Richard Garriott, da molti conosciuto semplicemente come Lord British, è un personaggio amato da molti gamer per aver concesso al mondo videoludico delle vere e proprie perle, come il sempiterno Ultima Online, ma anche per aver totalizzato una lunga serie di successi (anche personali), come ci ricorda Plinious nello speciale dedicato proprio al designer texano.
Ora, con una recente intervista, Garriott è tornato a far parlare di sé e del suo ultimo progetto, Shroud of the Avatar, togliendosi qualche sassolino riguardo alle non troppo buone recensioni che il gioco ha ricevuto su Steam.
“Non penso che sia così”, risponde Lord British riguardo al possibile cattivo andamento del progetto, “Abbiamo avuto dei bastian contrari fin dall’inizio. Penso però che quello che state osservando sia il rovescio della medaglia di aver presentato un progetto con uno sviluppo pubblico fin dal primo giorno. […] Tutto è andato in maniera soddisfacente finché non siamo sbarcati su Steam. A quel punto abbiamo trovato una differente tipologia di utenti che non sono stati con noi fin dall’inizio. Hanno visto che il gioco risulta incompleto, grezzo, con solo poche armi a disposizione e un’UI ottusa e ne abbiamo subito la reazione negativa”, ha concluso Garriott.
Effettivamente, il gioco risulta ora dotato di recensioni recenti “per lo più negative”, per un totale di “complessivamente nella media”, ma siamo ancora in una versione non ancora completa, proprio come viene ben ribadito dalla descrizione del gioco sulla sua pagina Steam. Salvo imprevisti, l’uscita definitiva di Shroud of the Avatar avverrà nella metà del 2017.
Fonte: Massively OP
Giornalista pubblicista e amante della Storia, Thessian rimane saldamente ancorato alla sua personale “Golden age” dei videogame. Approda sul web con Ragnarok Online e poi affonda le sue radici su WoW. Da lì giunge su Guild Wars 2 e vi resterà “finché gli sviluppatori non torneranno a ragionare”. Nel frattempo, si dedica agli RPG offline. Attende da anni, inutilmente, l’arrivo di Star Citizen per criticarlo… da bravo hater.
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