The Division offre una riproduzione molto interessante di Midtown Manhattan, la densa e forse maggiormente iconica area al centro dell’isola su cui sorge la città più famosa del mondo. A Midtown sorgono alcuni degli edifici più noti di New York City: l’Empire State Building, il Chrysler, il Flatiron, il grattacielo Met Life, la sede dell’ONU e svariati altri, senza considerare i luoghi di culto come Times Square, Madison Square Park o tutta Broadway che più che un luogo ormai è pura cultura pop.
Dunque appare abbastanza ovvio chiedersi quale sia il livello di fedeltà raggiunto dagli sviluppatori nel trasporre in forma digitale questo meraviglioso luogo del reale.
La prima immagine mette a confronto la mappa dall’alto dell’area di gioco e dell’area reale, presa con Google Maps. Immediatamente appaiono sufficientemente simili, ma è inevitabile notare anzitutto una grandissima quantità in meno di strade e intersezioni presenti nel gioco, e, ad un’occhiata più approfondita, interi quartieri mancano.
Prendiamo ad esempio il tragitto che nel gioco ci porta dalla base delle operazioni (il James Farley Post Office Building nella realtà) a Madison Square Park, perchè dopo aver visto un edificio che non si fila quasi nessuno vogliamo fare i turisti e visitare il meraviglioso parco dal quale è ben visibile il Flatiron Building, grattacielo caratteristico a forma di ferro da stiro all’intersezione tra Broadway e la 5th Avenue.
Qualcosa non va. Se io seguo lo stesso itinerario che il gioco mi dice di seguire non mi trovo a Madison Square Park, ma tra Korea Town e il quartiere NoMad, che nel gioco è completamente eliminato. Non c’è. Il percorso è anche difforme: nella realtà è lungo 1,04km (oltre ad essere sbagliato); nel gioco solo 0,9km.
Numerose zone più residenziali e uguali, meno interessanti dal punto di vista del gameplay, sono state tagliate dal plastico virtuale di Manhattan presente in The Division.
Approfondiamo adesso la scala. Imboccando quella che nel gioco è la 31esima strada, che affianca la Base of Operations, e andando all’estremo ovest della mappa possiamo percorrere una lunghissima strada che arriva fino all’intersezione con first avenue, vicinissimo a una safehouse.
Nella vita reale ciò non è possibile perchè la medesima strada si interrompe a Hudson Yards e non permette di accedere direttamente alla costa. Per fortuna Google Maps ci permette di creare un percorso imitando quella che è la strada di The Division.
La distanza è anche diversa: 2,75km in real life; 2,4km nel gioco. Da ciò si può agilmente ricavare la scala con una semplice proporzione:
2,75 : 1 = 2,4 : x
x = (1*2,4) : 2,75
x = 0,874
Consideriamo che i 2,4km che il gioco mostra in realtà sono sicuramente un poco di più per via dell’approssimazione a un decimale, sicchè ripetendo il calcolo si è in seguito rilevato un risultato di 0,8 periodico, il che ci porta abbastanza in linea con quanto trovato prima. E’ del tutto possibile che la medesima scala 1:0,8~ valga anche in senso verticale, ma risulta molto difficile fornire un’analisi precisa di questo.
In fin dei conti The Division fa un’ottima figura nel ricreare, seppure tagliando laddove può per evidenti esigenze di gameplay, una Manhattan del tutto plausibile. Sicuramente l’area di gioco non è enorme, probabilmente frutto di una scelta degli sviluppatori di realizzare un prodotto quantomai denso e curato nei particolari. In effetti, i particolari come si è visto sono buoni e la densità non è messa in discussione, anzi, talvolta tende a diventare gravosa.
Non bisogna infine dimenticare che l’area giocabile di The Division verrà espansa con i prossimi DLC, di cui il primo, Underground, uscirà a giugno e sarà ambientato nella rete sotterranea di New York City.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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