È disponibile su PC e Mac Dragon Bones, il nuovo DLC per The Elder Scrolls Online. Noi di MMO.it abbiamo avuto il privilegio di provare un intero dungeon guidati dalle interessanti spiegazioni del creative director di Zenimax, Richard Lambert (già intervistato in passato per Morrowind).
Prima però procediamo con ordine. Dragon Bones è un DLC contenente due nuovi dungeon, Scalecaller Peak e Fang Lair. Altri contenuti e miglioramenti alla quality of life dei giocatori arrivano invece in contemporanea con l’Update 17, disponibile per tutti: due battleground per chi possiede l’espansione Morrowind, uno a tema dwemer ed uno orchesco, il nuovo sistema di Outfit, la possibilità di usare la casa come deposito, lo skill advisor e il level up advisor. Procediamo dunque con l’analisi di tutto il pacchetto.
Update 17
Il Sistema Outfit
Infine anche The Elder Scrolls Online, come SWTOR, World of Warcraft e altri prima, va ad implementare questo sistema che farà la gioia di tutti coloro che non possono fare a meno di curare lo stile del personaggio fin nei minimi dettagli. Sarà possibile non solo cambiare il colore, come in precedenza presso le vecchie Dye Station, ora Outfit Station, ma anche il modello: “Sarà possibile spaziare tra oltre 300 diversi elementi solo per le Chest”, ci ricorda Rich. Così trovare l’aspetto perfetto per il nostro personaggio diventerà un passatempo virtualmente infinito. Gli aspetti sbloccati saranno condivisi su tutto l’account, quindi per chi ha un personaggio specializzato come crafter con tutti i Motif questa notizia sarà quanto meno confortante!
Magazzino Casalingo
Un’altra novità davvero gradita agli accumulatori compulsivi (tra cui fieramente mi annovero) sarà la possibilità di usare la casa non solo per arredi e supellettili, ma come vero e proprio magazzino (o estensione della banca) dove otterremo fino a 150 nuovi spazi di inventario per potervi depositare tutto quel che desideriamo. Per poterne fruire dovremo prima però ottenere delle speciali casse ed altri contenitori ottenibili in gioco o via Crown Store. Siamo sicuri che questa caratteristica darà un nuovo impulso all’utilizzo delle case che finora era relegato puramente al fattore estetico e di messa in mostra.
Consigli per abilità e livelli
Come ultima novità disponibile a tutti, debuttano questi due nuovi sistemi che puntano ad abbattere il trauma di chi prende per la prima volta in mano il gioco e si trova spaesato, specialmente non avendo ancora un gruppo di riferimento o gilda a cui chiedere consigli. Il level up advisor è uno strumento che di base ci ricorda, ogni volta che saliamo di livello o abbiamo punti non spesi, di prendere abilità, distribuire i punti stat, e varie novità che incorrono durante tutta l’esperienza di levelling del personaggio, come la doppia barra skill al livello 15.
L’altro sistema, complementare al primo, è lo skill advisor. Questo ci permetterà, tramite un comodo menu contestuale, di scegliere un archetipo a cui puntare, ad esempio Dragonknight Tank, e andrà a suggerire via via, in modo discreto, tutte le abilità che ci mancano per aderire all’archetipo scelto. Alla domanda se questo non porterà ad un appiattimento complessivo della varietà di build nel gioco, uno degli storici punti di forza di TESO, Rich ha risposto: “No, chiunque vorrà esplorare liberamente le abilità avrà la possibilità di farlo disattivando questo sistema che invece è rivolto a tutti coloro che, una volta entrati in gioco per la prima volta, hanno bisogno di un aiuto.” Insomma un sistema per evitare di far spegnere l’entusiasmo del neofita di fronte all’ormai sterminata varietà di skill che si possono selezionare.
Non posso che esprimermi favorevolmente su questo sistema, specialmente ricordando i problemi che ebbi i primi tempi a bilanciare tra abilità attive e passive, dove eccedere da un lato poteva far risultare le abilità in combattimento, e il personaggio stesso, poco incisivi, oppure dall’altro ritrovarci con un ottimo potenziale di base ma poche abilità attive per esprimerlo.
Dragon Bones
Il DLC segue la tradizione consolidata ad oggi di due dungeon con storie, motif ed equipaggiamenti esclusivi, a cui siamo ormai un po’ abituati. L’azienda di Hunt Valley, soprattutto inizialmente, ha ribadito più volte che i draghi non sarebbero stati presenti in quest’era di Tamriel. E non si è rimangiata la parola dato che i draghi, per come li intendiamo noi fan di Skyrim, effettivamente non ci sono. “Le ossa dei draghi rianimate tuttavia sono un discorso diverso…” ha replicato divertito il creative director.
Una particolarità introdotta con questi due dungeon è che, per effettuare una speedrun con successo, sarà richiesta l’eliminazione di tutti i mostri presenti nel dungeon. Una soluzione efficace e che permette ai creativi di svincolare meglio il level design dalle meccaniche di gioco, non dovendosi concentrarsi su quali soluzioni troveranno i giocatori per saltare intere porzioni del dungeon per le speedrun.
Una volta ultimata l’introduzione ai contenuti, sono stato prontamente invitato in gruppo e catapultato, spada e scudo in mano, in uno dei due dungeon inclusi nel DLC, assieme ai miei protettori di ZeniMax.
Scalecaller Peak
Ho avuto modo di affrontare il dungeon in modalità normale, guidato dai consigli e dalle spiegazioni del team sul processo creativo dello stesso. Il dungeon inizia alla base del picco e via via si presenta come una scalata, con dislivelli che vanno a sottolineare questa ascesa. Ampie viste esterne si alternano a grotte e stanze al chiuso, fornendo comunque sempre la sensazione di una lunga salita verso l’obiettivo finale. L’architettura pure si presenta in evoluzione, dapprima come caverna per poi trasformarsi in rovine in stile Orchesco. Gli scontri risultano sempre movimentati e richiedono una buona consapevolezza di molti eventi simultanei, senza però risultare punitivi o frustranti. Ripararsi dietro oggetti, uccidere add giusti al momento giusto, cambi repentini di bersagli e altre ancora sono le peculiarità di questo dungeon e dei suoi boss encounter. Nella versione normale è sicuramente un dungeon divertente e godibile oltre ad avere una storia interessante dedicata ad uno dei Principi Daedrici più spesso trascurati: Peryite.
Tra gli aneddoti raccontati da Rich, ne figura uno sul Corrupted Leimenid, mostro che è possibile incontrare nel dungeon. Sia durante la creazione del dungeon, che poi nei test e anche nei commenti con i giocatori, il mostro si è guadagnato l’affettuoso nomignolo di “Lemonade”, limonata, senza che nessuno dei detti gruppi abbia mai accennato della cosa agli altri.
Concludo con un altro consiglio del creative director: “Attenti a non cadere nella piattaforma finale soprattutto se siete il tank!” Piccola curiosità: l’ultimo boss su cui è incentrata la storia del dungeon, Zaan the Scalecaller, è il primo Dragon Priest donna a comparire nella serie di The Elder Scrolls.
Fang Lair
Nelle profondità di queste caverne, Orryn il Nero sta cercando di riportare in vita i resti mortali di Thurvokun, un drago morto da tempo. Ad alcuni il nome del dungeon potrebbe suonare familiare, e infatti questo è lo stesso luogo già visitato in The Elder Scrolls: Arena. “Sarà diverso da come ve lo ricordate!” avverte tuttavia Rich.
Dal punto di vista creativo, con questo dungeon si son volute provare nuove soluzioni: già dalle prime fasi infatti gli avventurieri potranno vederne l’interezza e non ci saranno caricamenti intermedi. Altra particolarità sono gli abitanti abituali del complesso: seppur di origini dwemer, prima il drago, poi i necromanti di Orryn han provveduto a far piazza pulita di gran parte degli automi nanici, ritrovandosi quindi ad affrontare orde di negromanti e relativi servitori. In quanto a difficoltà, come per Horns of the Reach anche qui ci troviamo di fronte ad un dungeon che, seppur godibile, saprà offrire diverse sfide interessanti.
CONSIDERAZIONI FINALI
Dovendo valutare Dragon Bones per i suoi contenuti esclusivi, ossia i soli due dungeon, ci troviamo nuovamente di fronte ad un DLC dal prezzo sopra la media di 12,99€. Tutti i fan comunque sapranno guardare oltre alla cifra richiesta senza troppi sforzi, vista la buona qualità del contenuto. Anche i sottoscrittori ESO Plus avranno poco da obiettare, con un altro pacchetto che va ad aggiungersi all’offerta che ormai l’ESO Plus porta con sè, a scanso di futuri sconti o Gold Edition.
Resta il fatto che questa politica dei DLC contenenti due dungeon risulta, sorprendendo poco a questo punto, sicuramente sostenibile e stabile nel tempo per ZeniMax e che possiamo aspettarci altri DLC simili in futuro. Prima, però, arriverà la seconda grande espansione a ravvivare nuovamente il mondo di Tamriel.
Gamer da sempre, appassionato di Giappone, film sci-fi, GDR cartacei e non, videogiochi strategici, gestionali ed MMO. Ha sempre prediletto il PC come piattaforma di gioco dato che permette di personalizzare e aggiornare l’hardware oltre alle prestazioni grafiche d’avanguardia. Attualmente impegnato su Ultima Online (sì, è anche un retrogamer), attende senza perdere la speranza l’MMO della prossima generazione.
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