Ubisoft ha annunciato che rilascerà contemporaneamente l’espansione a pagamento Last Stand (in italiano “Fino alla Fine”) e la patch gratuita 1.6 per The Division. I due importanti update dovrebbero rivoluzionare il gioco migliorandone le caratteristiche, soprattutto nella Dark Zone.

La patch 1.6 la amplierà notevolmente la Zona Nera a nord, sbloccando i livelli 7, 8 e 9. Insieme all’aumento dell’area di gioco, verrà data ai giocatori la possibilità di utilizzare il fast travel tra i checkpoint della Dark Zone stessa.

Inoltre, verranno aggiunti i cosiddetti “Contamination Event”, speciali eventi esclusivi alla Dark Zone che consisteranno nello spawn di alcuni mob (i Cleaner) in località sotterranee altamente tossiche, che costringeranno il giocatore a fare in fretta, completando gli obiettivi prima dello scadere del filtro della propria maschera protettiva. Sempre nella patch 1.6 verranno aggiunte le leaderbord della Dark Zone, così come vuole l’attuale tradizione competitiva.

Un minimo di contenuto PvE nuovo verrà garantito dall’aggiunta della difficoltà leggendaria per tre missioni del gioco, Times Square, la centrale elettrica di WarrenGate e il Napalm Production Site. Questa difficoltà sarà la più alta mai registrata nel gioco, perfino superiore di quella delle incursioni eroiche.

Altri cambiamenti riguardano l’equip, con l’aggiunta degli Esotici, una categoria che conterrà tutte le armi con un nome proprio: a ciascuna di esse verrà aggiunto un talento unico.

Inoltre verrà effettuato un bilanciamento dell’economia, del sistema di protezione e armature e di talune skill. In particolare lo skill power diventerà simile all’armatura, nel senso che la sua efficacia scalerà in base al Tier del mondo in cui i giocatori saranno presenti, di fatto richiedendo di dover acquisire maggiore skill power per ottenere gli stessi risultati in aree del gioco più ardue, di livello maggiore.

Per altre informazioni sulla patch 1.6 è possibile consultare il sito ufficiale, in inglese, dove una lunghissima trattazione mostra tutti i cambiamenti e le idee del team di The Division.

Circa il DLC Last Stand, invece, i cambiamenti saranno disponibili solo a chi acquisterà i contenuto aggiuntivo.

Una delle nuove zone della Dark Zone, a nord di quelle attuali, che verrà aggiunta con la patch 1.6.

Questo aggiungerà “un nuovo modo di combattere”, cioè una modalità PvP composta da due squadre di otto giocatori, ulteriormente ripartite in due team da quattro persone, che si scontreranno per la supremazia. Un sistema di code e matchmaking dovrebbe garantire un continuo influsso di partite. Nella stessa mappa saranno anche presenti avversari PvE che andranno eliminati per ottenere dei bonus tattici che faciliteranno l’inevitabile scontro PvP. Anche qui, i cambiamenti completi possono essere approfonti direttamente sul sito ufficiale, sempre in inglese.

A quasi un anno dall’uscita del titolo, va rilevato che Ubisoft sta cercando in tutti i modi di migliorare il proprio prodotto e i cambiamenti promessi, uniti all’aggiunta di notevole contenuto attraverso una patch gratuita, sicuramente fanno sperare in bene per il futuro. La strada intrapresa, al di là delle sicure polemiche che accompagneranno numerose scelte di bilanciamento (soprattutto per ciò che riguarda la nuova computazione del danno e la rivoluzione dello skill power), è quella giusta, e mostra un attaccamento al gioco da parte degli sviluppatori che oggigiorno è raro a trovarsi.

Potete leggere la nostra recensione di The Division di marzo, tenendo presente che inizialmente fu dato un voto più alto al titolo, poi ridotto per via dei problemi che seguirono la release e dell’incapacità di Ubisoft di far fronte ai numerosi exploit e cheat che si susseguirono in quei mesi.

Che la software house francese voglia convincerci a ritrattare?

Giacomo "Asczor" Conti

Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.