Questa notte si sono tenuti i The Game Awards 2016, premiazione a tema videoludico che ogni anno concede innumerevoli momenti d’emozione ai gamer di tutto il mondo e, nonostante il premio di Best Game of 2016 sia andato a Overwatch, potremmo definire vero vincitore Death Stranding, opera del caro Hideo Kojima tornata a mostrasi con un eccezionale video in CG. Immediata è stata la risposta del pubblico, ormai nettamente diviso in due schieramenti: uno a favore del creatore di Metal Gear e l’altro contro, stufo evidentemente del troppo parlare del noto sviluppatore.
Analizzando i fatti, effettivamente, vi è da riconoscere come Kojima sia riuscito a ideare un disegno veramente eccezionale, una strategia quasi perfetta resa possibile solo grazie alla scelta (o sciocchezza?) di Konami di allontanare la celebrità dal suo accogliente nido, tenendo per sé quel che resta dell’IP Metal Gear.
Nel corso di questi 365 giorni trascorsi dai The Game Awards 2015, giorno in cui avvenne il sopraccitato “fattaccio”, Kojima è riuscito lentamente a raccogliere le sue idee, svilupparne di nuove e raggiungere la cresta dello tsunami generatosi. Raccogliendo gli esagerati plausi del pubblico, totalmente schieratosi in sua difesa, il game maker ha continuato a muovere i pezzi sulla grande scacchiera in maniera magistrale, non mancando un colpo. Dopo l’avvicinamento a Sony, ora sua protettrice, l’uomo ha direzionato il suo sguardo al futuro facendo risorgere la casa di produzione Kojima Productions e restando sempre sulla bocca di tutti grazie ai suoi viaggi presso le software house legate al colosso giapponese. Il vero scacco matto è però avvenuto con l’annuncio di Death Stranding e il lancio del suo primo affascinante trailer di presentazione.
Senza mostrare nulla di più di qualche emblematica scena girata in computer grafica, Kojima ha subito capitalizzato il consenso dei suoi milioni di follower, permettendo al progetto di diventare da subito una nuova icona del mondo videoludico, il tutto senza neanche svelare di cosa diamine si tratti. La presenza dell’attore e amico Norman Reedus ha poi esaltato il tutto. Una vera e propria ciliegina posizionata su una torta invisibile e dal sapore ancora sconosciuto. La serie di colpi andata a segno non è però finita qui, anzi. Leak e voci di corridoio hanno continuato a imperversare in internet negli ultimi mesi riguardo al trailer, rendendolo ben presto ancora più noto di quanto non lo fosse già diventato. “Cosa avrà voluto dire il grande sviluppatore in questa sua opera?” è la domanda alla quale parte del mondo ha cercato di rispondere in questi ultimi mesi, senza riscontrare però particolare risultati se non quello di contribuire involontariamente alla distribuzione ancora più capillare di Death Stranding. Un vero successo, non c’è che dire.
Konami, dal canto suo, ha contribuito anch’essa al successo del nuovo progetto del suo ex sviluppatore presentando Metal Gear Survive, nuovo capitolo della saga e primo di questi a non essere firmato da Kojima… cosa che si è ben notata già dal primo trailer divulgato, decisamente non apprezzato dai fan della serie videoludica e ben presto divenuto un altro incubo per la società nipponica colpevole, forse, di aver voluto sfruttare forzatamente qualcosa che non le apparteneva se non dal punto di vista meramente legale.
Ulteriori lance sono poi state spezzate per Kojima dalle altre star del mondo videoludico/cinematografico a lui vicine. Si parla ovviamente dell’attore Mads Mikkelsen e il regista Guillermo del Toro, protagonisti del nuovo trailer di Death Stranding andato in onda stanotte, non prima dell’assegnazione del premio Icona del Mondo Videoludico al vero protagonista di tutta questa vicenda.
Con immagini a tratti inquietanti, ma anche incredibilmente evocative, il filmato è riuscito a catturare ancora una volta l’attenzione del mondo intero senza però mostrare nulla di chiaro e significativo del progetto in sviluppo. A rincarare la dose di mistero è poi giunta la notizia che il trailer sia stato fatto girare su una PlayStation 4 Pro, cosa che ha permesso alle fantasie del pubblico di scatenarsi ancora una volta, sognando un gioco completamente ideato per la Realtà Virtuale o reificando già da ora lo spettro di un possibile “PlayStation 4 Pro only” per Death Stranding… ma cos’è davvero Death Stranding?
Forse è solamente un’idea. La liberazione dell’estro di un game designer a lungo frenato e che ora può finalmente librarsi in aria libero di mostrare al mondo tutta la sua bravura. Sta di fatto che al momento nulla è certo e difficilmente lo sarà a breve. Per tutti questi motivi è però doveroso inchinarsi dinnanzi a Hideo Kojima, non per il suo creato ludico ma per la fitta ragnatela da lui tessuta con cura maniacale in questi dodici mesi, cosa che ha permesso a due semplici video in computer grafica di stimolare la mente di tutti i gamer del mondo, nel bene e nel male. “Parlate pure male di me, purché ne parliate” diceva Oscar Wilde, ed effettivamente ora tutti ne parlano. Nessuno escluso.
Giornalista pubblicista e amante della Storia, Thessian rimane saldamente ancorato alla sua personale “Golden age” dei videogame. Approda sul web con Ragnarok Online e poi affonda le sue radici su WoW. Da lì giunge su Guild Wars 2 e vi resterà “finché gli sviluppatori non torneranno a ragionare”. Nel frattempo, si dedica agli RPG offline. Attende da anni, inutilmente, l’arrivo di Star Citizen per criticarlo… da bravo hater.
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