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Star Wars The Old Republic: Knights of the Fallen Empire – Recensione

Star Wars The Old Republic: Knights of the Fallen Empire – Recensione

Sono ormai passate alcune settimane dal rilascio ufficiale di Knights of the Fallen Empire, ultima espansione per Star Wars: The Old Republic (per gli amici SWTOR).

Mi sono avventurato in Knights of the Fallen Empire con la creazione di un nuovo personaggio di livello 1 per capire quali modifiche fossero state apportate al gioco originale con la patch 4.0. Successivamente, con il token messo a disposizione da Bioware per i subscriber, ho creato un personaggio di livello 60 per iniziare la nuova espansione, giocando abbastanza da potervi esporre le mie impressioni.

Lasciatemi dunque partire dall’inizio e parlarvi dei cambiamenti, sia per chi si avvicina per la prima volta al gioco e sia per chi, dopo un lancio catastrofico, si era allontanato dal MMORPG di Star Wars targato Bioware.

 

Leveling 1-60

Knights of the Fallen Empire segna un vero punto di svolta nel leveling rendendolo molto più piacevole e user friendly. Ci si è sempre lamentati del modello free to play di SWTOR ma in questo caso devo spezzare una lancia in suo favore. Dopo l’introduzione della patch 4.0 ho portato il mio Sith warrior al livello 60 senza tirar fuori neanche un centesimo. Di certo le limitazioni non sono sparite e probabilmente pagare una mensilità, così da ottenere anche il token di cui sopra, resta la cosa migliore da fare.

Grazie al level sync introdotto con Knights of the Fallen Empire è comunque possibile livellare un personaggio seguendo semplicemente la storia di classe. Il mio consiglio è però quello di affiancare a quest’ultima la storyline dei vari pianeti che visiterete per avere un’esperienza di gioco più completa e gradevole, soprattutto per i nuovi arrivati.

Se invece le quest e la storia poco vi interessano, potete tranquillamente raggiungere il livello 60 completando i vari Flashpoints in modalità Tactical. Grazie a questa modalità, dove non si richiedono ruoli specifici e il livello del PG viene settato al cap, i tempi di attesa con il Looking for Group sono praticamente nulli. Alcuni Flashpoints si possono inoltre completare in “solo mode”: ora, trattandosi di un gioco massivo questa caratteristica potrebbe far un po’ storcere il naso, ma occasionalmente ci può stare e permette di godersi i dialoghi senza l’assillo degli altri giocatori che esortano “gentilmente” a saltarli.

Concludo la sezione dedicata al levelling col rinnovato sistema delle quest eroiche. In Knights of the Fallen Empire dopo aver accettato una di queste missioni si avrà la possibilità di “chiamare uno shuttle” per teletrasportarsi direttamente nella zona interessata. Inutile dire che possono tranquillamente essere affrontate in solo.

Come potete notare la Bioware ha semplificato notevolmente il leveling e al tempo stesso è riuscita a rendere quest’esperienza molto gradevole. Quel che invece non convince è la parte riguardante la ricerca dei Datacron: nulla è stato cambiato o per lo meno ritoccato e, in alcune occasioni, mettersi alla loro ricerca risulta tuttora abbastanza frustrante. La nota positiva è che i Datacron ora sono parte della Legacy: trovati con un personaggio, sono validi per tutti gli altri.

 

kotfe zakuul

Dopo la doverosa introduzione per quel che riguarda la parte base del gioco è giunto il momento di tuffarsi nell’espansione vera e propria.

 

A man can have anything… if he’s willing to sacrifice everything

Per iniziare a parlare di Knights of the Fallen Empire è opportuno partire dal trailer in quanto trovo che sia di una bellezza esagerata. Ho deciso di linkarvelo in modo che possiate apprezzarlo.

 

 

Veniamo ora al dunque. Knights of the Fallen Empire è suddiviso in capitoli e segna, in un certo senso, un ritorno alle origini. Perchè dico questo? Perchè la Bioware ha voluto seguire il suo stile, stile che ha reso famosa la software house in tutto il mondo per i suoi giochi di ruolo. In Knights of the Fallen Empire avremo infatti la sensazione di giocare un RPG a tutti gli effetti, una storia epica dove le nostre decisioni impatteranno sugli eventi. Ancora una volta ci troveremo a scegliere tra il lato oscuro e il lato chiaro della forza.

Purtroppo nel rendere questo possibile si è dovuto sacrificare qualcosa: la sensazione, come già accennato, è quella di essere alle prese con un singleplayer. A pagarne il prezzo è di nuovo il lato massivo del titolo. In Knights of the Fallen Empire dobbiamo dimenticarci delle varie quest sparse a destra e a manca, livellare un personaggio dal 60 al 65 significa appunto seguire la storia che si snoda sul nulovo pianeta di Zakuul. La durata non è eccessiva, si parla di circa 6 ore di gioco. Non bisogna però disperare poiché queste 6 ore comprendono i 9 capitoli al momento disponibili. A partire da gennaio 2016, Bioware rilascerà un nuovo capitolo ogni 30 giorni fino ad arrivare al sedicesimo che sarà il gran finale di Knights of the Fallen Empire.

 

kotfe-mons
Cosa è cambiato?

Il più grande cambiamento in Knights of the Fallen Empire è la gestione dei companion. Il sistema, ora chiamato Alliance System, comprende i Follower ed i Contact. I Follower sono i classici Companion di una volta, quelli che si possono evocare e che combatteranno al nostro fianco. Il loro ruolo è stato abolito e ora possono ricoprire qualsiasi specializzazione: healer, DPS e tank.

Anche il sistema di Affection è stato abolito e sostituito dall’Influence. Quest’ultima si potrà livellare durante i dialoghi e con i classici regali: più sarà alto il livello di Influence più sarà alta la Presence, statistica che migliora le prestazioni in combattimento del Follower. A livelli alti di Influence sarà possibile affrontare contenuti hard del gioco con l’aiuto dei soli seguaci.

A differenza dei Follower invece, i Contact non si possono evocare per essere usati in combattimento. Sono semplici NPC che una volta livellati garantiranno missioni, nuove ricompense e il loot di determinati oggetti nelle Star Fortress. Queste ultime consistono in sei nuovi Flashpoint aggiunti con l’epansione. Sarà anche possibile teletrasportarsi dai Contact: una sorta di quick travel per rientrare in base.

Ci sono poi tantissimi altri cambiamenti, che però si limitano a semplici ritocchi di vecchi contenuti.

 

Tecnicamente parlando

Knights of the Fallen Empire introduce tanti miglioramenti grafici sia per quanto riguarda il vecchio mondo sia per le nuove zone di Zakuul, nelle quali i cambiamenti sono molto più visibili. Grazie a questo il client è decisamente più stabile e leggero.

Purtroppo i bug sono sempre presenti, alcuni vecchi ed altri arrivati con Knights of the Fallen Empire. Bisogna però dire che l’esperienza di gioco, fortunatamente, non ne risente. La lag in alcuni momenti è pesante ma Bioware assicura che il problema verrà risolto.

 

3.5

CONSIDERAZIONI FINALI

La mia esperienza in Knights of the Fallen Empire è estremamente positiva. Ho accolto con piacere le novità introdotte: giocare Knights of the Fallen Empire vuol dire vivere un’avventura targata Bioware a tutti gli effetti. Anche se le decisioni che prenderemo, alla fin dei conti, si rivelano delle semplici illusioni, l’immersività non ne risente in nessun modo.

Quel che mi sento di premiare è il costante impegno di Bioware nel voler risollevare il titolo con tutti i mezzi disponibili. Dopo una partenza orribile ed un passaggio al modello free to play quasi immediato, Star Wars: The Old Republic si presenta ora totalmente rinnovato. L’aumento dei subscriber è la testimonianza del buon lavoro fatto dalla software house con Knights of the Fallen Empire.

 

La nostra scala di valutazione

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Dario “DarioZ” Gulotta
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Dario “DarioZ” Gulotta

Trailer stupendo, anche se vedere un Cristallo Kyber lanciato così con le pizette nella spada è lievemente agghiacciante XD

Sono sinceramente curioso di provarlo, anche se per me come MMORPG da battere per Star Wars al momento rimane il sandbox SWG.