Dal PAX East di Boston, la norvegese Funcom ha finalmente cominciato ad aprire il vaso di Pandora di Conan Exiles, rivelando quali saranno i prossimi passi per il futuro dell’interessante sandbox ambientato nelle lande del collerico barbaro di Cimmeria.
Innanzitutto, è stato ribadito che il periodo di Early Access su Steam non sarà un qualcosa di infinito ma che, anzi, possiede già da ora un termine ultimo, entro il quale il team di sviluppo vorrebbe completare ognuno dei system principali del gioco. Durante questo lasso di tempo, Conan Exiles continuerà a essere aggiornato senza alcuna spesa aggiuntiva da parte dei giocatori/tester fino all’arrivo del lancio ufficiale, atteso per il primo quadrimestre del 2018 su Xbox One, PC e anche PlayStation 4. Entro fine anno sarà inoltre pubblicato il primo major update, il quale introdurrà un nuovo bioma di montagna e molti strumenti dedicati all’assedio: “avatar difensivi”, torri d’assedio, trabucchi e altri strumenti di guerra.
Qualcosa sembrerebbe inoltre muoversi per quanto riguarda l’integrazione di ulteriori servizi online di tipo massivo. Alla domanda “Conan Exiles è il successore di Age of Conan?”, il team ha infatti risposto con una serie di “sì”, “no” e “una specie”. Come ben sappiamo, la differenza tra i due titoli di Funcom è molto accentuata (uno è un vero MMORPG, l’altro invece un sandbox multiplayer) e gli sviluppatori sembrano intenzionati a mantenere questa differenza, tuttavia è impossibile non pensare ai molti elementi che li accomunano, l’ambientazione in primis.
La più sostanziale differenza è data dalla possibilità, in Conan Exiles, di forgiare da sé la propria storia, una libertà possibile unicamente in un sandbox puro. Mentre in Age of Conan l’avventura che il giocatore vive è già stata scritta a tavolino da un apposito team, nel nuovo titolo dedicato al barbaro tutto resta nelle mani degli utenti, che possono creare città, dar vita a immense guerre e sviluppare autonomamente le loro imprese nelle Exiled Lands.
Riguardo i futuri update, invece, il team ha già cominciato a illustrarne parte dei contenuti in un relativo video di anteprima che trovate in calce all’articolo. Oltre a quanto detto sopra, giungerà anche “The Purge”, un pacchetto di contenuti che introdurrà orde di NPC in grado di assaltare le città dei giocatori, rendendo il mondo di Conan Exiles molto più vivo e brutale. È stato inoltre accennato il sistema di mount, uno tra i più attesi, che permetterà ai giocatori di possedere cavalcature di vario tipo e utilizzo (anche bestie da soma per trasportare grandi quantità di merci da un luogo all’altro, cosa che che vedrà l’inevitabile arrivo di giocatori predoni di carovane e mercenari assoldati come difesa delle spedizioni).
Andando avanti col tempo, giungerà in Conan Exiles anche la stregoneria, parte integrante del lore che abbraccia l’ambientazione, che permetterà l’utilizzo da parte di NPC e giocatori di forze oscure quali la necromanzia. Migliorie saranno ovviamente apportate in futuro anche per quanto riguarda gli insediamenti, come l’introduzione di nuove tipologie di edifici (quali la caserma), la possibilità di impartire ordini più complessi agli schiavi, le fattorie e il commercio.
Anche l’ambientazione vera e propria verrà estesa accogliendo nuove terre (tra cui vette innevate che offriranno un panorama diverso dai soliti deserti assolati e picchi rocciosi), più divinità e un sistema in grado di gestire la temperatura, con relative conseguenze per la sopravvivenza dei giocatori.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti più vicini, già dal prossimo mese il team introdurrà un sistema di colorazione dei tessuti, fondamentale elemento che potrà accrescere la personalizzazione e la differenziazione tra i tanti abitanti dei server. Poco dopo sarà invece introdotto il primo strumento d’assedio (il sopraccitato trabucco) e, infine, verrà espanso il numero di dungeon già presenti in Conan Exiles.
Fonte: Massively OP
Giornalista pubblicista e amante della Storia, Thessian rimane saldamente ancorato alla sua personale “Golden age” dei videogame. Approda sul web con Ragnarok Online e poi affonda le sue radici su WoW. Da lì giunge su Guild Wars 2 e vi resterà “finché gli sviluppatori non torneranno a ragionare”. Nel frattempo, si dedica agli RPG offline. Attende da anni, inutilmente, l’arrivo di Star Citizen per criticarlo… da bravo hater.
Lascia una risposta