Sabato scorso vi abbiamo riportato un’inchiesta di Bloomberg secondo la quale martedì 12 febbraio Activision Blizzard avrebbe annunciato licenziamenti interni di massa. Adesso possiamo confermarvi che i tagli al personale sono purtroppo avvenuti.
Al momento si parla di 775 dipendenti, che corrispondono circa all’8% della forza lavoro della compagnia. Alla base della decisione ci sarebbe la volontà, da parte dei vertici di Activision, di centralizzare maggiormente lo sviluppo dei propri titoli, massimizzare i profitti e perciò tagliare i costi.
I licenziamenti coinvolgono tutte le divisioni di Activision, King e Blizzard. In particolare quest’ultima è stata colpita duramente negli studi non direttamente legati allo sviluppo di nuovi giochi: probabilmente si tratta dei dipartimenti esport e marketing. Non sembra un caso il fatto che lo scorso dicembre sia stata chiusa la divisione esport di Heroes of the Storm.
Ieri Jason Schreier di Kotaku ha riportato che secondo una sua fonte, presso il quartier generale Blizzard, decine di sviluppatori si abbracciavano in lacrime dopo aver ricevuto la brutta notizia. “Mentre si preparano per i licenziamenti di oggi, i dipendenti di Blizzard piangono e si abbracciano nel parcheggio”, ha tweetato il giornalista.
Nelle ore successive i licenziamenti sono stati confermati ai dipendenti tramite una lettera inviata da J. Allen Brack, nuovo presidente Blizzard dopo l’addio di Mike Morhaime.
Negli ultimi anni, molti dei nostri team non di sviluppo si sono espansi per supportare varie esigenze. Attualmente i livelli di personale di alcuni staff sono sproporzionati rispetto ai programmi di lancio dei prodotti. Questo significa che dobbiamo ridimensionare alcune aree della nostra organizzazione. Mi dispiace dire che oggi dovremo separarci da alcuni dei nostri colleghi. Per quanto riguarda i nostri uffici esterni, anticipiamo che stiamo effettuando valutazioni simili, in base alle esigenze locali.
La lettera parla anche di un’indennità di fine rapporto, di sostegno per la ricerca di un nuovo impiego e della condivisione dei bonus legati all’anno precedente per i dipendenti congedati. “Non c’è modo di rendere facile questa transizione per coloro che sono stati colpiti, ma stiamo facendo il possibile per sostenere i nostri colleghi”, ha scritto Brack.
Schreier ha aggiunto che alcune delle persone allontanate lavoravano in Blizzard da dieci, persino quindici anni. Si tratta insomma di una perdita grave a livello personale e aziendale.
Non dimentichiamo inoltre che a inizio anno Activision Blizzard ha licenziato il CFO Spencer Neumann, che verrà sostituito da Dennis Durkin. La compagnia americana sta dunque attraversando un periodo di profonda (e drammatica) ristrutturazione.
Al momento non è stata rilasciata una comunicazione ufficiale per la stampa, ma presto dovrebbero essere annunciati gli ultimi risultati finanziari e il resoconto della conferenza con gli investitori. Vi terremo aggiornati sulla questione.
Di seguito potete leggere i tweet di Jason Schreier. Che ne pensate di questi licenziamenti in massa?
As they brace for today’s layoffs, Blizzard employees are crying and hugging in the parking lot, according to a person there. Still no official word from the company, but people in publishing and esports are expecting big cuts. Earnings is at 5pm ET – news should be around then.
— Jason Schreier (@jasonschreier) 12 febbraio 2019
Activision, Blizzard, King, and some Activision studios were hit hard this afternoon. Word is that some of those laid off at Blizzard had been at the company for 10, even 15 years. What a devastating day. Condolences to everyone who lost their jobs.
— Jason Schreier (@jasonschreier) 12 febbraio 2019
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Dispiace, ma per fortuna negli USA ci metteranno pochissimo a trovare una nuova collocazione…specialmente con le loro competenze, esperienze e curriculum.
Noi siamo particolarmente suscettibili all’argomento, perchè in Italia una cosa del genere spesso è come una condanna a morte.