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OVERWATCH: L’ANNO DEL GALLO – SPECIALE

OVERWATCH: L’ANNO DEL GALLO – SPECIALE

Negli ultimi anni più che mai Blizzard è entrata nella golden age del multiplayer. Tanti i prodotti di punta della casa californiana che attirano miriadi di giocatori e anche la sua ultima fatica si piazza sul podio dei titoli più giocati del momento.

Disponibile dallo scorso maggio, in meno di un anno Overwatch ha reinventato un genere, quello degli sparatutto in prima persona, fondendo sapientemente elementi dei più classici MOBA (Massive Online Battle Arena) per dare vita a un hero shooter ambientato in un universo ricco di storie e personaggi dal background talmente coinvolgente da far perdere ore ai fan per ricostruire minuziosamente le relazioni che intercorrono tra essi.

In questo speciale vogliamo però parlare dell’evento in corso in questi giorni nel gioco: la celebrazione dell’Anno del Gallo, online fino al 13 febbraio.

 

 

 

L’Anno del Gallo

Quest’evento prende spunto dal calendario cinese e ci immerge in un Capodanno orientale ricco di lanterne, draghi e fuochi artificiali. Più di 100 sono i nuovi contenuti collezionabili introdotti all’interno del gioco, oltre ad una nuova rissa chiamata Cattura il Gallo. Andando per ordine, e parlando in primo luogo dei contenuti aggiuntivi, troviamo nuove skin leggendarie per Zenyatta, Mei, D.Va, Reinhardt, Roadhog e Winston; nuove fantastiche intro di Mercy, Roadhog e Tracer; un nuovo fumetto in stile arazzo con protagonista il nostro amato gorilla alle prese con un viaggio fantastico (intitolato “Il viaggio in Occidente di Winston”) e tantissimi voice line e spray (ricordatevi che si possono collezionare solo durante l’evento).

Passiamo ora alla nuova, succosa, modalità di gioco. Cattura il Gallo porta in Overwatch la prima, e forse unica, rissa capture the flag. In cosa consiste? Due team si affrontano nei soliti scenari a cui siamo abituati per rubare tre bandiere al team nemico. Per conquistare la bandiera bisogna sostarvi sopra per qualche secondo e poi riportarla verso la propria base, che svolge funzione di touchdown per ottenere il punto vittoria. Non è necessario che la propria bandiera sia in base per segnare il punto.

Come sottolineato dal game director Jeff Kaplan, non è stato semplice riuscire a costruire e realizzare un capture the flag in Overwatch. Un prototipo di questo tipo era già presente negli alpha test, ma è stato più volte cestinato per l’incapacità di trovare un equilibrio tra lo spirito di Overwatch (l’unicità e la mobilità dei suoi eroi) e la necessità di bilanciare una modalità che fa della velocità un punto fondamentale. Tant’è che Jeff ha aggiunto che la modalità resterà una semplice rissa e non entrerà nella rotazione competitiva, poichè non perfettamente bilanciata e in linea con la natura del gioco competitivo in Overwatch. Non esclude che il capture the flag possa entrare nella rotazione in un prossimo futuro, ma per ora il team di sviluppo non ci sta minimamente lavorando.

Se siete curiosi di capire i problemi riscontrati dal team di sviluppo, ecco l’approfondimento.

 

 

Meriti, premi e conclusioni

Parlando di numeri Overwatch ha superato di gran lunga le aspettative di tutti, vantando un numero enorme di utenti (20 milioni – dati di ottobre), un efficiente sistema competitivo che premia il buon gioco, la cooperazione e l’interazione tra giocatori, una massiccia presenza di eventi atti a rompere l’ordinaria routine (si pensi all’evento di cui sopra, a quello di Halloween o a quello dei mondiali) e il continuo inserimento di mappe ed eroi affiancati a contenuti multimediali (a proposito, il personaggio di Lucio verrà introdotto proprio domani nel Nexus di Heroes of the Storm) che arricchiscono e approfondiscono le dinamiche del mondo in cui il gioco è ambientato. Il dato più sconvolgente di tutti resta però il superamento di League of Legends (re indiscusso del multiplayer) come titolo più giocato nei netcafé coreani, dimostrando che l’attenzione al competitivo si sta spostando verso nuovi titoli e la conquista del Sol Levante è sicuramente un fattore determinante da tenere sotto controllo per il futuro del gioco.

Insomma, Overwatch naviga in acque sicure collezionando innumerevoli riconoscimenti. Basti pensare ai Game Awards 2016, dove ha dominato in quasi tutti i campi in cui ha ricevuto una nomination: game of the year, best studio/game direction, best Esport game e best multiplayer game, mentre cede il passo ad altri titoli nelle categorie best art direction e best action game, vinte rispettivamente da Inside e Doom. Guidato da un team esperto, attento alle richieste della community e amato da questa, possiamo aspettarci solo che il successo per Overwatch prosegua anche nell’anno corrente e oltre.

Infine colgo l’occasione per ricordarvi che è stata annunciata l’Overwatch League e che in breve tempo si entrerà in pre-season, ove i talenti più promettenti del panorama mondiale potranno essere scoutati dai più grandi team del mondo in vista del campionato, quindi… Che state aspettando?

È tempo di salvare il mondo… e ricordatevi, gli eroi non muoiono mai.

 

Overwatch

 

 

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