Il nome Mass Effect si porta dietro un bagaglio ingombrante. Si tratta di una delle saghe che ha definito la settima generazione di console e, come tale, i fan della serie si aspettano solo il meglio da qualsiasi titolo che ne porti il marchio.
Grazie anche alle immancabili polemiche (giustificate e non) che tradizionalmente accompagnano i titoli BioWare, Mass Effect Andromeda è tra i titoli più chiacchierati delle ultime settimane. Al di là del chiacchiericcio, però, ci sono i fan della serie che vogliono semplicemente sapere se la nuova fatica BioWare ed EA valga il prezzo del biglietto. Siamo qui per dirvi esattamente questo.
L’elefante nella stanza
Solitamente preferisco lasciare le considerazioni tecniche per ultime. Nel caso di Mass Effect Andromeda, però, credo sia doverosa un’eccezione almeno parziale. Ormai qualsiasi lettore è a conoscenza delle critiche mosse al prodotto BioWare per via delle sue animazioni (soprattutto facciali), decisamente sottotono. Non giriamoci intorno: il problema esiste ed è ben visibile.
Molto spesso infatti le animazioni dei personaggi appaiono meccaniche e forzate. Durante le cutscene, quando la telecamera zooma di più su chi sta parlando, si nota a vista d’occhio che il labiale è mal sincronizzato con l’audio e gli interlocutori spesso sembrano guardare in un punto imprecisato invece che verso la persona di fronte a loro. In un titolo così incentrato sulla narrazione e sui dialoghi questi problemi, uniti ai numerosi glitch, pesano molto sulla capacità del giocatore di immergersi nell’universo ludico.
C’è da dire che BioWare è già all’opera per correggere il tiro. La patch 1.0.5 da poco rilasciata attenua alcuni dei problemi segnalati dagli utenti: i personaggi non hanno più uno sguardo così vitreo durante i dialoghi e la qualità del lipsync è sensibilmente migliorata. Tuttavia, ci vorranno ancora alcuni aggiornamenti prima che la problematica si possa dire definitivamente rientrata.
Attraverso la galassia
Con Mass Effect Andromeda, BioWare si è voluta allontanare dagli eventi della trilogia e l’ha fatto nel modo più letterale possibile.
Come da titolo, il gioco ha luogo nella galassia di Andromeda. Le razze civilizzate della Via Lattea hanno formato un’iniziativa atta a raggiungere la galassia più prossima a quella che chiamano casa con lo scopo di colonizzarla e fondare una nuova civiltà. Il viaggio verso Andromeda ha richiesto 600 anni, durante i quali i coloni sono stati piazzati in criostasi per sopravvivere alla traversata. Di conseguenza i personaggi del gioco non sono a conoscenza degli eventi dei titoli precedenti.
Una volta raggiunta la destinazione, si scopre che la situazione non è esattamente rosea. Un misterioso fenomeno galattico chiamato “Il Flagello” sta distruggendo i mondi che erano stati individuati come adatti alla colonizzazione.
Come nella trilogia originale, l’utente può creare il proprio personaggio e sceglierne il genere. In questo caso, però, sia la versione maschile che femminile del protagonista saranno presenti nel gioco, anche se non saranno entrambi giocabili.
Scott e Sara Ryder, le due versioni del personaggio principale, sono infatti gemelli. All’inizio del gioco, il personaggio prescelto viene risvegliato dalla criostasi mentre l’altro viene lasciato in ibernazione per via di un malfunzionamento. Con questo semplice ma efficace espediente narrativo, BioWare riesce ad integrare la scelta del giocatore nel mondo di gioco costruendo al contempo un buon background per i personaggi.
Dopo la parte iniziale della campagna Ryder si trova ad assumere il ruolo di Pioniere (in inglese Pathfinder). I Pionieri sono individui con il compito di trovare una nuova casa per gli abitanti della propria specie. Sono anche i portavoce de facto della propria razza per le interazioni con le specie aliene autoctone della galassia. Si tratta ovviamente di un ruolo di enorme responsabilità, che spinge Ryder e il suo equipaggio all’esplorazione allo scopo di assicurare un futuro alle specie della Via Lattea.
La qualità della sceneggiatura è stato uno degli argomenti più discussi su Mass Effect Andromeda. Molti fan della saga non hanno apprezzato il tono di Andromeda, più scanzonato e ottimistico rispetto alla trilogia originale. Persino Ryder figura come un personaggio più leggero che non ama prendersi troppo sul serio, decisamente un’inversione ad U rispetto all’atteggiamento professionale di Shepard. Dai dialoghi tra i personaggi secondari e dalla narrazione in generale traspare un certo ottimismo, cosa che ha lasciato perplessi molti considerata la situazione apparentemente disperata che l’iniziativa si trova ad affrontare.
Per quanto queste critiche non siano del tutto infondate, buona parte sono da imputarsi più a gusti personali che ad altro. BioWare, con la narrativa di Andromeda, ha voluto mettere l’accento sul fascino per l’ignoto che ha portato gli abitanti della Via Lattea ad avventurarsi una nuova galassia, piuttosto che allo scoraggiamento ed allo sconforto che avrebbe potuto attanagliare loro. Mass Effect Andromeda è un gioco che ruota intorno all’esplorazione e BioWare ha creato una sceneggiatura che rispecchi questa idea. Certo, lo script ha i suoi momenti deboli, ma in linea generale il lavoro degli sviluppatori non è affatto di scarsa qualità.
Il sistema di karma non è più presente in Andromeda: niente più barra Renegade/Paragon insomma. In cambio, abbiamo una ruota di dialogo che prende in prestito alcune funzionalità da Dragon Age Inquisition. Durante i dialoghi possiamo scegliere se far rispondere Ryder con un atteggiamento empatico, ironico, logico o quant’altro. Gli altri personaggi reagiscono differentemente a seconda dell’approccio scelto e, in alcuni casi, potrebbero anche portare a bivi nella narrazione. Come regola generale, però, questo sistema ha uno scopo più estetico che funzionale, risultando inconsequenziale dal punto di vista narrativo.
La qualità dei dialoghi è altalenante. Le conversazioni con e tra i membri della squadra di Ryder sono numerose e di alta qualità. In effetti, gli scambi di battute tra i personaggi comprimari sono così tanti che spesso si accavallano con i dialoghi ambientali. I dialoghi con i personaggi principali e quelli relativi alla main quest sono dunque di ottimo livello e riescono bene a portare avanti la storia. In compenso, i dialoghi con i numerosi NPC che popolano il gioco sono spesso insipidi e raramente offrono informazioni utili o particolari emozioni. Sembra quasi che gli scrittori si siano concentrati tanto sui dialoghi dell’equipaggio della Tempest da dover raffazzonare quelli rimanenti. Un vero peccato.
Un nuovo universo da esplorare
Per quanto la narrativa sia da sempre il marchio di fabbrica della saga, ciò che distingue Andromeda dai suoi predecessori è il gameplay.
BioWare ha abbandonato l’approccio cover shooter dei precedenti Mass Effect a favore di una meccanica più aperta. Le aree di gioco non sono circoscritte come in passato, anzi risultano molto vaste e presentano interessanti landmark da scoprire. Non si tratta però di un open world, quanto più di una serie di mappe istanziate di grandi dimensioni slegate tra loro. Questo approccio è stato già usato in Dragon Age Inquisition, ma in Andromeda è stato rivisitato e migliorato. In Inquisition ci trovavamo spesso a vagare per zone molto vaste ed altrettanto vuote; in Mass Effect Andromeda, invece, i mondi che Ryder visita sono sempre vivi e, per certi versi, in continuo mutamento. Questo è dovuto anche alle molte side quest disponibili che portano spesso a scoprire punti di interesse stimolanti, anche se talvolta le missioni in sè possono risultare tediose (non mancano le fetch quest).
Un approccio così diverso dal passato in termini di level design deve per forza ripercuotersi anche sulle meccaniche di combattimento. Questo BioWare lo sa e ha magistralmente adattato il gameplay di Andromeda alla nuova situazione, dando vita al combat system più dinamico e divertente della saga.
La differenza principale rispetto al passato è la mobilità aumentata: i personaggi di Andromeda possono utilizzare jetpack o poteri biotici sia per saltare che per effettuare schivate rapide. Questa modifica, apparentemente di poco conto, apre un intero ventaglio di possibilità. La maggior capacità di movimento, unita ad ambienti meno claustrofobici rispetto al passato, rende i combattimenti decisamente più dinamici. Raggiungere un terreno sopraelevato conferisce un indubbio vantaggio tattico e una rapida schivata permette di raggiungere una copertura quando le cose si mettono difficili. Grazie a queste caratteristiche, unite al nuovo sistema di poteri ed equipaggiamento, posso dire che Mass Effect Andromeda offre i combattimenti più godibili dell’intera serie.
Tuttavia, un combat system così diverso dal passato deve, per forza di cose, avere un costo. Nel caso di Andromeda, esso consiste nell’assenza della gestione dei compagni di squadra. In Andromeda, infatti, non abbiamo la possibilità di dare ordini ai nostri alleati su quale nemico colpire e con quali poteri. Anche la gestione dei level-up dei comprimari è stata ridotta all’osso, dando ad ogni personaggio secondario solo pochi rami di abilità da poter potenziare. Tuttavia, la scarna gestione del team è bilanciata da un sistema di progressione del personaggio principale molto più flessibile e aperto a sperimentazioni.
Alla creazione del personaggio non viene richiesto di scegliere una classe. Ciò è dovuto al fatto che il levelling è stato reso completamente libero. Esistono tre possibili competenze (tecnologia, biotica e combattimento) e il giocatore può investire punti abilità in qualsiasi skill in questi rami. Questa meccanica consente un’altissima flessibilità nella personalizzazione del personaggio, permettendo al giocatore di trovare il miglior modo per giocare il Pioniere secondo il proprio stile. Nella mia partita ho optato per una build a distanza ravvicinata, con poteri biotici di carica e specializzazione sul fucile a pompa, ma niente mi avrebbe impedito di optare per un approccio a lungo raggio con i fucili di precisione, magari investendo qualche punto nel ramo tecnologico per le abilità di invisibilità.
Il titolo incoraggia intelligentemente il giocatore a sperimentare con questo sistema tramite un’altra funzionalità chiamata “profili”. I profili sono quanto di più vicino ad un class system nella struttura di gioco: a seconda di dove il giocatore decide di investire i propri punti abilità, diversi profili vengono sbloccati. Il giocatore può averne uno solo selezionato in ogni momento, ma può passare dall’uno all’altro liberamente.
Ad esempio, investendo molti punti in biotica si sbloccherà il profilo “Adepto” che, se selezionato, aumenterà potenza e durata dei poteri biotici. Investendo, come ho fatto io, in biotica e combattimento, si sbloccherà invece il profilo “Vanguard” che permette di ricaricare i propri scudi attaccando con le armi da mischia. I profili, una volta sbloccati, possono anche aumentare di livello se si continua ad investire punti abilità nei rami che ne fanno parte.
Fermo restando la flessibilità del sistema di leveling, la meccanica dei profili consente a chi vuole di specializzare il proprio personaggio senza essere penalizzato per la scelta.
Per evitare però che i giocatori possano massimizzare tutti i rami di abilità e diventare inarrestabili, sono state aggiunte alcune limitazioni. In primis, il giocatore può equipaggiare solo tre abilità: sono decisamente pochine ma, se scelte oculatamente, possono dare vita a devastanti combo, soprattutto assieme a quelle dei propri alleati. È stato inoltre introdotto un sistema di peso: il giocatore può portare con sè fino a quattro armi da fuoco ed una da mischia. Portare con se più armi, però, ha un prezzo. Maggiore è il peso dell’equipaggiamento, più lenta è la ricarica delle abilità. Un Adepto, quindi, vorrà minimizzare il peso trasportato per trarre il meglio dai propri poteri biotici mentre un giocatore più improntato al combattimento duro e puro potrebbe decidere di portare con sè un arsenale più vario.
Parlando di arsenale, anche il sistema di gestione degli oggetti ha subito varie modifiche. C’è ora un sistema di crafting e ricerca che permette ai giocatori di investire i punti ricerca guadagnati durante le missioni nello sblocco di recipe per creare armi, modifiche ed armature. Il giocatore può poi costruire questi oggetti dall’interfaccia di crafting se ha i materiali adatti. Le risorse si possono ottenere esplorando i pianeti al bordo del Nomad (un veicolo simile al Mako del primo Mass Effect, ma decisamente meno orribile da guidare), comprandole dai mercanti o scansionando anomalie nei sistemi planetari.
Si tratta di un sistema che funziona abbastanza bene nell’ottica di gioco, ma alcuni aspetti sono migliorabili. Ad esempio molte funzionalità dovrebbero essere spostate in una sola interfaccia, invece di costringere Ryder ad entrare e uscire da menu posti ai quattro angoli della nave.
Multiplayer
Il multigiocatore di Mass Effect Andromeda è un mix tra quello di Mass Effect 3 e il tavolo di comando di Dragon Age Inquisition. I giocatori possono accedervi sia dal menu principale che utilizzando il tavolo delle squadre d’assalto nella campagna single player. Nel secondo caso, vengono proposte al giocatore una lista di missioni, ognuna con difficoltà e ricompense diverse. A questo punto si può decidere di mandare in missione una squadra APEX, che tornerà a operazione conclusa con le ricompense (in caso di successo), o di intraprendere la missione di persona per ottenere ricompense aggiuntive. Nel secondo caso, parte la modalità multiplayer.
Le partite multi funzionano più o meno come in Mass Effect 3. Si sceglie un personaggio da utilizzare tra quelli disponibili e se ne personalizza aspetto ed equipaggiamento prima della missione. I personaggi sono separati dalla campagna principale e hanno un set di abilità fisse. Vi converrà, quindi, scegliere un personaggio che si avvicina al vostro modo preferito di giocare. I PG inoltre guadagnano esperienza usandoli; aumentando il loro prestigio aumenterà la vita massima, la potenza ecc.
Nel multigiocatore di Mass Effect Andromeda esistono tre valute: fondi missione, crediti multiplayer e punti Andromeda. Questi ultimi sono ottenibili solo con denaro reale mentre gli altri due si ricevono nel normale corso del gioco. I fondi missione servono per sbloccare nuovi team di assalto da mandare in missione. I crediti multiplayer, invece, si ottengono completando le missioni e servono per acquistare i loot box dallo store di gioco. Queste box possono contenere equipaggiamento per il multiplayer o persino nuovi personaggi.
Le loot box sono acquistabili anche con i punti Andromeda, ma giocando normalmente si riesce ad accumulare un numero di crediti sufficiente a costruirsi un arsenale di tutto rispetto.
In sostanza, se vi è piaciuto il multiplayer di Mass Effect 3, vi piacerà anche quello di Andromeda. I due titoli non sono molto diversi sotto questo aspetto, con la differenza che la maggiore mobilità conferita dal nuovo sistema di combattimento rende l’esperienza decisamente più godibile.
Comparto tecnico
Esteticamente parlando, Mass Effect Andromeda è impressionante. Sia la qualità grafica che il world design sono di ottimo livello e, uniti all’ottima colonna sonora, creano dei paesaggi tali per cui non si può fare a meno di fermarsi ad ammirare l’orizzonte.
Sul piano grafico c’è poco di cui lamentarsi: i modelli di personaggi e ambientazioni sono ottimi e le texture seguono di pari passo. L’illuminazione, le ombre e gli effetti particellari riescono, in ogni momento, a creare la giusta atmosfera per l’azione che si svolge sullo schermo. Purtroppo ci sono dei fastidiosi glitch che appaiono ogni tanto, con personaggi che si spostano senza animazione o che appaiono dal nulla. L’ultimo aggiornamento ne ha ridotto il numero, ma anche dopo la patch se ne possono incontrare di tanto in tanto.
Il problema più grande che ho incontrato, però, è esclusivo della versione PC. A più riprese il gioco è crashato con un messaggio di errore che indicava un crash dei driver della scheda video. Il PC su cui è stato provato il gioco risponde ai requisiti raccomandati dallo sviluppatore e ha gli ultimi driver installati. Dopo una breve ricerca ho scoperto che diversi utenti, con varie configurazioni (sia AMD che NVIDIA) hanno lo stesso problema, che a quanto pare è causato da un memory leak provocato dal gioco. Facendo delle modifiche al paging di Windows e abbassando alcuni dettagli grafici sono riuscito a circoscrivere i crash in modo che se ne verifichi uno ogni 3-4 ore di gioco. Si tratta in ogni caso di un problema che colpisce molti utenti, e per cui stiamo ancora aspettando una soluzione.
CONSIDERAZIONI FINALI
Mass Effect Andromeda val la pena di essere giocato. La direzione che BioWare ha deciso di dare a questo capitolo della saga, diversa rispetto al passato, crea un mix di meccaniche interessanti. La storia è abbastanza appassionante, anche se non particolarmente ricca di colpi di scena, e i personaggi sono ben caratterizzati. Purtroppo l’ormai noto problema delle animazioni, i frequenti glitch, le incertezze tecniche e la mancanza di innovazioni impediscono a Mass Effect Andromeda di raggiungere vette di eccellenza.
Intendiamoci, Andromeda rimane comunque un ottimo prodotto e un buon capitolo della serie. Stiamo però parlando di una delle saghe più blasonate del panorama videoludico, e “buono” potrebbe non essere abbastanza per i fan, a maggior ragione se consideriamo l’uscita quasi contemporanea di diversi candidati al titolo di gioco dell’anno come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Horizon Zero Dawn e Nier Automata.
In definitiva Mass Effect Andromeda è divertente e merita ma non lascerà il marchio nel mondo del gaming, poichè non c’è niente che lo renda indimenticabile come i suoi predecessori.
Mass Effect è un gioco che è sempre stato basato sulla storia, Andromeda per quanto mi riguarda ha una storia bella e comunque all’altezza delle aspettative, il resto, come ho già espresso a suo tempo sulle animazioni ( problema risolto velocemente dalla Bioware – magari altre software house fossero così veloci ) lo considero un vero e proprio contorno.
Sì infatti Luigi ha parlato della patch, ma secondo lui non ha ancora risolto tutti i problemi delle animazioni.
Più che le animazioni, trovo ridicolo che in una nuova galassia si trovino 1200 NPC in cui si aggiungono solo 2 razze rispetto alla vecchia saga… per non parlare delle armi. Possibile che in una nuova galassia ci siano facce (aliene) già note se non per un paio nuove e le stesse identiche armi? Si sono sbattuti molto poco secondo me. Ottima recensione, ma trovo che dare 60€ ormai d1 per i cosidetti AAA quando presentano tali mancanze (sia tecniche che rispetto all’ambientazione) siano troppi. Cavolo, una nuova galassia, nuove opportunità sia di trama che di lore che di razze aliene e: hai 2 razze in più, le stesse armi, trama non proprio innovativa e problemi tecnici. Secondo me hanno voluto spremere per benino col minimo sforzo. 40 milioni sono troppo pochi per un AAA. TW3 ne richiese 80. EA non mi pare a corto di fondi per giustificare una spesa così esigua. La gente che poi giustifica le mancanze tecniche perchè “eh, ma sono 1200 NPC! Valle a fare le animazioni per 1200 NPC!” dimostra a: di non capirci nulla di come si fanno le animazioni e b: del fatto che basti il nome della propria saga preferita per… Read more »
A me Andromeda dà l’impressione di un gioco che è un po’ inciampato sotto le sue grandi ambizioni.
Riguardo all’ultima riga che hai scritto boh, personalmente trovo che negli ultimi tempi stiamo assistendo a prodotti tripla A di una qualità clamorosa, da Zelda a Horizon fino a Persona 5. Certo poi non è che escono solo capolavori, ma è sempre stato così.
Sì, mi riferivo più ai problemi delle versioni PC che immancabilmente presentano grossi problemi di porting (Batman l’ultimo, Deus Ex l’ultimo, Dishonored 2 e tanti altri). Ironicamente, MEA riesce nel porting ma, imho, fallisce nel resto XD
Comunque ste grandi ambizioni non ce le vedo in MEA. Nuovo universo da esplorare, solo 5 pianeti. Nuovo universo inesplorato, 2 razze nuove. Armi? Le stesse della saga passata… potevano fare di più. Dovevano fare di più. Cazzo, stiamo parlando di sci-fi, mica del fantasy trito e ritrito con nani, elfi e draghi. Si potevano sbizzarrire in fatto di trama/razze/armi. Invece permane un senso di deja vu che non mi piace. Ok fare l’occhiolino al passato, ma se vuoi creare una saga nuova, devi fare tabula rasa di quasi tutto e partire da zero o quasi. Sono più le cose tratte dai vecchi ME che non le nuove, dai. E poi sta storia del “abbiamo messo 1200 NPC!” quasi che fosse un valore aggiunto… te prego. Puoi metterci 1 milione di NPC ma se tutti dicono le stesse cose o servono solo da contorno, potevano non metterne tanti. Boh, la vedo come una grossa occasione mancata.
Appunto, ambizioso nel senso che inizialmente volevano fare un gioco enorme, con una valanga di NPC e quest, poi non ci sono stati dentro col budget e hanno dovuto abbassare il tiro.
Comunque devo ancora capire perchè EA ha scelto di assegnare a un progetto come questo un budget così risicato (per essere un tripla A ovviamente)… Cioè cavoli, sei Electronic Arts, stai producendo il nuovo Mass Effect, i vecchi capitoli hanno venduto un casino e l’hype è alle stelle, che senso ha mettergli un budget così ristretto? Boh.