Chi ha detto che Age of Conan è morto?
Sicuramente la mole di giocatori di un tempo non c’è più, specie in un gioco che faceva dell’early game il suo indiscutibile punto di forza. Ma è apprezzabile la volontà degli sviluppatori di continuare a supportare il loro prodotto (che non ha certo avuto l’impeto di un WoW) a distanza di dodici anni dalla sua release.
Funcom ha infatti rilasciato oggi sui server di AoC Onslaught, una delle più grandi espansioni da molti anni, che aggiunge un’intera nuova zona ispirata a Black Colossus, libro del 1933, ad opera ovviamente di Robert E. Howard.
In essa i giocatori dovranno combattere contro il pericolo rappresentato dall’antico stregone Thugra Khotan, che si è svegliato dopo migliaia di anni con il pallino di dominare il mondo.
Si tratta dell’Ivory Dome of Kuthchemes, nella quale i giocatori dovranno resistere a orde costanti in una nuova modalità di gioco basata sulla sopravvivenza il più a lungo possibile. Per accedervi, occorre cercare l’NPC Oracle Vateesa a Old Tarantia ed accettare la sua nuova quest. In seguito sarà possibile usare il Raid Finder per trovare un gruppo con cui affrontare la nuova modalità: il Kutchemes Temple Onslaught, definito poi soltanto Onslaught.
I pareri dei giocatori sono positivi, non tanto per la modalità in sé, che sicuramente, per quanto incentivante, sa di già visto. Più che altro è stato apprezzato il rilascio di un grande aggiornamento per un titolo che ancora gode del favore di alcuni appassionati, e su Reddit già si legge di gente che, incuriosita, è intenzionata a riprovare il titolo o a prenderlo in mano per la prima volta.
Qui di seguito potete vedere il trailer ufficiale di Onslaught. Infine, se siete interessati ad Age of Conan, potete recuperare lo streaming MMO-Nostalgia di Plinious sull’MMO Funcom.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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