Nelle ultime ore Bethesda ha lasciato trapelare numerose informazioni sul suo Fallout 76, specialmente attraverso alcuni “previewer” che hanno avuto accesso al gioco, tra i quali figurano anche quotidiani di informazione come il Washington Post.
Il gioco viene descritto da costoro come “lonely”, cioè “solitario“. E ciò può, a gusti, essere considerato un bene oppure un male. Quel che è certo è che il prodotto si pone come un gioco anzitutto individuale, con una trama e delle quest tradizionali, che solo collateralmente prevede il multiplayer.
Il termine più adatto è “alone together”, come viene definito dal design director Emil Pagliarulo:
Le storie e le quest sono individuali per ciascun giocatore, e ciò include la quest principale: seguire le avventure dell’Overseer che si avventura nella regione degli Appalachi per prendere il controllo dei silos missilistici. Quindi quando sarete in gruppo, l’obiettivo sarà quello di aiutarvi l’un l’altro al meglio delle vostre possibilità. “Solo ma insieme” è una buona definizione. Se giocherete con lo stesso gruppo di persone sin dall’inizio, sperimenterete le stesse storie alla stessa velocità e nello stesso tempo. Gli eventi, tuttavia, sono un’eccezione: possono essere fatti in solo, ma sono creati nell’ottica di essere affrontati in gruppo.
Intanto arrivano buone notizie per i giocatori italiani: Fallout 76 sarà interamente localizzato nella nostra lingua. Testi e voci saranno in italiano, garantendo la fruizione del titolo a tutti gli appassionati.
Inoltre sul sito ufficiale italiano Bethesda ha appena pubblicato una lunga anteprima scritta, che spiega tutte le novità di Fallout 76, dalle officine al sistema di progressione, dal viaggio rapido fino al PvP.
In aggiunta, la compagnia ha pubblicato su YouTube il main theme del gioco, composto da Inon Zur. Potete ascoltare il tema musicale nel video di seguito.
Ricordiamo che Fallout 76 sarà disponibile dal 14 novembre 2018. La B.E.T.A inizierà il 23 ottobre su Xbox One, e il 30 ottobre su PlayStation 4 e PC.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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