Da pochi giorni è stato reso disponibile un nuovo dungeon per Fallout 76, Burrows, nell’ambito della campagna di aggiornamenti Wild Appalachia.
Purtroppo, il risultato non è all’altezza delle aspettative (un po’ come tutto, quando si parla di Fallout 76).
Burrows infatti dura non più di 15 minuti e non contiene nessuna difficoltà particolare; i drop pare deludano ed il level design viene definito molto carente. Anche dal punto di vista della lore del mondo nulla viene aggiunto. Non c’è quindi quasi nessun incentivo particolare a rigiocarlo dopo averlo completato rapidamente la prima volta.
Non solo: vista la sua piccolezza e scarsa durata, il dungeon è facilmente exploitabile per drop e exp. In Fallout 76, infatti, il mondo è composto da zone, quadratoni di mondo che vengono caricati e resettati ogni volta che un giocatore li attraversa. In assenza di giocatori che passino attraverso determinati quadrati di mondo, questi resetteranno da soli ogni 30 minuti, ma se un giocatore loggherà o passerà attraverso di essi, essi resetteranno immediatamente.
In poche parole, due persone possono mettersi d’accordo ed andare nel dungeon. Poi, una delle due lo completerà velocemente (si parla, appunto, di circa 15 minuti) e sloggherà. Al suo posto riloggherà immediatamente la seconda di queste, e il dungeon resetterà immediatamente, senza che si debbano attendere i 30 minuti. La seconda persona rifarà il dungeon e sloggherà, e al suo posto tornerà il primo. Il farming, in questo modo, è servito.
La community, come prevedibile, non è molto contenta del risultato e sta facendo sentire la sua voce sui vari canali social. Fallout 76 sta insomma faticando a redimersi dal suo pessimo lancio, e anche per questo motivo è stato protagonista in negativo dei nostri MMOscar Trash. D’altronde ricordiamo che a inizio mese Bethesda ha annunciato l’introduzione dei Repair Kit nel cash shop, venendo meno alla sua precedente promessa di limitarsi unicamente a microtransazioni di tipo cosmetico.
Che ne pensate della situazione?
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Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Peccato gioco pieno di potenzialità rovinato da un motore grafico non più all’altezza e da contenuti poco corposi e scadenti