Molti MMO in questo periodo hanno cercato di ricompattare la propria playerbase grazie a progetti di ritorno al passato: è il caso, oltre che del notissimo World of Warcraft Classic, anche di EverQuest 2, di Lord of The Rings Online, di Lineage 2 e di RIFT, di cui parliamo ora.
Il server “progression” di RIFT, chiamato Prime e aperto nel marzo di un anno fa, chiuderà il 31 marzo, decretando un fallimento completo dell’esperimento.
Tutti i personaggi del server Prime potranno essere trasferiti sui server regolari, e i giocatori riceveranno un boost a livello 65 gratuito, oltre che un milione di loyalty.
Gamigo, che ha acquisito Trion Worlds lo scorso ottobre, ha fatto sapere che non sarà possibile trasferire egualmente le gilde, ed eventuali conflitti di nomi andranno risolti a sfavore degli ex giocatori Prime, che arrivano dopo.
L’annuncio è arrivato via Twitter, e, bisogna dire, non ha raccolto molte reazioni, né in positivo, né in negativo. La chiusura del server Prime non giunge inaspettata: già dall’inizio l’idea era quella di chiuderlo nel giro di un anno e i giocatori non sono mai stati evidentemente abbastanza per far cambiare idea a Trion Worlds. In più, in molti imputano lo scarso successo al prezzo necessario per giocare: mentre la versione base di RIFT è free-to-play, per accedere al server Prime occorre una sottoscrizione Patron dal costo di 12,99€ al mese.
Avete provato il server progression di RIFT? Che ne pensate?
It is with great sadness that we announce that RIFT Prime, the great adventure through RIFT’s history, is coming to an end. RIFT Prime will be closing at the stroke of midnight (PT) on March 31st 2019. More information on this topic here: https://t.co/Pv8usWmtn4 pic.twitter.com/CM6Ya5xizx
— RIFT Crucia’s Claw (@Riftgame) 11 marzo 2019
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Lascia una risposta