I boss sono da sempre i mostri più cattivi e difficili da battere per i giocatori PvE degli MMO. Salvo poche rare eccezioni (sto guardando te, Loot Reaver), uccidere un boss è un’impresa difficile che però viene remunerata in modo sufficientemente buono da giustificare gli sforzi profusi.
Quale che sia la difficoltà dell’encounter con il boss, comunque, non è mai esistito un vero e proprio boss invincibile. Questo ovviamente accade perché il gioco risponde a delle previsioni prefissate, scriptate. I giocatori, con il loro impegno e la loro mente, sono in grado di impararne le mosse e di migliorare. Il boss, al contrario, si comporta sempre nello stesso modo ed inevitabilmente, prima o poi, cade.
Ma nei prossimi anni potremmo vedere cambiamenti notevoli in questo senso: la sempre maggiore diffusione dell’intelligenza artificiale, che viene declinata anche all’interno dei videogiochi, potrebbe dare origine a boss imbattibili.
Di questo è convinto James Trott, software engineer di Microsoft che sta lavorando proprio agli strumenti di I.A. nei videogiochi. Egli al contrario afferma che la vera difficoltà quando si lavora con queste tecnologie “è rendere i boss non impossibili“.
Abbiamo lavorato ad un progetto con Microsoft nel corso dell’ultimo anno che riguardava un sistema adatto agli MMO che facesse sì che i boss imparassero dai comportamenti dei giocatori durante i raid, in tempo reale. Contemporaneamente alla scoperta di strategie vincenti da parte dei giocatori, ora anche il boss si adatterà in tempo reale e sarà in grado di capire quale strategia sta venendo utilizzata dai player.
La ricerca di come i moderni strumenti di I.A. potrebbero influenzare i videogiochi è del resto un leitmotif di gruppi come OpenAI già da qualche anno, e sembra prossima a giungere a compimento. Forse già dalla prossima generazione di console si vedranno embrionali sistemi in cui il contenuto si evolve basato attorno ad alcuni principi di base, e può diventare perfino qualcosa che neppure lo sviluppatore aveva previsto.
Del resto, questa “imprevedibilità” per lo stesso sviluppatore è una delle caratteristiche fondamentali – ed uno dei rischi principali – delle tecnologie contemporanee.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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