Come annunciato la scorsa settimana, alla Game Developer Conference 2019 Google ha appena presentato la sua nuova piattaforma da gioco, chiamata Stadia, che promette di rivoluzionare il mondo del gaming.
Basandosi su un innovativo sistema basato sullo streaming dei titoli, Stadia non è una “console” così come siamo abituati a pensarle, cioè una scatola contenente l’hardware collegata alla televisione. Essa è una piattaforma basata sullo streaming dei titoli, che possono essere fatti girare ovunque e su qualsiasi piattaforma attraverso la tecnologia software già sperimentata nel 2018 su Google Chrome con Project Stream.
In poche parole, i giocatori potranno fruire di qualsiasi titolo, che verrà streammato su qualsiasi piattaforma di loro proprietà (computer desktop, laptop, tablet, telefono o console) al massimo del dettaglio e al massimo della fluidità, “così come gli sviluppatori hanno avuto in mente”.
Il cambiamento è epocale perchè elimina completamente lo stesso concetto di requisiti hardware e garantisce una prosecuzione fluida del gameplay di piattaforma in piattaforma, come se lo stato del mondo si salvasse in continuazione. Questo nuovo concetto di “stato del mondo” sostituisce i salvataggi a cui siamo abituati e potrà essere condiviso: amici e sconosciuti potranno, cliccando un link, accedere alla partita di un altro utente senza alcuna interruzione.
Anche i caricamenti, gli aggiornamenti e tutte le seccature che si interpongono tra il gioco e la sua fruizione sembra che verranno completamente eliminati da questa nuova concezione di gaming.
Al lancio Google Stadia supporterà il 4K, i 60fps, l’HDR e il surround. La compagnia ha promesso che in futuro si punterà addirittura a 8K e 120fps. Inoltre la piattaforma avrà pieno supporto al cross platform.
Majd Bakar di Google ha dichiarato che Stadia garantirà prestazioni superiori rispetto a quelle di PS4 Pro e Xbox One X messe assieme: si parla infatti di 10,7 teraflops per la GPU, contro i 4,2 di PS4 Pro e 6 di Xbox One X. A livello di CPU Stadia sarà dotato di un processore custom x86 da 2,7 GHz accompagnato da 16GB di RAM.
Per questo ambizioso progetto Google ha stretto una partnership con Ubisoft e id Software, ma anche con i creatori di Unity, Havok, Unreal Engine e CryEngine per l’uso dei rispettivi motori grafici e software. Grande importanza avranno anche gli streamer, che potranno condividere le loro sessioni di gioco in tempo reale su YouTube. Non mancheranno poi tecnologie e funzionalità pensate apposta per il gioco multiplayer, come Stream Connect.
C’è inoltre una periferica hardware: Google ha svelato il controller di Stadia, che potete vedere nell’immagine in calce. Oltre ai soliti tasti, questo controller presenta due pulsanti speciali: il primo è appositamente dedicato allo streaming su YouTube, mentre il secondo permetterà di accedere ad un assistente vocale che fornirà informazioni extra sul videogioco che si sta giocando. Se ad esempio si rimarrà bloccati in un punto di un gioco, si potrà usare il pulsante per chiedere aiuto: Google Assistant mostrerà quindi una video soluzione su schermo in tempo reale.
Per concludere, Phil Harrison di Google ha annunciato che Google Stadia uscirà nel corso del 2019 in USA, Canada, UK e nella maggior parte d’Europa. L’Italia sarà probabilmente inclusa.
Il prezzo da pagare per tutto questo? La probabile scomparsa del concetto di proprietà del videogioco, e la consacrazione della sua natura come servizio e non come bene.
Al momento non sappiamo se Google Stadia sarà un servizio a pagamento o se ogni gioco dovrà essere acquistato singolarmente, ma vi terremo aggiornati non appena ne sapremo di più.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
non è na consolle, sono dei server con giochi installati dati in pasto al cloud!
Guardate che è l’Italia indietro 10 anni, non Google avanti..
Giusto per non citare USA e Asia dove le connessioni internet sono anni luce avanti alle nostre, sono stato in Belgio in un posto sperduto tra le campagne 3 anni fa e avevo una connessione a 100Mbps.. ripeto in zona rurale completamente in mezzo al nulla..
I commenti qua sotto sono per la maggior parte uguali a quelli scritti qualche anno fa da quelli che avevano Sky alla notizia dell’esistenza di Netflix.
Povera Italia.
Mbof, esce 10 anni prima del dovuto… vuoi per l’infrastruttura internet carente un po’ ovunque (pure in america), vuoi perchè uscirsene da un giorno all’altro con una cosa tanto rivoluzionaria come una console only streaming non verrà accettata subito e in fretta.
E poi, trovo più sensato il percorso intrapreso da PS e Xbox con presenza di retail, DD e streaming che non questo solo streaming. Vedremo.
Volendo, visti i risultati, Microsoft e Playstation potrebbero affidarsi a Google per i loro servizi di streaming presenti e futuri, così ne gioverebbero tutti.
It’s a big NO.
1. Per fare streaming di un gioco tu devi avere quel gioco.
Questo significa che tutte le esclusive ps4 – xbox – switch non ci saranno. <--- vero problema. 2. La mia gou da gioco in termini di potenza è oltre i 14 teraflops e regge il 4k al pelo (60 fps ballerini). Con soli 10 teraflops ve lo sognate di notte il 4k. 3. per uno streaming a 1080p servono circa 5mb, per il 4k servono CIRCA 25mb [QUOTE] Il prezzo da pagare per tutto questo? La probabile scomparsa del concetto di proprietà del videogioco, e la consacrazione della sua natura come servizio e non come bene. [/QUOTE] Non è vero, potrebbero richiedere un canone mensile comprensivo oppure à la carte (e quindi streami solo quel che compri/affitti). Il problema con i videogiochi non è la console o l'interattività, il problema sono i giochi BELLI e Google non ha nulla di interessante da offrire, esattamente come nvidia e il suo shield. L'esperienza di google nei videogiochi cos'è, Angry birds?
Io aspetterei prima di dare giudizi così drastici, almeno facciamola uscire e vediamo come funziona…
Per esempio, visto che supporterà più piattaforme (pc, ps4, xbox ecc.) e quindi sa tratta sostanzialmente di un simulatore, è probabile che parte dell’elaborazione hardware avvenga sul lato server, e magari la console che è il lato client risulti + performante del previsto.
In sostanza questi numeri sui teraflop per il 4k e i mb per la banda potrebbero essere da rivedere…
Poi vedremo come si organizzeranno con i giochi.