Diablo 2, si sa, è ancora giocatissimo. Oggi è uscita la nuova versione della famosa mod Median XL, che rivoluziona completamente il gioco dandogli, casomai fosse necessario, una sorta di nuova giovinezza.
Un sacco di opzioni di customizzazione, un comparto multiplayer rinnovato, oltre trenta nuove abilità e un sacco di ottimizzazioni al gioco base fanno di Median XL la mod di riferimento per gran parte della community.
Ecco le principali novità:
- oltre trenta nuove abilità e cinque “Reward Skill” per ogni classe
- possibilità di sperimentare con combinazioni assurde come il Necromante con balestra, la Sacerdotessa melee e molto altro
- endgame rivoluzionato: invece di killare gli stessi mostri ancora e ancora, arrivano 40 nuove quest per testare il proprio personaggio contro boss e mostri di zona, nonché basate sullo scovare segreti
- nuove aree tra cui l’Inferno e il Paradiso, città cadute e varie chicche tra cui un capitolo dedicato a Diablo in persona che entra nella Worldstone
- un nuovo sistema di crafting
- ottimizzazioni al motore grafico e miglioramenti di quality of life
- una nuova interfaccia per il multiplayer
- supporto alle risoluzioni HD
Il rilascio di questa mod potrebbe quindi rappresentare un’ottima occasione per rigiocare al vecchio classico del 2000 dopo l’annuncio di Blizzard che il prossimo capitolo della saga, Diablo Immortal, uscirà solo su mobile.
Potete leggere di più sul sito ufficiale di Median XL, mentre di seguito trovate il trailer ufficiale della mod. A proposito di Diablo 2, sapete come facevano una volta i cheater a duplicare (o dupare) gli oggetti sui server? Vi abbiamo raccontato la storia in una puntata di MMO-Perle.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Lascia una risposta