Nella scorsa patch di bilanciamento ArenaNet ha introdotto una novità nel cash shop di Guild Wars 2. Si tratta delle Mount Adoption License, casse in cui è possibile trovare una nuova skin per le cavalcature, introdotte con l’espansione Path of Fire.
Questo ha creato un generale malcontento nella community, che si è lamentata sia sui forum di Guild Wars 2, sia su Reddit. Tale protesta è dovuta al metodo di assegnazione delle skin, che è casuale e legato a una componente di RNG. Acquistando una licenza infatti il giocatore ottiene una skin tra le 30 disponibili, ma non può scegliere direttamente quale acquistare.
Mike O’Brien, presidente e co-fondatore di ArenaNet, ha risposto sul forum ufficiale chiarendo il proprio punto di vista, ammettendo che il team avrebbe dovuto comunicare l’aggiunta con più trasparenza e rassicurando i giocatori che le 30 skin nella Mount Adoption License rimarranno tali, e che non ne verranno aggiunte altre diminuendo così le chance dei giocatori di trovare quella che desiderano.
Su un punto però O’Brien è stato chiaro, la sofware house non farà marcia indietro:
Le microtransazioni possono essere divisive, e abbiamo ricevuto feedback sia positivi che negativi sul contenuto. Non cambieremo l’attuale contenuto in un modo che invaliderebbe l’investimento che i giocatori hanno fatto, ma voglio confermarvi che le prossime skin per cavalcature che rilasceremo saranno vendute individualmente come il Reforged Warhaund o in bundle come nel Spooky Mount Pack. Non aggiungeremo alcuna skin all’Adoption License al momento disponibile, per non abbassare le probabilità di trovare una qualsiasi skin del set.
In un momento come quello attuale, di grande fermento per il pubblico videoludico riguardo al problema di lootbox e microtransazioni (come dimostrano anche le proteste sul sistema commerciale di Star Wars Battlefront 2), speriamo che in futuro ArenaNet introduca contenuti più trasparenti.
Di seguito potete leggere la risposta completa dello sviluppatore.
Con il joystick in mano da quando ha memoria, Andrei si diverte a girare per i mondi fantasy e scoprire tutti gli anfratti piú nascosti nei videogiochi. Plagiato dai giochi di stampo asiatico, in lui batte il cuore da PVE Hero, e non manca mai di ottimizzare le sue strategie per sfidare contenuti di gruppo anche da solo, ove possibile.
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