Ormai manca poco più di un mese all’arrivo di World of Warcraft Classic: nelle prossime settimane si terrà l’ultimo stress test prima del lancio, mentre i server apriranno le porte il 27 agosto 2019, a mezzanotte ora italiana. Si aprirà dunque una nuova era per l’MMORPG fantasy di Blizzard, re incontrastato del genere massivo ormai da fine 2004.
Ebbene, niente è capace di rievocare vecchi ricordi come sentire un’antica melodia che in passato si ha ascoltato decine, forse centinaia (o migliaia?) di volte. Con la community in fibrillazione in vista della fatidica data di lancio, abbiamo dunque colto l’occasione per riascoltarci la colonna sonora di World of Warcraft vanilla e selezionare quelle che per noi sono le migliori musiche. Un lavoro non facile né veloce, considerando che la mastodontica soundtrack del gioco originale era composta da oltre 90 pezzi.
Ma alla fine abbiamo individuato il Best Of: le 14 musiche del periodo 2004-2006 che ricordiamo con maggior piacere, e che non vediamo l’ora di risentire dal vivo dopo l’apertura del Classic. Ascoltatele e fateci sapere quali sono i vostri brani preferiti del titolo nello spazio dedicato ai commenti!
Legends of Azeroth
Dai, sapevate tutti che avremmo iniziato da qui. Impossibile fare altrimenti. Anche se penso che il 99% dei giocatori di WoW la conosca come “la musica del login”, chiunque abbia messo piede nelle terre di Azeroth ha codesto brano impresso a fuoco nella memoria. Questo è in gran parte merito della software house di Irvine, che con l’uscita delle varie espansioni ha proposto temi sì diversi per la schermata iniziale, ma che mantenevano sempre una certa continuità con il brano musicale in questione.
Le note iniziali suscitano un senso di imponenza, evocando la guerra che attanaglia il mondo di Azeroth, per poi passare su toni più lievi e delicati. Infine, il brano sembra virare su note più incalzanti, come se ci stesse chiamando al fronte per combattere, quasi a voler presagire quel che verrà.
Legends of Azeroth, insomma, è la musica per antonomasia di WoW vanilla: l’abbiamo ascoltata per ore, mentre aspettavamo che il computer finisse quel maledetto caricamento, che tornassero online i server o che si smaltisse la coda di migliaia di persone. L’abbiamo amata e al tempo stesso odiata, poiché associata alla famigerata scritta “You have been disconnected from the server.”
Call to Arms
Anche se tutti ricordano Legends of Azeroth, questo è un altro pezzo da novanta della soundtrack di World of Warcraft vanilla. Call to Arms fece il suo debutto prima, con uno dei cinematic trailer di Warcraft 3, ma Blizzard la scelse anche per il suo colossale MMORPG: un brano epico, che parte piano per poi trasformarsi in qualcosa di marziale e poderoso, accompagnato dal solenne coro di accompagnamento in latino (non sapevo che ad Azeroth parlassero il latinorum!) che tocca il climax con le parole “DESIDERATUS FATUM, DESIDERATUS BELLUM” (se non le leggete urlandole non vale).
Se interessati potete leggere le lyrics complete (in latino o inglese) su WoWpedia… Deus vult!
Elwynn Forest
Se avete mosso i primi passi in Azeroth come Umani Ally, sicuramente conoscete bene l’Elwynn Forest. Situata a sud di Stormwind, qui si passavano le prime ore immersi nel verde, tra alberi secolari, miniere e campi da coltivare. La musica si adatta perfettamente a questo scenario bucolico, con un senso di pace e tranquillità… ma non troppo: i mob c’erano, e spesso anche i malintenzionati ganker dell’Orda. La quiete prima della tempesta, è proprio il caso di dirlo.
Stormwind
Dopo l’Elwynn Forest, non può mancare Stormwind. Questa luminosa città è il cuore dell’Alleanza e rappresenta l’incrollabile determinazione e coraggio della razza umana. Il brano di Stormwind rispecchia appieno questa natura grazie a un accompagnamento epico e potente, con tanto di coro e rullo di tamburi.
Ascoltare questa musica mentre si cammina tra i ponti, le torri e le imponenti statue degli eroi dell’Alleanza fa venir voglia di sguainare la spada e difendere valorosamente il regno degli uomini dai suoi nemici.
Ironforge
Se le persone ancora ricordano bene il momento in cui misero piede per la prima volta ad Ironforge, è anche merito di questa musica. Il brano ben ricalca lo spirito dei Nani e della loro capitale con note forti e trionfali, che ricordano un po’ quelle dei vecchi Warcraft strategici: un popolo duro ma leale, composto da grandi guerrieri e minatori.
“Sette anelli ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra”… ah no scusate, quello è un altro franchise. Però sotto sotto lo spirito è lo stesso.
The Barrens
Eccole. Le Barrens, croce e delizia di qualsiasi eroe dell’Orda che sia dovuto passare da qui. Una regione enorme, almeno rispetto alla media delle zone di World of Warcraft, con un range di leveling che comprendeva ben 15 livelli, dal 10 al 25. Se consideriamo i tempi di WoW vanilla, è probabile che molti giocatori abbiano passato settimane intere nelle Barrens. Proprio per questo, non mi stupisce che io ricordi a memoria la musica di questa savana, anche a distanza di anni.
Quello delle Barrens è un tema arido e desolato come la terra arsa dal sole, caratterizzato da ritmi lenti e dall’uso di pochi strumenti per volta. È uno di quei brani atmosferici, che forse non ti emozionano o ti fanno venire voglia di combattere all’ultimo sangue, ma ti immergono nell’ambientazione del mondo virtuale.
Insomma, si tratta dell’accompagnamento musicale perfetto durante i lunghi spostamenti tra Camp Taurajo, le Crossroads e Ratchet. E poi, se proprio sei annoiato, puoi sempre metterti a spammare nella famigerata chat delle Barrens. Ma soprattutto… Dove diavolo sta la moglie di Mankrik? “WHERE IS MANKRIK’S WIFE?”
Durotar
Quel corno iniziale è ormai hardcodato nella mia mente, e da lì non si schioda più. Come già per le Barrens, anche qui non parliamo di un brano musicale clamoroso o travolgente, ma assolutamente idoneo a contestualizzare il tono dell’esperienza di gioco nella suddetta zona. D’altra parte, una fanfara epica come accompagnamento ad una polverosa distesa arancione non sarebbe stata molto adatta…
Ma chi ha mosso i primi passi in World of Warcraft come Orco, ricorderà senza dubbio questa musica come ricorda la Valley of Trials e la vicina capitale, Orgrimmar.
Teldrassil
Ecco la prima musica elfica di questo Best Of, e non sarà l’ultima. Teldrassil ci accoglie con un brano che ha qualcosa di profondamente spirituale e misterioso. D’altronde stiamo parlando dell’isola in cui si trova un mistico Albero della Vita, dove si sono rifugiati gli Elfi della Notte. O almeno si erano rifugiati, prima che Sylvanas decidesse di fare la piromane e dar fuoco a tutto… ma questa è un’altra storia, che non riguarda il gioco vanilla.
Abbastanza simile (e ugualmente meritevole) è anche il brano di Ashenvale, una delle zone più affascinanti di World of Warcraft, la quale sfoggia una direzione artistica fascinosissima che non conosce età. Come dimenticare lo Splintertree Post a est, e la decadente spiaggia di Zoram Strand ad ovest?
Moonglade
Dopo Teldrassil, è ora il turno di Moonglade. Il rifugio dei Druidi, una radura neutrale circondata dalle montagne e nascosta dal resto del mondo, non toccata da guerre o invasioni… al massimo da qualche boss che si risveglia durante il Lunar Festival, per poi tornare quietamente in letargo qualche settimana dopo.
Personalmente sono molto legato a questa zona, dato che il mio main è sempre stato un Druido: le casette in legno di Nighthaven, il lago al centro, le pietre magiche sparse per la radura… me la ricordo come se fosse ieri. Quando, durante il leveling, venivo convocato per raggiungere Moonglade, interrompere le quest in corso non era una scocciatura, ma un piacere, perché sapevo che stavo per imparare una nuova forma (come quella in orso, o da leone marino). Ti faceva sentire davvero parte di un gruppo iniziatico, incaricato di ricercare e scoprire i segreti dell’antica arte druidica. E il brano in questione rende perfettamente l’idea.
Thunder Bluff
Forse ho un piccolo bias personale, ma non posso non citare anche Thunder Bluff. D’altronde, in quanto Tauren ho passato qui più tempo di quanto non voglia ammettere. Situata nella parte settentrionale di Mulgore, Thunder Bluff è sempre stata il mio punto di riferimento durante il leveling in World of Warcraft, con le sue umili capanne, gli ascensori che salgono e scendono continuamente, gli stretti ponti di corde, i totem tribali che svettano in cielo e il laghetto al centro della piazza, dove incredibilmente si può anche pescare qualche buon pesce!
Quello dei Tauren è un popolo dalle credenze animiste, legato ai rituali e allo spirito della madre terra: questo spirito è riflesso nella loro città sacra, ispirata agli insediamenti dei nativi americani. In particolare il brano che inizia a 4:40 è marchiato a fuoco nella mente di chiunque abbia avuto l’hearthstone legata a Picco del Tuono.
Stranglethorn Vale
Quello di Stranglethorn Vale è un brano di attesa e tensione non a caso. Si tratta di una delle prime zone full PvP del gioco, una giungla infida e pericolosa, al punto da essere stata rinominata da molti “Stranglethorn Vietnam”. Qui Orda e Ally si gankavano come se non ci fosse un domani: risse e imboscate erano particolarmente frequenti a causa della posizione strategica della regione nel continente di Eastern Kingdoms, tra il raid di Zul’Gurub a est e la città neutrale di Booty Bay a sud.
Lo sentite a 1:44? Quello è il suono del tradimento, il presagio un’ambush+backstab ad opera di un rogue trollerino. Guardatevi le spalle, se non volete che il vostro PG rimanga esanime in una pozza di sangue.
Tavern
Questo non è il brano di una zona, bensì di un posto molto, molto più piccolo… ma fondamentale. La taverna è un luogo imprescindibile per qualsiasi RPG fantasy che si rispetti, e ancor di più in un MMORPG, dove rappresenta un punto d’incontro tra giocatori provenienti da tutto il mondo, nonché la location perfetta per fare roleplay.
World of Warcraft onora questo cliché alla grande con un brano allegro e rilassante: qui gli avventurieri possono riposare le proprie stanche membra e bere un boccale di birra dopo aver massacrato indistintamente centinaia di lupi, cinghiali, volpi e altri animali utili per livellare… È un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Oltre alla taverna dell’Alleanza merita una menzione speciale anche il brano piratesco della taverna della già citata Booty Bay. Diamine, una melodia così vivace e frizzante farebbe venir voglia di ubriacarsi persino a un astemio!
Warsong Gulch
Che ansia. Partiva questa musica a tutto volume ed era il momento di darsele di santa ragione, tra Ally e Orda. Botte da orbi senza pietà e anche senza un perché, dato che il World of Warcraft delle origini non aveva ancora un Honor system ben strutturato. Eppure ci piaceva tantissimo.
In particolare Warsong Gulch era un battleground 10v10 basato sulla tipica modalità “capture the flag”. Pochi brani ti danno la sensazione di dover combattere come questo: sembra di sentire il clangore delle spade e l’eco dei corni da guerra mentre ti prepari a caricare gli odiati nemici. La ritirata non è contemplata… Altro che “lasciateli vincere”!
Death music
Beh, qua ci siamo passati tutti. Ally o Orda, Nani o Tauren, Gnomi o Troll, prima o poi tutti quanti abbiamo conosciuto il freddo abbraccio della morte virtuale. Quando succedeva il nostro personaggio si trovava a vagare per il mondo come un’entità spettrale e immateriale, con l’obiettivo di ricongiungersi al proprio corpo terreno.
Oppure, se non si riusciva più a tornare nel punto della propria morte si poteva sempre parlare con lo spirito dei cimiteri per farsi resuscitare, accettando a malincuore una serie di penalità che in confronto la manovra della Troika era una festa di piacere (dannata resurrection sickness!).
Per fortuna ad accompagnare le nostre imprecazioni c’era una musica eterea e rassicurante, che leniva almeno in parte il peso della sconfitta. Da notare anche qui il ricorso al latino, con il coro di sottofondo che sussurra una formula tipica della liturgia cattolica: “Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis” (“Agnello di Dio, che togli i peccati dal mondo, abbi pietà di noi”). Un dettaglio misterioso e affascinante, che mostra la cura riposta al tempo da Blizzard in ogni aspetto della produzione.
Eccoci arrivati al fondo di questo Best Of. Alcune delle musiche che abbiamo visto non sono armonicamente complesse, ma sicuramente sono indimenticabili per chi ha giocato al vanilla. Oggigiorno la soundtrack del titolo originale potrebbe sembrare sorpassata da un punto di vista orchestrale rispetto a quelle delle ultime espansioni, eppure le musiche di WoW vanilla mantengono tuttora qualcosa di speciale. Che sia semplice nostalgia? Forse.
O forse questi pezzi musicali hanno il merito di suscitare nell’ascoltatore una nota di magia e mistero, perfetta nell’accompagnare l’esplorazione delle terre di Azeroth, come in un nuovo mondo.
A questo punto aspettiamo soltanto l’apertura ufficiale dei server di WoW Classic per rivivere quelle emozioni, quindici anni dopo!
E per voi? Quali sono le migliori musiche della colonna sonora di World of Warcraft vanilla?
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Indiscutibilmente questa! https://youtu.be/vQTfm6mtp7Y
Molto bella!
Quanti ricordi