Come sapete, dopo tutto il putiferio che si è scatenato a causa del sistema di progressione di Star Wars Battlefront 2, Electronic Arts e DICE hanno deciso di rimuovere completamente le microtransazioni dal titolo, anche se temporaneamente.
Tuttavia, secondo il Wall Street Journal la scelta non è arrivata direttamente dal publisher americano: è stata infatti Disney, che detiene il franchise di Star Wars, a pretendere la rimozione di tutte le microtransazioni.
Secondo il reporter Ben Fritz, infatti, il CEO di Disney Bob Iger non avrebbe affatto gradito vedere il brand associato al gioco d’azzardo. Per questo Jimmy Pitaro, responsabile dei prodotti di consumo e dei media interattivi, avrebbe scritto ad Electronic Arts spiegando il danno d’immagine che Disney avrebbe potuto ricevere dalla vicenda a meno di un mese dall’uscita nei cinema dell’ottavo episodio di Star Wars, Gli Ultimi Jedi.
Vista la situazione EA e DICE si sono di fatto trovate costrette ad obbedire, almeno finchè non verrà trovata una soluzione migliore. E forse è meglio così.
Inoltre è interessante notare come, dopo il caso Battlefront 2, sia stato modificato anche il sistema di progressione di Need for Speed Payback, criticato per motivi simili allo sparatutto di DICE. Probabilmente per paura di un effetto catena, Ghost Games (studio interno di EA) ha aumentato la reputazione e i guadagni che si ricevono dagli eventi.
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Pagliacci^2 alla EA….
Mi immaggino la telefonata di Bob Iger e la relativa minaccia di querela multimiliardaria XD
Mamma Disney è moooooolto gelosa dei suoi brand, e fa più che bene.