Inconsciamente pensavo che il titolo prodotto da Piotr Iwanicki avesse già esaurito il suo potenziale, che non potesse migliorare ulteriormente. Esso proponeva un’esperienza videoludica peculiare e coinvolgente, unica nel suo genere. Mi sbagliavo: Superhot può ancora regalare tanto e Mind Control Delete ne è la dimostrazione. Il nuovo capitolo di Superhot, che potremmo considerare come un’espansione stand alone, aggiunge una serie di feature che ampliano un gameplay già di per sé ottimo. Si tratta di un titolo more of the same, ma che sfrutta al meglio le potenzialità delle frenetiche meccaniche. Il gioco lo chiede spesso: quanto ancora vuoi giocare Superhot? Ancora e ancora.
Per chi non lo conoscesse, Superhot è uno sparatutto in prima persona sviluppato dalla software house indipendente Superhot Team, che prevede una serie di livelli completamente in slow motion e bullet time, nei quali il tempo scorre solo quando si muove il giocatore.
Mind Control Delete è un’espansione stand alone disponibile su PC via Steam, PlayStation 4 e Xbox One al prezzo di 24,99€, ma è gratuito per tutti coloro che hanno acquistato Superhot prima del 16 luglio, per i quali è stato automaticamente aggiunto alla libreria. Ricordo inoltre che esiste un prodotto del franchise anche per la realtà virtuale, Superhot VR appunto, che sfrutta appieno tutto il potenziale di coinvolgimento del visore, regalando un’esperienza di immersione quasi perfetta rispetto a molti altri prodotti del genere.
Prima di entrare nel cyberspazio per analizzare nello specifico questo nuovo titolo, vi invito a guardare il trailer ufficiale di lancio.
Storyline.exe
La narrativa di Mind Control Delete non è particolarmente articolata a livello di trama, anzi gli avvenimenti scorrono abbastanza linearmente. Ad essere profonda è la meta-narrativa che traspare durante le ore di gioco, presentata attraverso messaggi a schermo che chiedono in continuazione perché si desidera continuare a giocare se le meccaniche sono sempre uguali. Ecco allora che il titolo, come anche il suo predecessore, continua a trattare la dipendenza dal gioco: giocare talmente tanto alle stesse identiche meccaniche diventa alienante e rischia di mesmerizzare il giocatore all’interno della realtà virtuale: l’illusione è di avere il massimo controllo, quando in realtà annegare nel gioco significa cedergli il controllo su di noi.
Una critica molto interessante che avverte dei rischi dell’ostentazione di immersività, il tutto veicolato attraverso un prodotto particolarmente immersivo come Superhot. Si tratta di un videogioco conscio di sé stesso e dei suoi pericoli, che avverte il giocatore dei rischi prolungati. Durante le nostre partite troveremo spesso dei pop-up con scritto “Non riesco a smettere di giocare” oppure “Voglio giocare ancora e ancora”.
Il livello generale della narrativa si attesta su un ottimo livello, fondamentalmente sullo stesso livello del predecessore. A stupire molto è il finale, che richiede al giocatore di effettuare una delle azioni più strambe che io abbia mai visto. Senza fare spoiler, una volta arrivati alla fine il titolo richiederà all’utente di tenere acceso il gioco per certo numero di ore. Tutto ciò è contestualizzato all’interno della trama e della narrativa, ma è comunque un elemento alquanto peculiare. Peraltro, tenere acceso il PC tutto quel tempo consuma energia e corrente elettrica, non risultando per nulla una scelta ecologica.
Oltre alla narrativa sagace e meta-testuale, comunque, a colpire di questo nuovo capitolo di Superhot sono le aggiunte a livello di gameplay e level design. Una commistione di nuove meccaniche che regalano al prodotto dei piccoli elementi rogue-lite.
Gameplay.exe
Se già il gameplay di Superhot poteva considerarsi quasi perfetto, adesso risulta effettivamente completo. Al classico gunplay in bullet time sono state aggiunte due diverse feature: gli hack e i core. Si tratta di due tipologie di potenziamento ottenibili durante il corso dei livelli e che possono essere equipaggiati come per comporre una sorta di build.
I core sono selezionabili all’inizio di ogni livello e permettono al giocatore di ottenere una serie di vantaggi e svantaggi durante il gioco, mentre gli hack sono selezionabili solo nel corso del livello. Questi permettono al giocatore di ottenere abilità peculiari nel corso della partita, come per esempio la possibilità di far rimbalzare i proiettili sui muri o di rendere esplosivi gli oggetti che si lanciano. Tutto questo concede un vantaggio tangibile, ma non rende i livelli più semplici da completare.
La curva di difficoltà di Mind Control Delete procede in maniera esponenziale, complicandosi man mano che il giocatore progredisce nel gioco. Ad aiutare arriva anche un sistema di vite multiple, per cui non si muore appena colpiti, ma si perde soltanto una vita e si continua a giocare fino al loro esaurimento. La struttura dei livelli è stata quindi adattata alle facilitazioni appena citate, cercando di ribilanciare l’esperienza e la difficoltà di gioco. Rispetto al capitolo precedente, ora essi sono dei giganteschi cluster con all’interno tanti brevi stage, dal primo dei quali è necessario ripartire una volta finite tutte le vite.
Le oculate aggiunte al gameplay di Superhot propongono all’utente un’esperienza di gioco più coinvolgente e complessa, cercando di inserire un’ecosistema di feature che concedono più varietà nell’approccio alla partita. Il sistema nel suo complesso si regge meravigliosamente, spingendo il giocatore ad effettuare delle scelte strategiche nel corso della partita. Tali decisioni permettono quindi di creare una build, cercando di ottenere la migliore resa dall’incastro di hack affini. Un’aggiunta che approfondisce notevolmente le meccaniche di gioco, dando un tono decisamente più maturo al titolo di Superhot Team.
Level.exe
Si è visto come il gameplay abbia subito delle aggiunte notevoli che migliorano complessivamente l’esperienza di gioco. Per quanto riguarda i livelli progettati per queste nuove sparatorie nel cyberspazio, è presente un menu di selezione navigabile attraverso una mappa, dalla quale potremo accedere e interagire con diversi aspetti del prodotto. Primi tra tutti i livelli, strutturati nella loro sostanza come i precedenti livelli di Superhot, ma agglomerati e disposti al fine di tracciare un percorso o, più semplicemente, a comporre le stanze di un dungeon. Un livello infatti è composto da diverse stanze, presentate in un ordine casuale, e ciascuna è intervallata dalla schermata di selezione dell’hack. È quindi visibile una leggera meccanica rogue-lite, che rende un livello sempre variabile ad ogni run. Questa casualità si estende anche agli hack, selezionabili in determinati momenti nel corso del livello.
Man mano che si progredisce nel gioco, vengono sbloccati diversi hack e core che vengono aggiunti alla lista di quelli conosciuti. Nel corso dei vari stage viene chiesto quale hack sbloccare tra due proposti, scelti casualmente dalla pool citata poc’anzi. Il funzionamento di queste abilità non cambia nel corso della partita, mentre cambierà l’ordine con il quale questi sono proposti all’utente.
Analizzando invece il level design degli stage, è facilmente constatabile come questi ambienti siano stati modellati in maniera eccellente. La cura dedicata ai dettagli, alla conformazione e ai punti di spawn del livello è rimarchevole. Le strutture sono variegate e la qualità dello scontro a fuoco, contando anche gli oggetti da lanciare e la disponibilità di copertura, è di ottima fattura. Anche graficamente il gioco restituisce perfettamente l’idea del cyberspazio attraverso un motore grafico (l’Unity) ben ottimizzato e dalle texture ben rifinite.
Soundtrack.exe
In ultima istanza è necessario parlare del comparto sonoro di Mind Control Delete. La sua colonna sonora trasmette le giuste sensazioni all’utente, mettendogli pressione e caricandolo di adrenalina nei momenti concitati. Le tracce udibili durante le sessioni di gioco sono state composte da Zardonic, un tastierista e compositore venezuelano di musica elettronica. Non si tratta però di classica EDM, come si può notare dall’ascolto della soundtrack. La musica elettronica è infatti mixata in maniera diligente anche a batterie e chitarre tipiche del genere metal, realizzando un crossover di impatto e perfettamente calzante all’ambientazione e alla frenesia trasmesse dal gameplay. Anche nei suoi motivi più calmi, la soundtrack composta riesce ad accompagnare l’esperienza di gioco senza sovrastarla, ma accentuandola con grande consapevolezza.
Per avere un’idea del prodotto potete ascoltare il brano principale nel video qui di seguito. Sulla pagina YouTube di Superhot si trova inoltre la colonna sonora completa, mentre potete trovare l’album ufficiale anche su Spotify.
CONSIDERAZIONI FINALI
Mind Control Delete è un ottimo prodotto che prende le meccaniche del suo predecessore e incorpora con successo diversi elementi rogue-lite. Tutto ciò rende il gameplay più completo e variegato, anche grazie all’aiuto del level design. Il gioco nel suo complesso rappresenta un’esperienza videoludica coinvolgente, in grado di immergere perfettamente l’utente all’interno dell’ambientazione cyberspazio creata dagli sviluppatori di Superhot Team.
Studente di Scienze Politiche e Sociali, Damians è appassionato di videogiochi, film, serie TV e fumetti. Ah e non dimentichiamo anche la musica e, ovviamente, la politica. Discute di queste cose in continuazione e ha sempre qualcosa da dire. Dentro MMO.it ha finalmente trovato lo spazio per continuare a parlare di ciò che gli piace senza assillare i passanti. Insomma, una fortuna per la quiete pubblica.
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