Blizzard ha annunciato che World of Warcraft Classic, la versione ufficiale di WoW vanilla in uscita questa estate, sarà diviso in sei parti che giungeranno col tempo nel gioco.

Originariamente queste dovevano essere soltanto quattro, ma sono state aumentate anche e soprattutto per via del feedback dei giocatori. Così gli sviluppatori giustificano la decisione:

“Vogliamo catturare l’esperienza che c’era quando nel WoW originale si giocava in una community di un reame [il server]. Per farlo, vogliamo seguire l’approccio dei tempi che furono, dalla patch 1.2.x in poi.”

Di conseguenza, il primo contenuto ad uscire sarà Onyxia’s Lair, Maraudon e Molten Core.

Dire Maul arriverà soltanto dopo, perché il loot lì presente, dicono gli sviluppatori, “falserebbe la progressione lungo i primi raid”. Stessa sorte per Kazzak e Azuregos.

Blackwing Lair (BWL) e Zul’Gurub non verranno poi sbloccati allo stesso momento: anche qui, il loot di Zul’Gurub non avrebbe senso se fosse stato reso disponibile durante il progress a BWL. Prima dell’apertura di Ahn’Qiraj arriveranno poi gli Emerald Dragons.

Ecco quindi uno schema riassuntivo delle varie release:

FASE 1 (come verrà lanciato WoW: Classic)

• Molten Core
• Onyxia
• Maraudon

FASE 2

• Dire Maul
• Azuregos
• Kazzak

FASE 3

• Blackwing Lair
• Darkmoon Faire

FASE 4

• Zul’Gurub
• Emerald Dragons

FASE 5

• Ahn’Qiraj

FASE 6

• Naxxramas

In questo piano di supporto manca qualsiasi accenno al PvP. A questo proposito gli sviluppatori hanno dichiarato: “Stiamo ancora valutando le nostre opzioni in merito ai premi PvP, poiché anch’essi sono cambiati nel tempo”.

Che ne pensate? Siete interessati a World of Warcraft Classic?

Fonte 1, Fonte 2

Giacomo "Asczor" Conti

Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.