare molto, molto più di questo. E tutti questi modi di giocare non solo allargano il pubblico, ma rendono il mondo virtuale davvero vivo.”
In altre parole, non aspettatevi un MMORPG di tipo themepark. L’intera carriera di Koster, da Ultima Online a Star Wars Galaxies, ci insegna che il signore nutre una vera ossessione per i sandbox e i titoli dal gameplay libero.
Infine, Koster ha espresso la sua opinione riguardo ai sistemi di monetizzazione aggressivi, e come essi distruggano il rapporto di fiducia tra utenti e sviluppatori.
“Io penso che tutto ciò che facciamo in un Game as a Service debba essere guidato dall’idea che stai costruendo una community, stai creando qualcosa per il lungo termine e stai costruendo un rapporto di fiducia tra l’operatore e il giocatore. […] Il fatto che oggi ci siano così tante azioni legali e normative riguardo alle loot box mi fa pensare che da qualche parte lungo la via l’industria abbia preso una strada sbagliata.”
Al momento le dichiarazioni di Koster restano piuttosto vaghe e non ci permettono di delineare un quadro più preciso, ma quello di Playable Worlds rimane comunque un progetto da tenere d’occhio. Vi terremo aggiornati se e quando ci saranno novità.
P.S: in mancanza di immagini sul nuovo gioco, per questo articolo abbiamo usato due screenshot di Star Wars Galaxies.
Fonte 1, Fonte 2, Fonte 3, Fonte 4
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
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