Dopo il recente Telethon estivo (la videomaratona di 12 ore di raccolta fondi per lo sviluppo che periodicamente Portalarium intraprende su Twitch), ha fatto molto discutere l’annuncio che il team di Richard Garriott sia alla alla ricerca di un finanziamento per il lancio commerciale del suo Shroud of the Avatar – Episode 1: Forsaken Virtues.
In rete si sono subito scatenate le più selvagge speculazioni sia sullo stato di salute del titolo, sia soprattutto sull’effettiva capacità del piccolo studio texano di far fronte ai costi operativi e al reale mantenimento delle promesse della campagna Kickstarter (ormai di quattro anni fa!), non ultima quella di rilasciare un prodotto realmente pronto per il grande pubblico.
Anche i rapporti della prima ora hanno dovuto registrare un certo nervosismo (anche più del solito) intorno al gioco “multiplayer selettivo”, con le usuali accuse a Garriott di voler prendere i soldi e scappare, e al team di non essere in grado di far altro che un simulatore di casa delle bambole con un cash shop esosissimo, che fa solo leva sulla nostalgia di una generazione di videogiocatori.
Quando il polverone della notizia è un po’ calato, e lo stesso Garriott ha descritto l’operazione sul forum ufficiale, si è riusciti ad avere un’idea un po’ più chiara dello stato delle cose:
- Avvicinandosi la fine della programmazione della storia (attesa per fine luglio) e il lancio commerciale del primo episodio (ancora senza data specifica), Portalarium si trova nella necessità di strutturarsi anche come publisher, e non soltanto come sviluppatore. Come dichiarato da Garriott “Per essere chiari, il gioco completo NON uscirà a luglio, puntiamo ad avere la storia completa per luglio e il lancio completo in una data ancora da decidere, prevediamo più tardi nel corso dell’anno.”
- Per questo nuovo sforzo, serve un tipo di investimento sostanzialmente diverso da quello che i tanti, pazientissimi giocatori hanno generosamente fornito alle casse texane nel corso di questi quattro anni. Questo tipo di investimento ha regole (e leggi!) ben differenti, e richiede comunicazioni sociali di tutt’altra natura: si rivolge a investitori più classici e i due milioni di dollari di obiettivo devono avere garanzie di altra natura rispetto alle semplici promesse Kickstarter per Shroud of the Avatar;
- Il marketing e l’acquisizione utenti per il lancio non sono da confondersi con la semplice programmazione del gioco, e richiedono un focus e persone preparate allo scopo;
- Anche le prossime comunicazioni sociali saranno sotto un regime molto più rigoroso di prima, dovendo ottemperare alle regole della SEC (l’agenzia federale statunitense per la sicurezza delle transazioni finanziarie, come il mercato azionario, le borse valori, ecc.), e di alcuni dettagli del piano di investimenti è ora addirittura vietato parlare;
- L’intento di Portalarium è di poter pubblicare giochi al di là e oltre la serie di Shroud of the Avatar;
- Per ogni possibile dubbio, si rimanda ai dettagli su SeedInvest, il sito che cura quest’offerta di finanziamento.
Fonti: Massively OP, Sito ufficiale, SeedInvest
Classe 1972, ama i videogiochi dal 1979, anno in cui gli regalano un Atari VCS. Dopo quattro decenni, non ha la minima intenzione di smettere. Si innamora dei MUD col primo modem, nel 1991. Nel 2002-2004 amministra un MMO basato su Battletech (che adora). È abbonato a EVE Online ininterrottamente dal 2007. Gioca solo su Linux, e GTAV, 7 Days To Die, Empyrion, No Man’s Sky e Villagers&Heroes sono i titoli su cui attualmente perde più tempo.
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