E’ uscita ieri sui server live la patch 6.87 di DOTA2. Il più hardcore dei MOBA si rinnova con un aggiornamento che segna un inizio di un cambio di rotta abbastanza notevole per la struttura del gioco.
Complice la passione che personalmente ho per il gioco, approfondiamo qui alcuni cambiamenti essenziali.
AGGIUNTA L’ABILITA’ “SCAN” – questo è uno dei principali cambiamenti: in alto a sinistra sulla minimappa compare un pulsante utilizzabile ogni 4 minuti e mezzo che viene usato per mostrare in un raggio di 900 yarde sulla minimappa se sono presenti nemici in un tempo di 8 secondi. Non viene rivelata la fog of war; semplicemente viene detto se, durante questi 8 secondi, qualche nemico è passato di lì. Questo strumento ha dato il via a due opinioni diverse: l’una positiva, che lo ritiene uno strumento più che altro “da torneo”, la cui utilità nelle partite normali, ranked e pug, è tutta da vedere; l’altra negativa, che lo ritiene un passo verso una “LoLlizzazione” del prodotto.
AGGIUNTI SETTE NUOVI OGGETTI – dopo l’ultima patch in cui sono stati aggiunti due oggetti inediti, qui si sono fatte le cose in grande: ben sette nuovi item sono acquistabili durante le partite. In particolare si segnala un cambiamento alla recipe del Desolator che è diventata un oggetto a sé; un ulteriore upgrade della Orchid Malevolence che permette di crittare a tutto il team; l’Echo Sabre che permette di fare un doppio attacco ogni 6 secondi (utile soprattutto in early/mid game su determinati eroi lenti ad attaccare, tipo Tiny); l’Hurricane Lance, upgrade della neointrodotta Dragon Lance che è un misto tra la Force Staff e un item puramente offensivo dalle meccaniche interessanti. Non si segnalano grandi dissidi all’interno della community sui nuovi oggetti: certo c’è da rilevare un cambiamento di rotta, visto che per lungo tempo non se n’è aggiunto neppure uno.
AGGIUNTA UNA SORTA DI “SPELL DAMAGE” – ogni 16 punti di intelligenza sale di un punto percentuale il danno magico. Questo cambiamento, che pare minimo, in realtà ha implicazioni pesanti: sembra un introdurre dalla porta di servizio lo spell damage di League of Legends. Sino ad ora Dota 2 non ha mai avuto un aumento liscio del danno delle magie e delle abilità, a differenza di League of Legends ed escludendo un unico oggetto, l’Aether Lens, che dava un bonus liscio dell’8% al danno magico (oggi nerfato al 5%). Ennesimo innegabile cambiamento di paradigma del gioco.
CAMBIATI IN VARIO MODO NUMEROSI EROI – come ad ogni patch, ci cambiamenti più o meno profondi ai vari eroi. In particolare viene reworkato l’Aghanim Sceptre (oggetto che potenzia le abilità finali di vari personaggi) per molti campioni e nello specifico in questa patch per Earthshaker in particolare, che ottiene un’abilità di salto (condita da un’animazione bruttissima) alla sua “R”.
CAMBIAMENTI ALLA MAPPA – in misura minore rispetto alla patch precedente, la mappa è leggermente diversa. Soprattutto nella spaziatura e nel posizionamento di alcuni torri.
E’ ancora molto presto per dire quanto la patch sarà o no bilanciata; di sicuro ciò che ha fatto discutere e animare la community è l’inevitabile prendere atto che il gioco sta cambiando. Le accuse di chi ha paura che si “commercializzi” e diventi simile a League of Legends dopo questa patch sono corroborate da qualche fatto. A ciò va aggiunto il fatto che l’aggiornamento è stato sui test server pochissime ore ed è stato subito rilasciato sui server live.
Troppo poco tempo per fare un vero processo di bug-fix e per ascoltare il feedback della comunità: e giustamente qualcuno ha fatto notare che, come si vuole ai giorni nostri, i veri beta-tester sono ormai i giocatori stessi dei server ufficiali, e questa patch innanzi tutto interessa i prossimi tornei milionari di DOTA2, in programma soprattutto questa estate.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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