Nel video dedicato ai Dev Insight della scorsa settimana, Ion Hazzikostas ha dichiarato che Blizzard è andata “troppo in là” nel semplificare le classi di World of Warcraft, rendendole tutte troppo simili e tagliandone le peculiarità.
Effettivamente, questa è da anni una lamentela molto comune tra i giocatori (e gli ex-giocatori), ed oggi anche Blizzard stessa ammette di aver esagerato, rimuovendo un sacco di contenuti tipici di alcune classi e diluendone molti altri, creando quindi un pastone di stili di gioco molto simili tra loro, in barba alla diversità e unicità tipica dei primi tempi di World of Warcraft.
Visto questo dietrofront, c’è da aspettarsi che nelle prossime patch Blizzard decida di fare un passo indietro e di riproporre alcune opzioni specifiche per classi specifiche, nel tentativo di ridare un’identità precisa a ciascuna di esse.
Ecco la traduzione delle parole di Hazzikostas, game director di WoW dal 2016:
Un punto che viene tirato fuori spesso nei feedback che riceviamo è la preoccupazione del fatto che siamo andati troppo oltre nella semplificazione. Dopo un sacco di riflessioni e di discussioni tra di noi, in ultima analisi vorrei dire che siamo d’accordo con quel feedback.
Ci sono stati momenti, in Warlords of Draenor e Legion in particolare, in cui ci siamo occupati troppo del numero di pulsanti da premere per giudicare la complessità di una classe. Ma ora capiamo che c’è da considerare molto più di quello.
Certo resta da capire come sia possibile che gli sviluppatori del MMORPG di maggior successo di sempre siano stati così ingenui da legare il numero di pulsanti da premere con la complessità di una classe: un pensiero che qualsiasi giocatore si leva dalla testa ancor prima di raggiungere il cap. La stessa dichiarazione rilasciata da Hazzikostas suscita preoccupazione perchè dimostra uno scollamento notevole tra ciò che World of Warcraft realmente è (o è stato) e ciò che gli sviluppatori pensano che sia.
Se siete interessati ad entrare maggiormente nella difficile testa di queste persone, e magari provare a capire le loro motivazioni nel profondo, potete vedere il video ufficiale (in inglese) dedicato all’argomento, qui di seguito.
Infine ricordiamo che la patch 8.2, Rise of Azshara, sarà disponibile sui server europei dal prossimo 26 giugno.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
dopo lich king hanno sempre fatto peggio , 9 anni per ammetterlo.. bravi
Non molto diverso dai giocatori che considerano un farming lungo e tedioso, ovvero “lo stare incollato 12 ore al giorno” come difficile ed hardcore, mentre la difficoltà è un qualcosa legato all’allenamento e allo sviluppo di abilità personali.
Hai piu’ ragione di un santo ! Questa riflessione bisognerebbe mandarla a Hazzikostas & Co. sperando che non ci mettano anni a capirla…..