Quella del 2017 è stata una BlizzCon notevole, arricchita da tanti annunci e filmati, tra Hearthstone, StarCraft 2, Heroes of the Storm e tutto il resto. Ma l’MVP dell’evento è stato senza dubbio lui, World of Warcraft, con ben due annunci dedicati, quello dei server classici ufficiali e la presentazione della nuova espansione, Battle for Azeroth.
Mai come quest’anno il MMORPG più giocato al mondo è stato l’indiscusso protagonista della BlizzCon, dopo che nelle scorse edizioni il titolo sembrava aver perso il trono della popolarità a favore di un prodotto più “mediatico” come Overwatch. E invece rieccolo, anche a distanza di tredici anni: WoW non muore mai, ma quest’anno sul suo viso si intravede qualche ruga in più del solito.
In questo puntata di Plinious Ex Machina mi concentrerò sulla nuova espansione, mentre nei prossimi giorni parlerò più approfonditamente della questione WoW vanilla, con tutte le implicazioni del caso. Inutile negarlo: l’annuncio dei server classici ha parzialmente oscurato Battle for Azeroth. È anche vero che se annunci un’espansione così, un po’ te le vai a cercare…
Orda vs Alleanza
Chi pensava che la nuova espansione sarebbe stata incentrata sugli Old Gods (io ero uno di quelli) è stato clamorosamente smentito: come il titolo lascia intuire con Battle for Azeroth torneranno a mazzularsi le due grandi fazioni di sempre, Orda e Alleanza. Un ritorno alle origini che forse farà felici i fan del lore, ma solo quelli.
Nonostante Blizzard abbia messo in campo tutta la sua potenza di fuoco, infatti, l’espansione non ha stupito. Per carità, bello il cinematic trailer, ma gli manca quella potenza evocativa che aveva Warlords of Draenor e soprattutto Legion, e anche artisticamente le nuove zone non paiono particolarmente interessanti o ispirate.
Ma è soprattutto la premessa narrativa a lasciarmi perplesso. Fino a qualche anno fa poteva anche andar bene l’idea di un ritorno alla guerra tra Orda e Alleanza, ma ormai è da tanto che i due schieramenti affrontano assieme i vari nemici, da Deathwing alla Burning Legion, e ha poco senso che all’improvviso tornino a odiarsi a morte solo perchè “il fuoco della guerra si è riacceso”.
Quale sarebbe il casus belli? Ci devono essere dei motivi seri e credibili, e finora non ne ho visti. Anzi, io vedo delle contraddizioni: alla fine del ciclo di Legion Varian, re del regno di Roccavento e principale leader dell’Alleanza, lascia un messaggio di pace al figlio Anduin. Una volta diventato re, però, quest’ultimo viene presentato come un guerrafondaio che muove guerra all’Orda. Se da una parte questo sembra implicare un interessante trasformazione del personaggio, dall’altra non posso non notare una certa dissonanza.
Insomma, vista così la premessa su cui si basa Battle for Azeroth mi sembra un po’ artificiosa. Poi per carità, non ho dubbi che Blizzard troverà dei modi per giustificare il tutto. Però preferirei una trama coesa e coerente a delle arrampicate sugli specchi in fatto di lore (ne abbiamo già viste abbastanza con le due espansioni precedenti).
E poi diciamolo: sappiamo tutti che nessuno dei due schieramenti potrà mai vincere definitivamente. Blizzard non può farlo, perchè romperebbe il gioco. Vi immaginate cosa succederebbe se per esempio l’Orda trionfasse e umiliasse gli odiati ally? Sarebbe un disastro. Insomma, è un po’ come giocare una partita che tanto sai già che finirà con un biscotto: non esattamente il massimo.
Per lo studio californiano non sarà facile convincere il pubblico del contrario: si passa dall’affrontare il villain definitivo… ad affrontarsi l’un l’altro. Questo concept avrebbe grande potenziale in un MMORPG PvP, ma è da molti anni che World of Warcraft si concentra principalmente sull’esperienza PvE (e la decisione di rimuovere la divisione tra vari tipi di server a favore del solo PvP consensuale non fa altro che confermarlo). Di conseguenza in WoW un cattivone ci deve sempre essere, qualcuno responsabile per tutto il casino e che alla fine bisognerà affrontare. Non a caso ogni espansione fin dai tempi di The Burning Crusade presenta un villain: così facendo, infatti, sai che avrai un boss endgame da sconfiggere nel raid decisivo. L’obiettivo finale di Wrath of the Lich King, ad esempio, era arrivare fino a Icecrown Citadel e riempire di mazzate il Lich King.
Ma qui il cattivo chi sarà? Forse la regina Azshara, che sappiamo sarà presente come boss di un raid, o forse qualcuno che ancora non si è rivelato. Da quanto si è visto finora Battle for Azeroth potrebbe concentrarsi meno sul cattivone di turno e più sui vari personaggi, con i loro sentimenti e interazioni, e questo è senza dubbio un cambio di prospettiva interessante, per il quale Blizzard merita il beneficio del dubbio.
Tuttavia non mi stupirei se col dipanarsi di questa espansione scoprissimo un nuovo “potente nemico che minaccia Azeroth” che poi si concretizzasse in quella successiva, facendo così ricominciare daccapo la manfrina “Orda e Allenza devono allearsi per sopravvivere”. Scommettiamo che andrà così?
Per questo, da un punto di vista narrativo, al momento Battle for Azeroth mi sembra un po’ un’espansione filler, un capitolo di transizione in attesa di un vero nuovo nemico, forse proprio gli Antichi Dei (che secondo me non si faranno attendere troppo). In ogni caso, le mie sono speculazioni e Blizzard potrebbe ancora stupirci come già successo in passato, per cui stiamo a vedere.
Feature e contenuti
Passiamo ai contenuti e alle nuove funzionalità dell’espansione. Anche dal punto di vista ludico, bisogna dire, le novità mostrate non sembrano clamorose.
Oltre agli immancabili 10 livelli inediti di progressione, alle nuove regioni, spedizioni e incursioni, torneranno le missioni mondiali da Legion. Arriveranno poi le razzie sulle isole del Grande Mare (che ricordano le missioni via radio/giornale del defunto City of Heroes) e una nuova modalità strategica in stile Warcraft, Fronti di Guerra.
Con il Cuore di Azeroth Blizzard di fatto sostituirà le Leggendarie, che si è rivelata la feature più debole della precedente espansione, usando una meccanica meno pervasiva e soprattutto più intelligente, poichè meno legata all’RNG. Il Cuore di Azeroth è una collana leggendaria che potrà essere upgradata con l’Azerite, frammenti del titano di Azeroth.
Verrà poi implementato in tutto il mondo di gioco lo scaling delle zone, rendendo così il sistema di scaling di WoW piuttosto simile a quello di The Elder Scrolls Online.
Infine le nuove sotto-razze sono sostanzialmente dei reskin di cose che ci sono già, e inoltre l’inserimento di alcune sotto-razze nell’Orda sembra leggermente forzato a livello di lore. Ok, gli amanti della storyline gioiranno per poter impersonare un Troll Zandalari, un Nano Ferroscuro o un Elfo del Vuoto, ma poi?
Al momento a Battle for Azeroth pare mancare qualcosina, quella particolare feature su cui puntare e che potrebbe far vendere il titolo, com’è stato ad esempio il Demon Hunter per Legion. Bisogna anche dire che il nuovo capitolo uscirà quasi sicuramente nella seconda metà del 2018, e quindi mancano ancora diversi mesi prima di completare il mosaico.
Come accennato in precedenza Battle for Azeroth si pone come un’espansione diversa, e anche per questo è doveroso vedere come si andrà a sviluppare prima di esprimere giudizi definitivi. Il team di sviluppo ha dichiarato di voler tornare alle origini, ma la cosa è un po’ paradossale se si considera che nella stessa conferenza è stato annunciato anche il “vero ritorno alle origini”, ovvero quello a WoW vanilla. Tuttavia dei server classici, e di tutto ciò che essi implicano, parleremo la prossima volta, che per oggi ho già farneticato abbastanza.
Restate sintonizzati su MMO.it per la seconda parte dell’articolo. Nel frattempo, però, ditemi la vostra opinione!
Tra Battle for Azeroth e World of Warcraft Classic, non c’è il rischio che ci siano un po’ troppi “ritorni alle origini”?
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Non vedo l’ora che escano entrambi.