Ultimamente stiamo parlando davvero tanto di EVE Online, uno dei più longevi, complessi e stratificati MMO di tutti i tempi. Oggi torniamo ad occuparcene perché è da pochi giorni che un cambiamento semplice ma profondo ha avuto conseguenze enormi sul modo di approcciarsi al titolo. Ma andiamo per ordine.
Se avete seguito la curiosa vicenda del neutrale su EVE, o se avete giocato al titolo, saprete che una delle sue feature principali è la chat locale.
Con essa si intende il sistema che automaticamente connette ogni giocatore all’interno di un sistema in una schermata di chat, attraverso la quale è possibile sì parlare gli uni con gli altri, ma soprattutto è possibile sapere chi c’è in quel sistema. Ciò comportava che la presenza dei giocatori fosse sempre nota, ma non la loro posizione all’interno del sistema. Ci si poteva, pertanto, nascondere “a metà”.
La situazione era diversa nello spazio Wormhole, dove le dinamiche di gioco prendono una piega ancora più hardcore: soltanto scrivendo si veniva individuati in chat, ma finché si stava zitti, non c’era nessuna unione obbligatoria al canale di chat. Il risultato di ciò era che i giocatori nei wormhole dovevano prestare massima attenzione in ogni momento, visto che non c’era modo di sapere chi era presente nei loro sistemi.
CCP Games pochi giorni fa ha deciso di implementare il sistema trovato nei Wormhole anche nello spazio Nullsec (o 0.0, cioè quello full-PvP tipico delle grandi corporazioni). I giocatori non hanno ora più alcuna informazione su chi si trova nel sistema con loro, e ciò rende possibili invasioni nascoste, imboscate a tutto spiano e gank ancora più imprevedibili.
Geniale la motivazione in-lore dietro al cambiamento: con l’arrivo dell’invasione aliena, si è verificata una situazione di scarsità del materiale che nell’universo di gioco permette la comunicazione più veloce della luce. Il risultato di ciò è un blackout della chat di EVE Online.
Il cambiamento ha diviso la community, proprio come l’invasione aliena. Da una parte c’è chi si lamenta del fatto che ora debba prestare costante attenzione anche in luoghi dove una volta poteva tutto sommato viaggiare tranquillo, e patisce il fatto che il gioco sia diventato ancora più “cattivo”.
Dall’altra, però, numerose figure importanti si sono pronunciate a favore del blackout. Tra di esse spicca The Mittani, il leader della coalizione più grande del gioco, nonché una delle figure più di spicco di EVE.
Egli si è detto ampiamente favorevole al cambiamento, ma a patto che vengano aggiunti dei sistemi per renderlo più realistico e dare più opportunità: l’introduzione di reti di sensori o di osservatori spaziali, ad esempio, in grado di segnalare a distanza chi e cosa si sta spostando.
Queste eventuali aggiunte, oltre a cambiare il meta, darebbero origine a moltissime nuove opportunità strategiche di cui EVE Online sembra avere disperato bisogno. Di seguito potete vedere un video in-lore del blackout.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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