I cambiamenti di bilanciamento alle classi giunti in World of Warcraft con Legion sono stati ricevuti in modo misto dalla community. Alcuni sono stati dei veri e propri rework totali, come nel caso dell’Hunter Survival, altri hanno visto delle grosse modifiche (Enhancement Shaman), mentre altri ancora hanno lasciato tutto più o meno simile a com’era (come col Mago Frost, ad esempio).
Gli sviluppatori di Blizzard, a quanto pare, si sono resi conto della discrepanza e in un post sul sito ufficiale, denominato “l’angolo del design”, hanno reso presente le loro idee sul futuro del bilanciamento delle classi del MMORPG.
Meno rivoluzioni e più cambiamenti lievi sembra essere la regola fondamentale che verrà seguita nella prossima espansione, Battle for Azeroth. L’obiettivo è sempre quello: rendere utili e bilanciate tutte le specializzazioni.
Per fare ciò tutte le classi otterranno più abilità di “utility”, cioè non direttamente legate al combat ma in grado di migliorare la qualità della vita dei giocatori, anche all’interno dei contesti di gruppo. Ogni classe avrà quindi un qualcosa di “unico” da offrire al party, e i giocatori dovrebbero sentire di avere opzioni diverse con classi diverse molto più di quanto percepiscano oggi. Queste le parole dei developer:
Una delle cose per le quali ci si sente orgogliosi di appartenere a una certa classe è la capacità di eseguire una giocata eroica in un momento topico, ricevendo l’apprezzamento del gruppo per il contributo personale al successo appena ottenuto.
Anche i talenti verranno modificati così che sia meno utile cambiarli a seconda del contenuto che di volta in volta si va ad affrontare, mantenendo invece una spec uguale nel corso del tempo, che si basi sul gusto del giocatore e non sul metagame di World of Warcraft.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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