Nelle scorse settimane abbiamo scoperto molti dettagli sulla prossima espansione di Battlefield 1, In The Name of The Tsar, definita “la più grande espansione di Battlefield mai uscita”. Adesso veniamo anche a conoscenza della data di lancio.
Sul sito ufficiale di Battlefield infatti Electronic Arts e DICE hanno iniziato un conto alla rovescia riferito proprio all’uscita dell’espansione, come dimostra la scritta “La rivoluzione sta arrivando”. In questo momento il conto alla rovescia segna poco più di 29 giorni e 17 ore allo scadere.
Questo vuol dire che In The Name of The Tsar dovrebbe uscire il prossimo 21 agosto. Questa data si riferisce probabilmente ai giocatori Premium, mentre gli altri dovranno aspettare due settimane in più, fino a settembre.
La data non è ancora stata confermata con un comunicato, ma contando che viene direttamente dal sito ufficiale è assolutamente affidabile.
In The Name of The Tsar si svolgerà sul fronte russo della Prima Guerra mondiale, introdurrà sei nuove mappe e due operazioni e permetterà di giocare dalla parte delle donne soldato appartenenti al Battaglione femminile della morte (storicamente esistito). Arriveranno inoltre gli Ussari, la temuta cavalleria russa.
Nel frattempo è disponibile l’aggiornamento di luglio di Battlefield 1, chiamato Prise de Tahure Update, che introduce l’omonima mappa. Grazie a Premium Trials arriva poi la possibilità di giocare a tutte le mappe DLC rilasciate precedentemente, anche per i giocatori che non hanno acquistato il Premium Pass o They Shall Not Pass. Basta dunque possedere il gioco base per avere accesso alle mappe del DLC e alle mappe notturne Nivelle Nights e Prise de Tahure.
Di seguito riproponiamo il teaser trailer di In the Name of the Tsar.
Fonte: Sito ufficiale
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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