Ci sono alcuni nomi, nell’industria di cui vi raccontiamo quotidianamente, che hanno lasciato impronte indelebili ed eredità profondissime, solchi nei quali fioriscono “innumerevoli tentativi di imitazione”, per usare lo slogan di una nota rivista di enigmistica. Uno dei più grandi (se non il più grande, nell’industria degli MMO) è sicuramente quello di Richard Garriott de Cayeux, in arte Lord British.
In occasione della ventesima edizione di Cartoons on the Bay, tenutasi a Venezia dal 7 al 9 aprile scorsi, Garriott ha ricevuto il prestigioso Pulcinella Award alla sua lunghissima e avvincente carriera.
Man on a mission
Astronauta e figlio di astronauta, Garriott è anche il creatore del primo RPG per computer mai pubblicato (Akalabeth), della lunghissima serie di Ultima, del primo vero MMORPG (Ultima Online), di Tabula Rasa, e attualmente sta lavorando a Shroud of the Avatar – ideale seguito delle avventure degli Avatar in un universo parallelo fantasy. La sua carriera attraversa quarant’anni di successi inaspettati e di intuizioni geniali, di tentativi azzardati e anche di qualche delusione, di un modo nuovo (al tempo) e unico (da sempre) di raccontare storie fantastiche, dove le redini del gioco rimangono saldamente in mano al giocatore, alle sue libere azioni e alle immancabili conseguenze.
Man mano che la tecnologia si è evoluta, dai tempi delle telescriventi e dell’Apple ][ a oggi, Lord Cantabrigian British (questo il nome completo del suo personaggio) ha rivestito il ruolo di eminenza grigia nei giochi creati, programmati, prodotti o diretti da Garriott, incardinati su esplorazioni e scoperte, sui profondi risvolti e motivi degli incredibili personaggi che abitano questi mondi.
O, in maniera meno narrativa ma sicuramente più coinvolgente, quando nel 1997 ha rivoluzionato i giochi online – all’epoca quasi esclusivamente testuali – con un titolo che a distanza di circa vent’anni moltissimi giocano ancora, patrimonio della memoria di gamer di tutti i continenti: quell’Ultima Online che ha ispirato una sequela impressionante di titoli e ancora oggi fa da pietra di paragone in materia di MMORPG sandbox.
Ma non solo nei mondi virtuali il carismatico anglo-texano ha raggiunto obiettivi e successi di primo piano. Ovviamente non si può non citare la sua straordinaria avventura spaziale, che nel 2008 l’ha portato per 12 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale, nella quale ha condotto esperimenti e registrato video educativi per le scuole inglesi (facilmente reperibili su YouTube). O la sua passione per la magia da prestigiatore. O i suoi progetti per il trasporto pubblico individuale nelle grandi città. O il teatro per rappresentazioni medievali che ha allestito nella sua magione in Texas.
Cartoons on the Bay
Per rendere omaggio a questo personaggio unico nel panorama dei MMORPG, la RAI, grazie a Roberto Genovesi e Marco Accordi Rickards, lo ha invitato a partecipare alla giuria dell’evento, e gli ha conferito il premio speciale del comitato editoriale della convention. Manifestazione che mai come quest’anno ha avuto un taglio popolare: generalmente essa è pensata per un pubblico di professionisti del settore dell’animazione, del cross-media, della televisione e del cinema per bambini/ragazzi e che solitamente passa un po’ sotto il radar del grande pubblico, nonostante sia un appuntamento cruciale per questo ambiente, con un parterre di autorità e personalità di tutto rispetto.
Nella cornice del sontuoso Palazzo Labia, sede locale della RAI, tra arazzi settecenteschi e affreschi del Tiepolo, le proiezioni di dozzine di cortometraggi, serie animate per tutte le età, episodi pilota, trailer di videogiochi, serie ibride animate/live, esposizioni e mostre hanno riempito la tre giorni veneziana di colori ed emozioni, mentre nel retro del lussuoso edificio una ciurma di scatenati cosplayer e parkourer ha dato vita a spettacoli e ricostruzioni basati sulla saga di Assassin’s Creed.
Un’immagine vale più…
MMO.it c’era e, oltre ad aver incontrato il buon Garriott di persona, può offrirvi una breve galleria fotografica dell’appassionante e coinvolgente lectio magistralis da lui tenuta, in cui ha ripercorso alcuni dei momenti più significativi delle sue esplorazioni e creazioni.
Gesticolando come un vero italiano, ha illustrato l’evoluzione delle sue creazioni, e gli sforzi (anche fisici e medici) che ha dovuto compiere per realizzare il suo sogno di seguire le orme del padre – ricordandoci che viveva in un quartiere gestito dalla NASA e come tutti i suoi “vicini di casa” fossero cosmonauti o parenti di cosmonauti.
Un personaggio del genere avrebbe tutti i titoli per comportarsi da rockstar, e voler mantenere sempre una certa distanza tra lui e i suoi (spesso esagitati) fan, ma in realtà parte del suo carisma risiede nell’essere una persona straordinariamente alla mano, sempre pronta a dialogare e a confrontarsi su tutto; sia nella sessione Q&A dopo il suo intervento, sia nelle chiacchiere che ci ha concesso dopo l’uscita dalla sala, è sempre stato evidente che si senta primo tra pari, il dungeon master di una comunità immensa di giocatori, ma profondo giocatore e appassionato a sua volta.
Tant’è che, armati di pennarello indelebile e di un pezzo di stoffa vecchio di ventisei anni, non abbiamo fatto fatica a tornare da Venezia con questi piccoli tesori.
Continueremo a tenere d’occhio i nuovi progetti di Garriott e in particolare Shroud of the Avatar in vista della release.
Fino ad allora grazie di tutto, Lord British!
Classe 1972, ama i videogiochi dal 1979, anno in cui gli regalano un Atari VCS. Dopo quattro decenni, non ha la minima intenzione di smettere. Si innamora dei MUD col primo modem, nel 1991. Nel 2002-2004 amministra un MMO basato su Battletech (che adora). È abbonato a EVE Online ininterrottamente dal 2007. Gioca solo su Linux, e GTAV, 7 Days To Die, Empyrion, No Man’s Sky e Villagers&Heroes sono i titoli su cui attualmente perde più tempo.
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