Thomas “Blixtev” Blair di ArtCraft ha recentemente pubblicato un nuovo articolo sul sito ufficiale di Crowfall per illustrare ai fan tutte le meccaniche riguardanti la morte.
Una volta deceduto, il giocatore si “disconnetterà” dal corpo del suo personaggio: a questo punto potrà resuscitare recandosi in un tempio oppure tornando alle sue spoglie fisiche. In alternativa, potrà anche restare nella forma immateriale di un corvo etereo e osservare, in tutta tranquillità, l’andamento della battaglia che lo ha condotto a una prematura fine. Il lato più negativo della morte, spiega lo sviluppatore, è però rappresentato dalla possibilità, da parte di altri giocatori, di lootare il corpo (quanto potrà essere raccolto dipenderà dalle regole del mondo nel quale si è scelto di giocare).
Come accade in altri videogame di questa tipologia, “rilasciare” l’anima permetterà di inviare il proprio spirito al tempio più vicino dove il giocatore potrà pregare per ottenere indietro il suo corpo e parte dell’equipaggiamento posseduto (ancora una volta in base alle regole del mondo di gioco). Altre regole influiranno sulla durata della preghiera e su quanto tempo il corpo potrà essere lootato da altri. Infine, i giocatori potranno anche decidere di abbandonare definitivamente le loro spoglie mortali perite in battaglia per entrare all’interno di una speciale statua situata in ogni tempio. In questo modo potranno accedere alla creazione di un nuovo archetipo.
Insomma, una meccanica sicuramente interessante per la morte e successiva resurrezione dei personaggi di Crowfall.
Fonte: Sito Ufficiale
Giornalista pubblicista e amante della Storia, Thessian rimane saldamente ancorato alla sua personale “Golden age” dei videogame. Approda sul web con Ragnarok Online e poi affonda le sue radici su WoW. Da lì giunge su Guild Wars 2 e vi resterà “finché gli sviluppatori non torneranno a ragionare”. Nel frattempo, si dedica agli RPG offline. Attende da anni, inutilmente, l’arrivo di Star Citizen per criticarlo… da bravo hater.
Lascia una risposta