Ne avevamo parlato a novembre: tra tutti gli stati americani le Hawaii sembravano quello più propenso a partorire una legislazione sul fenomeno delle loot box e delle microtransazioni, esploso a seguito delle polemiche per Star Wars Battlefront 2.
All’interno di un più ampio procedimento legislativo sono state introdotte quattro norme di un’importanza clamorosa, perchè sanciscono per la prima volta per iscritto le regole da tenere per la materia delle microtransazioni.
L’House Bill 2686 e il Senate Bill 3024 proibiranno la vendita di ogni gioco che conterrà microtransazioni con ricompense casuali (tipiche del gioco d’azzardo) ai minori di 21 anni.
Sono pertanto esclusi tutti quei prodotti che non lasciano spazio al caso, come la maggior parte degli MMO, dove si paga per una currency premium e attraverso quella si comprano oggetti, come ad esempio Black Desert Online e World of Warcraft.
Al contrario, giochi come Battlefront 2 avranno vita difficile. In essi infatti si spendono soldi reali per una mera possibilità di ottenere un reward, come alle slot-machine.
Hearthstone è in un limbo dubbioso, perchè risponde alla seconda categoria ma permette l’acquisto di “pacchetti di carte” che in realtà sembrerebbero rientrare nei prodotti certi, non dipendenti dal caso. Non dovrebbe importare il fatto che i pacchetti di carte al loro interno, ulteriormente, contengono carte randomiche.
Altri due bill, l’House 2727 e il Senate 3025, obbligano i publisher a pubblicizzare sulla scatola del gioco o in altro modo la presenza all’interno del prodotto di microtransazioni.
È poi previsto un obbligo generale di mostrare le percentuali vere di ricevere ciascun reward da ciascun drop.
La normativa è la prima nel suo genere, pertanto il giudizio sulla sua efficacia va sospeso per qualche mese, in attesa di vedere come reagirà il mercato alle nuove regole. È in ogni caso posto un precedente di grande importanza che forse verrà seguito altrove – magari persino in Europa.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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