Come da noi annunciato il primo attesissimo aggiornamento per Battlefield 1 è giunto oggi sui server, disponibile dalle 9 di stamattina per PC via Origin, dalle 11 per PlayStation 4 e dalle 13 per Xbox One.
I cambiamenti sono veramente molti e sono elencati uno per uno sul sito ufficiale, nel cosiddetto changelog della patch. Qui ci limiteremo a tradurre e a dare notizia di quelli principali, più impattanti sul gameplay.
- La modalità Operazioni è stata cambiata sensibilmente: ora gli attaccanti avranno a disposizione 250 ticket su mappe da 64 giocatori e 200 su mappe da 40. Originariamente, erano 150.
Per ogni difensore ucciso durante i periodi di ritirata, gli attaccanti riguadagneranno 3 ticket anzichè 2. Ne riguadagneranno anche 50 dopo aver conquistato ogni settore, rispetto ai 30 precedenti, nelle mappe da 64 players. - La mappa Suez, di cui io stesso avevo parlato malissimo nella mia recensione, ha subito un restyling completo che però, lo anticipo già, non sembra risolvere i problemi principali. Come mostra l’immagine a fondo articolo, da tre i punti sono passati ad essere cinque, ma disposti sempre in linea retta, col rischio di creare ingorghi di combattimento incasinati che gli inglesi chiamano eloquentemente “clusterfuck”. Il treno non avrà più come arma principale un cannone anti tank ma il classico mortaio come già in Amiens, ben più adatto alla mappa.
- È finalmente possibile modificare il proprio personaggio senza entrare in un server ma semplicemente accedendo alla customizzazione dal menù principale.
- Se un membro della squadra richiederà un ordine, e il caposquadra non lo darà in tempo, passerà al richiedente la leadership della squadra stessa.
- Sono stati risolti molti problemi di deformazione del terreno su alcune mappe, in particolare quelle italiane, Confine dell’impero e Monte Grappa.
- È ora presente il pulsante “Abbandona” tra un round e l’altro, così che si possa smettere di giocare senza dover lasciare una partita forzosamente iniziata e beccarsi una sconfitta gratuita nelle statistiche.
- Non è più possibile distruggere continuamente le navi nemiche, perchè esse sono ora indistruttibili finchè un giocatore non ci sarà salito sopra.
- L’antiaerea, decisamente troppo fastidiosa, ha subito una riduzione dei danni inflitti agli aerei. Il problema della sua portata eccessiva, a mio modo di vedere ben più grave di quello del danno, purtroppo rimane.
- Grandi cambiamenti alla classe del supporto: sono state potenziate le sue armi principali, le mitragliatrici leggere. Esse ora hanno una maggiore accuratezza quando si usano mirando.
- Il mortaio è stato depotenziato: ora prima di essere preciso ha bisogno di un minimo tempo di stabilizzazione tra un colpo e l’altro e dopo essere stato piazzato per la prima volta. Ciò dovrebbe incentivare i giocatori a scegliere se mirare pochi colpi precisi o se sparare salve imprecise nella speranza di colpire qualcosa. I colpi anti-fanteria del mortaio hanno visto una riduzione del raggio di danno.
- Abbastanza incomprensibilmente, potenziata la cavalleria: i già fortissimi cavalieri ora subiscono meno danni dai colpi alla testa.
- DICE ha promesso numerose ottimizzazioni lato CPU e riguardanti le DX12, ma gli utenti lamentano ancora numerosi crash, soprattutto su schede Nvidia 770 e serie 800. Taluni accusano addirittura un aumento degli stessi.
Nessuna patch è perfetta: DICE ha comunque dimostrato di dar retta alla community su numerose problematiche (l’antiaerea, Suez, le navi, le squadre, la customizzazione). Un atteggiamento lodevole che prelude a una buona vita del prodotto, che già di base è notevole.
In attesa della recensione di Plinious, che dovrebbe uscire a giorni, vi rimando ai miei pensieri sul gioco, per una volta convinto del voto che ho voluto assegnargli.
Fonte: Forum ufficiale
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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