Se pensiamo che in Italia siamo messi male, forse dovremmo vedere quel che succede in altri paesi. È il caso del Venezuela, che negli ultimi mesi è entrato in una crisi economica gravissima.
La popolazione è ridotta alla disperazione, e le persone cercano di arrangiarsi come possono per racimolare qualcosa. Come riporta Bloomberg, molti cittadini venezuelani hanno trovato una soluzione particolare: farmare negli MMO, soprattutto in titoli vecchi come RuneScape e Tibia (usciti rispettivamente nel 1997 e 1999). Questi infatti presentano dei requisiti hardware molto bassi e perciò possono essere giocati anche negli internet cafè del Venezuela, che hanno ancora computer con monitor a tubo catodico e connessioni Internet datate, tra le più lente al mondo.
Così facendo i cosiddetti gold farmer possono guadagnare denaro virtuale da rivendere poi ad altri player in cambio di moneta reale o criptovalute come i chiaccherati Bitcoin. Diversi venezuelani riescono a guadagnare l’equivalente di circa un paio di dollari all’ora, che risultano più redditizi dei salari regolari poichè indicizzati al cambio del dollaro sul mercato nero interno. Il ventinovenne Efrain Peña, ad esempio, ha dichiarato di passare sette giorni a settimana in un internet point a farmare per dare sostentamento a moglie e figli.
Tristemente, la maggior parte degli altri lavori sono più gravosi e meno sicuri, in particolare quelli gestiti dal governo venezuelano. Secondo Enegebe Sención, 30 anni, “La valuta venezuelana vale meno delle valute virtuali nei videogiochi”. Un bolívar al cambio attuale vale appena 0,09959$.
Tutti questi gold farmer, tuttavia, sono osteggiati dalle software house, che ogni giorno bannano migliaia di account. Non solo: molti giocatori, seccati dalle attività di questi farmer, si stanno coalizzando per combatterli e ucciderli in-game.
Bisogna inoltre considerare che, a forza di farmare, la valuta rischia di subire una forte inflazione che la porterà sempre più a perdere valore. Questo potrebbe portare migliaia di persone sull’orlo della disperazione.
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
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