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MMO-Perle: le sedi di Gilda di Diablo 2 che non furono mai implementate

MMO-Perle: le sedi di Gilda di Diablo 2 che non furono mai implementate

La Blizzard del 2000 era sicuramente una software house molto diversa da quella di adesso, ed operava in un mercato ancora largamente inesplorato, spinta da un grande desiderio di innovare.

Questa nuova puntata di MMO-Perle, la nostra rubrica dedicata ai fatti più curiosi e bizzarri avvenuti nella sfera dei videogiochi online, è dedicata a Diablo 2, il famosissimo hack ‘n’ slash che ha fatto sognare una intera generazione di videogiocatori. Il titolo pubblicato nel giugno 2000 è entrato nella leggenda soprattutto grazie all’implementazione di un sistema multiplayer infinitamente avanti ai suoi tempi, tramite il sistema Battle.net.

 

 

Volenterosi di unire i giocatori e di spingere le frontiere del multiplayer, gli sviluppatori di Blizzard avevano annunciato, mentre lo sviluppo di Diablo 2 continuava, il potenziale arrivo delle Guild Hall: le sedi di gilda, che avrebbero permesso di trasformare il gioco in un quasi-MMO ante litteram. Nel 1999, un anno prima della release, era seguito anche uno screenshot:

diablo 2 remastered diablo 2 gilde diablo II resurrected

Sfortunatamente, come si sa, la feature non venne mai implementata. Il 24 marzo 2000, mentre la data di uscita di Diablo 2 si avvicinava rapidamente, Blizzard comunicò quanto segue:

Le Gilde non saranno presenti nella Beta, né nella versione finale di Diablo II. Durante lo sviluppo è emerso chiaramente che rendere le Gilde bilanciate e a prova di bug avrebbe rallentato lo sviluppo e posticipato la data di uscita. Sarebbero stati necessari profondi cambiamenti a Diablo II in generale, a Battle.net e all’architettura client-server.

Non volendo far aspettare i nostri fan ancora più a lungo, abbiamo deciso di lasciar perdere. Ma state sicuri che stiamo comunque esplorando altri sistemi che porteranno le Gilde su Diablo II dopo la sua uscita.

In molti sperarono che, nel corso del tempo, sarebbe uscito un qualche aggiornamento che avrebbe portato le gilde nel gioco. Quando fu chiaro che il lavoro era troppo per una semplice patch, si pensò alla loro aggiunta compresa in un’espansione, ma quando uscì Lord of Destruction delle gilde non si seppe più nulla.

Tuttavia, sopravvivono molti indizi che portano a pensare come la realizzazione delle Guild Hall fosse piuttosto avanzata. Ma che cos’è una sede di gilda… senza una gilda?

Le sedi di gilda sarebbero state disponibili per tutti, gratuitamente, dopo aver finito il gioco almeno una volta. Sarebbero state esplicitamente legate a Battle.net (non ci sarebbero state quindi nella modalità “altro multigiocatore”) e sarebbero state accessibili solo ai membri di una determinata gilda: soltanto loro avrebbero quindi potuto accedere all’istanza.

Tra le feature confermate e di cui si ha notizia, c’è innanzi tutto il Guild Trophy Case: un posto che i giocatori avrebbero usato per mostrare i propri oggetti migliori, comprendente di uno spazio anche per le descrizioni (forse personalizzate). Non è ben chiaro in che modo questo sistema sarebbe stato implementato all’interno delle sedi di gilda, ma da questo screenshot si evince che non solo fu creato, ma fu anche testato dagli sviluppatori in gioco:

diablo 2 remastered diablo 2 gilde diablo II resurrected

In questo forziere, simile alla schermata della banca, ci sarebbe stata la possibilità di sfoggiare i propri oggetti migliori, e forse di condividerli con l’intera gilda. La netta sensazione è che questa feature fosse una bozza della banca di gilda poi implementata in World of Warcraft. Peraltro, la volontà “massiva” di Blizzard si evince dal fatto che le gilde non avrebbero avuto limiti di giocatori. La stessa software house dichiarava che “più di 100 giocatori” avrebbero potuto far parte di una singola gilda.

Per accedere a queste sedi, ci sarebbe stato un pulsante ulteriore nel menu di gioco, diviso in “Crea una sede” e “Entra in una sede”. Cliccando il secondo, sarebbe stato necessario digitare il nome della gilda. Se si era effettivamente in quella gilda, si sarebbe entrati; altrimenti, no.

A quanto pare, le sedi di gilda in generale sarebbero poi state upgradabili con varie aggiunte: iniziavano soltanto con una piccola stanza circondata da un campo d’erba, ma in seguito si sarebbero potute aggiungere nuove ali e stanze, pagandole con i gold di Diablo 2.

Ma che il progetto fosse un preludio ai moderni concetti tipici degli MMO lo dimostra forse più di tutto la possibilità di scegliere il proprio stendardo e customizzarlo:

diablo 2 remastered diablo 2 gilde diablo II resurrected

In quest’altra schermata, il guild master avrebbe potuto scegliere lo stendardo del proprio gruppo, colorarlo e renderlo unico. Era stato previsto che questo stendardo, con uno schema cromatico a due colori, sarebbe stato mostrato dai giocatori nella schermata di lobby di Battle.net, laddove cioè c’era la lista di tutti i personaggi collegati in una data stanza.

A quanto pare, oltre alla difficoltà realizzativa e alla spesa di tempo che gli sviluppatori avrebbero dovuto sostenere per implementare bene tutte le funzionalità, ci furono due ostacoli di tipo concettuale che causarono la mancata implementazione delle Guild Hall su Diablo 2.

Il primo punto riguarda l’attitudine “autoritaria”: il guild master avrebbe deciso tutto, e forse il titolo non sarebbe neppure stato trasferibile tra giocatori, con evidenti rischi di compromissione e di morte della gilda nel caso in cui il GM avesse smesso di giocare.

Il secondo punto, invece, riguarda la creazione dei nomi delle gilde. Blizzard aveva infatti previsto che il creatore della gilda avrebbe potuto darle un nome ed un tag, formato da tre lettere circondate da parentesi quadre, come ad esempio avrebbe potuto essere [MMO]. Il problema è che le combinazioni totali di tre lettere sono piuttosto poche: 26x26x26, per un totale di 17576 possibili trittici di lettere. Considerando il numero infinitamente superiore di account che furono creati su Battle.net, nel giro di pochi mesi si sarebbero esaurite tutte le combinazioni migliori, magari lasciando giusto i resti ai nuovi giocatori, come [QXZ] e trittici similari.

In definitiva, le gilde su Diablo 2 non furono, come si sa, mai implementate. Ma da esse si scorge qualche germe che fu poi sviluppato molto di più su World of Warcraft quattro anni dopo, e si evince come Blizzard fosse una software house decisamente al passo coi tempi nel lontano 2000: un gruppo di sviluppatori che aveva piena coscienza delle potenzialità multigiocatore dei suoi titoli, e che, in un’epoca molto diversa rispetto alla nostra, aveva intenzione di sfruttarle fino in fondo.

Immagini prese da Diablo Wiki. Se siete interessati, abbiamo pubblicato uno speciale di MMO-Perle anche su come si duplicavano gli oggetti in Diablo 2, Ultima Online e Pokémon.

 

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OsricLorenzo "Plinious" Plini Recent comment authors
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Osric

Complimenti per l’articolo, nonostante abbia giocato per anni su b.net a D2/LoD, avendo anche partecipato a tutto quello che ruotava intorno come community ita [sactuaryworld italia per chi c’era all’epoca] non mi ricordavo questa chicca. Peccato, comunque dove non sono arrivati loro con le feature è arrivata la community italiana e straniera con tanta passione,per citarne alcuni europvp o sanctuary world italia.

Lorenzo "Plinious" Plini
Admin

Diablo 2 Resurrected… Diablo 2 Resurrected… Diablo 2 Resurrected… Noi ti invochiamo.