Con una nota sul sito ufficiale Blizzard Entertainment ha annunciato l’intenzione di interrompere lo sviluppo di Heroes of the Storm. A darne notizia sono stati il presidente J. Allen Brack e il chief development officer Ray Gresko.
Questo non significa che Heroes of the Storm chiuderà i battenti, ma che tempo e risorse verranno spostati su altri progetti. Il team di sviluppo interno è stato ridimensionato, ma il titolo continuerà comunque ad essere supportato “per qualche tempo” con l’arrivo di nuovi eventi, patch ed eroi (come Orfea, annunciata alla BlizzCon 2018). Tuttavia i prossimi contenuti verranno pubblicati con minor frequenza e in minor quantità.
Brutte notizie anche per la divisione esport: tutti i tornei di Heroes of the Storm previsti per il 2019, tra cui l’Heroes Global Championship e l’Heroes of the Dorm, verranno purtroppo cancellati.
La compagnia di Irvine non ha fornito ragioni specifiche per questa decisione, ma il MOBA lanciato nel 2014 risulta oggi poco giocato, e in generale non ha mai spiccato il volo come accaduto con altri prodotti Blizzard.
Un’altra spiegazione arriva da Jason Schreier, giornalista di Kotaku che può contare su diversi contatti in seno alla software house. Secondo Schreier la riduzione del team di Heroes of the Storm rappresenta il primo effetto della nuova politica dettata a Blizzard da Activision: il publisher sta imponendo allo studio di ridurre i costi e aumentare il numero di giochi lanciati, come dimostra anche il caso di Diablo Immortal.
Dispiace dirlo ma di fatto la vecchia Blizzard, quella che teneva i giochi in sviluppo per anni interi e li pubblicava solo quando erano pronti e rifiniti, non esiste più. Non è un caso che negli ultimi due anni abbiano dato le dimissioni prima Chris Metzen e poi Mike Morhaime, due veterani e padri fondatori di Blizzard.
Di seguito potete leggere il tweet di Jason Schreier. Che ne pensate?
As I’ve reported, Blizzard has been told to cut costs and ship more games. (https://t.co/la61HsDDga) So today’s news on Heroes of the Storm, which is scaling down/losing developers, makes a lot of sense. It’s been Blizzard’s least successful game by far: https://t.co/XtkI3V6A8L
— Jason Schreier (@jasonschreier) 14 dicembre 2018
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Probabilmente i ricavi non sono cosi elevati.
Credo siano consapevoli che dichiarazioni di questo tipo possano svogliare le persone a continuare a giocare, figuriamoci a spendere.
Avranno i loro motivi per farle.
la vecchia Blizzard sta perdendo colpi
questo succede ai giochi creati per riempire na nicchia di mercato straabusata