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Ecco perchè Battlefield 2018 sarà ambientato nella seconda guerra mondiale

Ecco perchè Battlefield 2018 sarà ambientato nella seconda guerra mondiale

Nelle scorse settimane vi abbiamo già parlato dei possibili setting in cui sarà ambientato Battlefield 2018. A dicembre lo youtuber AlmightyDaq aveva dichiarato che il prossimo Battlefield sarebbe stato Bad Company 3, salvo poi essere smentito da DICE, che non sarebbe al lavoro su questo progetto. Rimane quindi il mistero su dove ci porterà il prossimo capitolo della famosa serie di sparatutto, che verrà svelato ufficialmente da Electronic Arts solo tra alcuni mesi.

Oggi tuttavia vogliamo spiegarvi perchè, secondo il nostro parere, Battlefield 2018 sarà ambientato nella seconda guerra mondiale. Abbiamo infatti raccolto un po’ di indizi e motivazioni che ci fanno propendere per questa ipotesi.

 

Battlefield 2018 nella WWII? Ecco perchè

Partiamo con quel che sappiamo per certo: Battlefield 2018 è già in fase avanzata di sviluppo, con una finestra d’uscita confermata per il prossimo autunno su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Secondo le parole del CEO di EA Andrew Wilson, il gioco sarà “visivamente sbalorditivo e fortemente immersivo”.

Anche se manca ancora l’ufficialità, il titolo probabilmente presenterà un modello di live service simile a quello adottato per Battlefront 2, senza Season Pass, con DLC gratuiti e un sistema di microtransazioni.

Iniziando con le speculazioni, ci sentiamo di escludere un setting futuristico per Battlefield 2018. Questo perchè il publisher americano possiede già le serie Titanfall e Star Wars Battlefront (quest’ultimo, pur non essendo tecnicamente ambientato nel futuro, presenta comunque armi e tecnologie molto avanzate). Inoltre, negli ultimi anni il mercato ha espresso una certa freddezza nei confronti degli sparatutto futuristici (pensate al caso di Call of Duty: Infinite Warfare, che ha venduto praticamente la metà di Black Ops 3).

A proposito della serie di Activision, proprio il recente Call of Duty WWII è stato accolto con entusiasmo da critica e pubblico, dimostrando che c’è molto interesse tra i giocatori per questo periodo storico. La seconda guerra mondiale tira sempre, come testimoniano gli ottimi dati di vendite del gioco.

Come sappiamo, questo discorso è vero anche per la serie DICE: il ritorno al passato di Battlefield 1 ha riscosso un enorme successo, rilanciando la serie dopo il flop di Hardline. Il famoso reveal trailer di Battlefield 1 rimane ad oggi uno dei più visti su YouTube, con oltre 56 milioni di visualizzazioni e due milioni di like. Insomma, per i giocatori il passato è meglio, e EA ha sentito questo grido forte e chiaro.

Non bisogna poi sottovalutare il possibile riciclo in termini di sviluppo: essendo Battlefield 1 ambientato nella prima guerra mondiale, DICE potrebbe riciclare molti asset, modelli e parti dell’interfaccia dall’episodio precedente (ad esempio le trincee e diverse uniformi). Questo si tradurrebbe in un risparmio sulle tempistiche e soprattutto sui costi di sviluppo, aspetto non secondario per un prodotto tripla A così costoso. Idem per le varie modalità di Battlefield 1, come Operation e Frontline, che potrebbero essere tranquillamente trasposte nel nuovo capitolo con poche modifiche.

Anche guardando alla storia del franchise, capita spesso che un Battlefield ponga le basi per il capitolo successivo: così è stato per Battlefield 3 e Battlefield 4, e così anche per Battlefield 4 e Battlefield Hardline.

Non solo, lo scenario della WWII si collegherebbe perfettamente con l’ultimo DLC di Battlefield 1, Apocalypse: prevista nel corso del 2018, questa espansione si concentrerà sulle armi sperimentali e sulle battaglie più brutali della Grande Guerra, e farebbe da ponte ideale per un titolo ambientato qualche anno dopo. Inoltre, il tema della seconda guerra mondiale si presta bene a ricevere vari DLC post-lancio, che andrebbero ad espandere il gioco introducendo nuovi eserciti e fronti come già sperimentato con Battlefield 1.

Infine consideriamo questo: un Battlefield ambientato nella WWII, con un comparto grafico ulteriormente migliorato dall’ultima versione del Frostbite Engine, sarebbe davvero uno spettacolo per gli occhi, come dichiarato dal CEO di EA.

In conclusione, senza contare leak veri o presunti, questi sono i principali motivi per cui pensiamo che il prossimo Battlefield ci porterà a combattere nel secondo conflitto mondiale. Detto questo, però, ci sono anche altre ambientazioni possibili, come il Vietnam o un ritorno alla guerra moderna.

Voi che ne pensate? Quest’anno DICE ci stupirà o preferirà andare sul sicuro?

Di seguito il trailer d’annuncio di Battlefield 1.

 

 

 

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Vorrei che la DICE osasse di più. Il motore è più che rodato a livello di ottimizzazione. Sarebbe ora di svecchiare il brand. Server più grandi, magari per far spazio alla modalità 1vs1vs1. 96 players, con zone da conquistare condivise dai tre fronti. Quello sarebbe interessante. Magari con dei nodi da conquistare e non dei semplici obiettivi (come accade in Red Orchestra ad esempio), così che i fronti delle tre fazioni non siano “tagliabili”, costringendo la gente a sparpagliarsi inutilmente su tutta la mappa. L’ennesimo BF in chiave WWII sarebbe figo eh, ma penso che a breve la gente si stancherà. Il motore ormai ha mostrato tutto ciò che può offrire o quasi… è tempo di innovare il gameplay.