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Divinity Original Sin: Enhanced Edition – Recensione

Divinity Original Sin: Enhanced Edition – Recensione

Larian Studios torna a stupire con l’Enhanced Edition di Divinity: Original Sin, migliorando ulteriormente un titolo che già poteva essere considerato quasi perfetto. Pubblicata da Focus Home Entertainment, e disponibile gratuitamente per chiunque già possedesse il gioco originale su Steam, questa versione potenziata del RPG che ha fatto impazzire di gioia i fan dei giochi di ruolo “old-school” mostra fin da subito la sua innovazione più interessante, ovvero il nuovo sistema di controllo, nato per adattarsi perfettamente alle esigenze della schiera di fan creatasi con l’arrivo del gioco su console, corredato di una modalità split screen che permette di giocare insieme a un amico sullo stesso schermo.

Inoltre, cosa forse ancora più importante per il pubblico italico, è finalmente stata resa disponibile la traduzione di Divinity Original Sin in lingua nostrana: un lavoro amatoriale, effettuato dallo “Sciarada Team”, che però riesce a presentarsi con una quantità di errori inferiore a quelle effettuate dai professionisti.

Fin da subito, il nuovo prodotto dei belgi di Larian Studios riesce a mostrare il meglio di sé su console, sfruttando al massimo il sopracitato sistema di controllo. Tutto è gestibile attraverso le levette e i pulsati presenti sui controller di Xbox One e PlayStation 4, dando una sensazione di familiarità fin dal primo istante di gioco, anche se, parlando con il cuore in mano, posso tranquillamente affermare che certi tipi di giochi continueranno a dare il meglio di loro su PC attraverso l’utilizzo di mouse e tastiera. Sarà che sto diventando vecchio… ma quando vedo un party da gestire il mio primo pensiero è quello di voler riuscire a gestire tutto con pochi click, con estrema calma e tanta precisione, anche se bisogna ammettere che i nuovi menù radiali riescono a garantire un gameplay fluido e non caotico. Per quanto riguarda la versione PS4, basterà premere R2 per accedere ai menù e L2 per passare velocemente da una schermata all’altra: un metodo che da subito risulta chiaro, semplice ed efficace.

 

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Molto interessante è anche l’inedita suddivisione dei livelli di difficoltà; sarà ora possibile affrontare il gioco nelle modalità Esploratore, Classica, Tattica ed Epica, ognuna di esse dedicata a un determinato tipo di gamer: volete un’avventura mozzafiato che vi tenga con il fiato sospeso e il cervello sempre acceso? Allora scegliete la modalità Epic, dove avrete un solo salvataggio a disposizione. Siete invece più inclini alla tranquillità e all’immersione totale nell’ambientazione? La modalità Esplorazione è quella che fa per voi.

Proseguendo con le nostre avventure, Divinity Original Sin: Enhanced Edition ci ricorda quanto sono vere le parole pronunciate dal caro libraio nel secondo episodio de “La Storia Infinita”: un libro che viene letto per la seconda volta non sarà mai lo stesso di prima e lo stesso vale per la nostra cara Rivellon, ora più viva, ricca di NPC ansiosi di spedirci in nuove e assurde quest.

A livello di gameplay, è possibile notare un complessivo ribilanciamento delle abilità delle classi, come anche una revisione del loot, ora più appagante in molti casi (ma scordatevi un tasto per poterlo visualizzare: continuerà a essere visibile solo quello più vicino). Debutta inoltre la nuova classe base dell’Inquisitore, anche se per i giocatori di ruolo la via migliore resta sempre quella di personalizzare la classe del proprio PG intervenendo direttamente sui vari parametri e abilità. A completare l’opera arriva l’attesa possibilità di combattere con due armi contemporaneamente, richiesta a gran voce dai fan.

 

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Graficamente parlando, invece, il gioco conferma la già nota bellezza degli effetti e degli sfondi, ovviamente senza stupire ma riuscendo a presentare su console un gioco dotato di un framerate stabile, anche nei momenti più caotici. Non era comunque con la grafica che Larian Studios si aspettava di conquistare il pubblico, per cui bene così. Pollice in su anche per le musiche composte da Kirill Pokrovsky, compositore russo purtroppo scomparso a giugno dello scorso anno.

 

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CONSIDERAZIONI FINALI

Concludendo (perché sarebbe inutile tornare a parlare della trama che tutti i fan già conoscono perfettamente) Divinity Original Sin: Enhanced Edition si rivela un ottimo trampolino di lancio per il già annunciato secondo capitolo della saga degli sviluppatori belgi. Le novità più interessanti di questa versione migliorata potrebbero essere giudicate superflue da molti giocatori PC (escludendo ovviamente la traduzione), ma è stato chiaro fin da subito che l’interesse principale della software house era di riuscire a fare presa su un nuovo pubblico, quello “da salotto” delle nuove console, che ora può finalmente godere di uno dei giochi di ruolo più belli degli ultimi anni.

 

La nostra scala di valutazione

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